La cenere era veramente l'ultima cosa che Walter si sarebbe aspettato di trovare. Fluttuava nell'aria, nonostante le finestre fossero chiuse. All'inizio gli era quasi sembrato del semplice pulviscolo atmosferico, ma quando aveva allungato una mano davanti a sé per sfiorarlo, un brandello grigio immensamente più grande del pulviscolo si era posato sul suo palmo. Niente stava bruciando lì, eppure tutto era grigio e morto. Quella stanza era grande, ma troppo piccola per poter fungere da appartamento. Più che appartamento, avrebbe potuto essere un monolocale. Era completamente vuota, a parte la cenere che fluttuava nell'aria. Perfino le pareti erano spoglie di qualsiasi intonaco; si vedevano infatti i mattoni con i quali il palazzo era stato costruito, verso la seconda metà dell'Ottocento. E la prima cosa che gli occhi da falco di Walter Woodson notarono guardando quel muro di mattoni antichi, fu che uno, in fondo, era leggermente più in rilievo rispetto agli altri.
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Futuri Ricordi
Short StoryQuesta storia ha un inizio e una fine. Ma nessuna delle due è presente in questa breve parte che leggerete. Vi invito soltanto a leggerla come quando immergete il corpo nell'acqua bollente, dopo una lunga e fredda giornata invernale: lentamente e co...