Extra #2 - A strict progression from cause to effect

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Spoiler fino al capitolo 2 di Hypnophobia

Dato che nello scorso capitolo vi ho illustrato a grandi linee come questa lunga avventura (per la quale opportunità vi ringrazio come sempre: senza di voi, nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile) ha avuto inizio, in questo aggiornamento ho deciso di mostrarvi invece come ho intenzione di sviluppare la serie di Aftermath nel futuro. Ovvero: come sarà divisa, organizzata e via dicendo; magari aggiungendo qualche curiosità per i più interessati.

Tanto per cominciare, perché proprio il titolo Aftermath?
Si tratta – come potete tranquillamente intuire – di un termine inglese. Significa "conseguenze" e, naturalmente, non è scelto a caso. Come ho già detto precedentemente, tutte le vicende che intendo raccontarvi hanno come perno centrale una particolare debolezza che ne è causa: perciò, tutto ciò che viene scatenato a partire da essa è una sua conseguenza.
Da una singola scelta, cambiano le sorti di tutto un mondo.
Perciò: "Derange one life. Set the world on fire." è la frase che ho deciso di associare ad Hypnophobia.

Naturalmente, anche quest'ultimo nome non è casuale. In questo caso si riferisce per la maggior parte alla figura di Samuel, al suo timore del sonno, degli incubi, della perdita del controllo di sé. Chiunque sia arrivato a leggere fino agli ultimi aggiornamenti, avrà notato la progressiva discesa di questo personaggio verso instabilità e la perdita quasi complessiva di lucidità.

Adesso, come promesso, parliamo di sviluppi.
In principio, Hypnophobia era stato concepito per essere un racconto autoconclusivo: un'opera singola che si apre e conclude in un volume solo. Mi sono accorta che, per ragioni di lunghezza (e di chiarezza: non volevo dover tagliare determinate parti che ritenevo importanti al fine della piena comprensione della trama), stringere tutto in un'unica pubblicazione risultava praticamente impossibile. Hypnophobia avrebbe contato decine e decine di capitoli e sarebbe diventato incredibilmente pesante da leggere.
Perciò, da qui la decisione di dividere il racconto in tre parti: e questo molti di voi lo sanno già, perché ve l'ho rivelato in più di un'occasione.
Ciò che invece qui vorrei svelare per la prima volta è la serie di titoli che ho in mente per i capitoli successivi di questa trilogia. Sto stuzzicando la vostra curiosità, adesso?

Il secondo libro, la quale pubblicazione incomincerà in coincidenza con la conclusione di Hypnophobia, si chiamerà Insomnia. Anche stavolta, la scelta non è assolutamente casuale. Naturalmente, non posso rivelarvi i dettagli previsti per l'evoluzione del racconto e dei personaggi stessi che in esso sono coinvolti: ma qualcosa posso dirvi. Per esempio, posso suggerirvi che, questa volta, il titolo non si riferisce a Sam.
Si parlerà, in questo momento della saga nel particolare, di un personaggio che in un certo senso gli è vicino e lontano al tempo stesso. Molto sull'origine dei gemelli Romanov verrà chiarito e, finalmente, faremo la conoscenza di Alice. Come, vi chiedete? Per adesso, questo rimarrà ai vostri occhi un mistero. Dovrete seguirmi e avere pazienza!

Passiamo al terzo libro: Lithium. Indica i sali di litio, un farmaco sedativo ed ipnotico utilizzato nella cura del disturbo bipolare. Naturalmente si tratta di un concetto metaforico e di un collegamento all'esperienza personale di due personaggi che nel corso del racconto avrete modo di conoscere molto a fondo.
Inoltre, un collegamento importante che vorrei segnalare per quanto riguarda Lithium è una sorta di omaggio che avrei voluto dedicare all'omonimo singolo degli Evanescence, che tratta appunto – attraverso questa stessa metafora – del raggiungimento della felicità attraverso l'abbandono di una condizione precedente e vincolante, che nel nostro caso sarà il passato rinchiuso dal sigillo di un singolo nome.
E, anche stavolta, non posso aggiungere altro!

Con Lithium, la saga sarebbe conclusa. Ma, come una volta ho già accennato ad alcuni di voi, i miei progetti non si fermano qui. Al di là del possibile spin off su Aidan e Charlotte (sulla stesura del quale sono ancora piuttosto indecisa, per varie ragioni), infatti, un ulteriore progetto che intendo portare a compimento è un breve racconto che racchiuderà in sé le origini vere e proprie del casato Romanov, a partire dai suoi fondatori fino a giungere ai membri più potenti: Jurij e Magdalina.
Due nomi, perciò, che sentirete nominare frequentemente.
Per adesso, a riguardo, posso dirvi che l'opera si chiamerà Enthropy.

Concludo proponendovi un altro progetto che a modo mio ho già incominciato e sto dunque considerando di portare a termine (e per questo dovete ringraziare la mia beta reader, che praticamente sembra trascorrere le sue giornate a suggerirmi nuovi modi per alimentare la mia fantasia riguardo questa serie) è una versione alternativa delle vicende raccontate in Aftermath, considerandole se la famosa "debolezza" iniziale non fosse mai esistita.
Cambierà tutto: dai personaggi principali allo svolgersi degli eventi. Pur ammesso che io effettivamente decida di portare a termine anche questo lavoro. Purtroppo, il tempo è tiranno!

Con questo, ecco presentati a voi i miei piani attuali per il futuro di questa storia. Non dico che non saranno soggetti a cambiamenti (anche perché la mia mente è sempre aperta a nuove idee e, benedizione o maledizione che sia, me ne giungono di continuo), ma direi che sono abbastanza decisa verso l'orientamento che vi ho esposto.
Non mi resta che augurarmi di restare accanto a voi per tutta la durata del viaggio.

H.


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