Capitolo 1

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Era distesa su quel freddo asfalto, tra le lacrime, con un terribile dolore all'addome e alle gambe. Era stata picchiata da dei bulli. Di nuovo.

Aveva pensato molte volte di farla finita e lasciare quel mondo tanto odiato, ma c'era qualcosa che la bloccava. Qualcuno. Il suo fidanzato, persona in cui confidarsi. L'unica persona al mondo capace di amarla come mai nessuno aveva fatto e di strapparle un sorriso.

La campanella suonò, e lei, come sempre, dovette trovare la forza di rialzarsi e andare in classe, dove probabilmente sarebbe stata presa in giro.

Cloè è una ragazza di 17 anni, alta circa 1 metro e 75, occhi castani, con le lenti a contatto azzurre, labbra rosee e fine, con un viso pallido circondato da capelli castani, con le punte tinte di celeste. Le piace quel colore, le da un certo senso di libertà e gioia.

È una ragazza che, anche se consapevole che le offese che le facevano non erano altro che parole senza senso buttate a caso da persone senza un minimo di cervello, si prendeva a cuore quelle parole e si sentiva male e sbagliata.

È molto timida, solo il pensiero di dover parlare con qualcuno la faceva sentire in imbarazzo e arrossiva.

Arrivò in classe mentre si asciugava le lacrime e massaggiava la pancia dolorante, immersa nei suoi pensieri, tra le urla inutili dei suoi "compagni" di classe e si sedette al suo banco in fondo alla classe. Quel giorno la sua vicina di banco, nonché la sua migliore amica Alice, era assente. "Fantastico" pensò, e sospirò. Nel frattempo era arrivata la professoressa di matematica e tutti si erano seduti. Sorrise quando si ricordò che le prime due ore ci sarebbe stata la sua materia preferita. Le piace la matematica, con le sue difficoltà e la sua logica.

Passarono le 2 ore e, dopo i 45 minuti di grammatica, poteva finalmente rilassarsi. Per quei 15 minuti disegnò, una cosa che ama fare nel tempo libero, anche perché è molto brava e in tanti glielo fanno notare, ma lei, con la sua bassissima autostima, non ci crede.

Passarono altre tre ore e arrivò il momento di uscire. Preparò lo zaino e uscendo dalla scuola, rigorosamente dopo la folla di persone scatenate che si affretta per andare chissà dove, il vento gelido di Ottobre le si scagliò contro e dopo 15 minuti arrivò a casa con gli auricolari alle orecchie, ascoltando 'Titanium' di Sia. La musica è la sua seconda passione, la ascolta spesso mentre disegna e nel tempo libero. Le sue cantanti preferite sono Taylor Swift e Rihanna, in generale le piace la musica pop.
Aprì la porta, buttò lo zaino su una sedia e si sedette sul divano. Dopo 5 minuti passati a contemplare il vuoto si alzò e andò a chiudere la porta a chiave. Andò al piano di sopra, in bagno, e si medicò le ferite che le avevano fatto. Ma non lo fece come farebbero tutti, con un po' d'ovatta e acqua ossigenata. Lei no. Lei usava i suoi poteri magici. Gli ha da quando è nata e quelli che usa di più sono: l'invisibilitá, il potere di guarire le malattie o le ferite, il teletrasporto, poter vedere attraverso i muri e le cose, la capacità di riuscire a scattare vere e proprie foto con i suoi occhi e poi poterle rivedere, di ricordarsi le cose come se nel cervello avesse una memory card, il potere di leggere il pensiero e quello di poter ritrovare le cose che ha perso. Ma il suo preferito era quello di volare. Tutte cose che fa quando nessuno la vede, per la paura di essere scoperta e magari usata come cavia per qualche laboratorio scientifico o qualcosa del genere...

Si curò le ferite e si andò a sedere sul divano. Chattó per un po' con il suo fidanzato, Luca, e andò a prendere lo zaino per vedere quanti compiti avesse per il giorno dopo. Tanti. Troppi. Ma usò il potere della memoria fotografica e finì di studiare in 1 minuto 4 materie. Scrisse quei pochi compiti scritti che le rimanevano e aveva giá finito.
Ovviamente si mise a disegnare mentre ascoltava della musica. La sua mano si muoveva liberamente, non sapeva neanche lei cosa stesse disegnando.

Un'ora dopo si ritrovò tra le mani un bellissimo disegno di un cerbiatto che beveva dell'acqua da un fiume insieme alla sua mamma. Non sapeva perché avesse disegnato questo, o forse sì... Le mancava sua mamma, ormai in prigione da 8 anni, per omicidio. Ogni settimana
la va a trovare e ogni volta le porta un dolcetto fatto da lei. La prossima volta che ci sarebbe andata sarebbe stato il compleanno della mamma e quindi avrebbe preparato una torta particolare.

Una notifica interruppe i suoi pensieri. Era un messaggio da Luca:

Luca
Ciao Amore, ti va di incontrarci domani?

Rispose:

Cloè
Certo! A che ora?

Luca
Alle 4 al nostro bar?

Con il 'nostro bar' intendeva il bar dove si incontravano spesso, nonché il posto dove si sono conosciuti.

Cloè
Ok, a domani amore!! ♡


Finita la chat guardò l'orologio: erano le 21:47 e decise di andare a letto, magari stando su qualche social. Appese il disegno insieme a tutti gli altri, si mise il pigiama e andò, appunto, a letto.

SPAZIO AUTRICE
Ciao!! Questa è una fanfiction su quel gran figo di Lorenzo Ostuni... spero vi piaccia il primo capitolo :D
Mettete una stellina o un commentino che non fanno mai male e...
AL PROSSIMO CAPITOLO!

P.s. Scusate gli eventuali errori 😄😊

-Charlotte💙



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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 11, 2016 ⏰

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Magic Love || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora