3 - Morte e Rinascita (Parte 3)

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Entrambi, sia Keryan che Jonah, si incamminarono verso la figura, incontrandosi a metà strada. Cadde il silenzio più totale. Nessuno poteva prevedere quello che sarebbe potuto succedere. Con un ampio gesto del braccio, la figura ammantata di nero creò una bolla dove circondò se stessa e i due. Tutta la ciurma scattò nuovamente in soccorso dei loro compagni, quando videro nuovamente Jonah alzare un braccio, intimando loro di fermarsi. Era la prima volta che Jonah nutriva fiducia in qualcuno, specie se non gli aveva ancora mostrato il suo volto. Non volle togliersi il cappuccio, ma la voce che venne fuori da quello strano individuo li rassicurò.

"Penso che i tempi siano maturi..." rispose la figura.

"Maturi per cosa? Non siamo mica terraioli. Piuttosto, ti sei decisa a mostrarti... finalmente" disse Jonah, incrociando le braccia.

"Hey Jonah, conosci questa persona?" chiese sottovoce Keryan, tradendo un leggero imbarazzo.

"Non glielo hai ancora detto?" rispose la figura. Sospirando, prese il suo cappuccio e lo abbassò. Keryan non poteva credere all'aspetto dell'individuo che celava sotto alla tunica.

Nell'universo, esistono specie di viventi equiparati a quanti sistemi esistono. Alcune di queste specie meritano di essere chiamate leggende, poiché spesso accade che alcune di queste creature se ne perdono le tracce. Molti studiosi hanno ribattezzato queste sparizioni equilibrio vivente. Nessuno ne conosce le cause né il perché questo accada.

Una volta svelato il suo aspetto, Jonah e Keryan videro finalmente qual'era l'identità della figura. Si ergeva davanti a loro una creatura, a detta di molti, discendente dai divini maestri elementari. Aveva la pelle blu come il cielo e lunghi capelli argentei che scendevano fino alla schiena, raccolti in una coda e legata da una striscia di cuoio. Un vestiario ornato da diversi gioielli completavano il tutto, senza contare i suoi occhi, grandi e dal colore azzurro opalescente, carichi di una profondità misteriosa e insondabile.

"Pensi di ammirarmi per tutto il tempo?" rispose la figura, schiudendo appena la bocca.

"Essendo una discendente degli antichi Eileamaidean, come potrei non osservarti?" rispose Jonah con fare da pesce lesso.

"Veramente parlavo con il ragazzo... con Keryan" disse di rimando, mettendogli una mano sulla testa e accarezzandolo.

Keryan provò una strana emozione, mai provata prima. Era una sensazione calda, inebriante, come se fosse sempre esistita in lui. Tolse la mano dalla sua testa, mostrando rispetto, poi chiese:

"Perché sei qui? E poi, avrai anche un nome, no?"

"Keryan, bada a come parli! Sai che hai di fronte una... ehm, una..." rispose Jonah, imbarazzato per la risposta poco cortese, quando vide la mano dell'Eileamaidean davanti a lui fargli cenno di sorvolare sul modo di esprimersi del giovane.

"Lascialo fare, Jonah. Ne ha il diritto... e comunque ha pienamente ragione, non mi sono presentata prima..."

Emise un breve respiro e, presentandosi, disse:

"Io mi chiamo Ataraxis e sono l'ultima discendente degli Eileamaidean, l'antica stirpe che dominava gli elementi, sono la maestra posseditrice delle sacre arti elementari. Sono qui perché ho finalmente avvertito che il tuo dono elementare si è risvegliato dopo lungo tempo".

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