2 - Morte e Rinascita (Parte 2)

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Le due truppe, i due schieramenti avversari, corsero l'uno contro l'altro, pronto a combattere per i suoi ideali e i suoi propositi. Keryan invece rimase fermo, assistendo come la lotta per la sopravvivenza passasse anche per questo. Non aveva alcuna voglia di lottare ma questo pensiero non era ben condiviso dal resto della ciurma. Spesso e volentieri, i suoi stessi compagni di viaggio lo volevano sbattere via dalla ciurma poiché non era abbastanza audace o che non si era completamente adattato alla vita da mercenario. I pensieri di Keryan non si discostavano da quello che aveva visto poche ore prima: il gigante, l'acqua, il logo. Cosa significava? Perché un titano di fuoco lo stava affrontando? E perché era finito laggiù? I suoi pensieri si interruppero, focalizzando uno dei soldati che, avendolo preso di mira, lo stava per affettare con la sua spada ionica, quando si sentì strattonare via da qualcosa di viscido. Era Geebo che, nonostante fosse il più armato di tutti, aveva sempre un tentacolo libero.

"Blowo, ragazzino! Stai attento, o rischi la pelle, blowowo!" fu tutto quello che disse, mentre con altri tentacoli catturava alcuni soldati nelle vicinanze.

Petros, come un'onda inarrestabile, caricava e spazzava via decine e decine di soldati mentre Blizzo, armato di tutto punto con armi da fuoco, faceva la malora. Keryan era sempre lì, perso per quello stranissimo incontro. In lontananza, vedeva come i due Jonah stessero lottando con tutte le loro forze, l'uno contro l'altro.

In quell'istante avvertì una sensazione strana, raccapricciante. Si guardò giù, verso lo stomaco, vedendo con orrore che aveva una lama conficcata da dietro. Girandosi con fatica, vide uno dei soldati che esultava per aver fatto fuori uno dello schieramento nemico. Cadde a terra, mentre sentiva che la sua forza vitale lo stava lasciando. Sentiva che la sua ora fosse arrivata. Chiuse gli occhi.

Però, poteva ancora sentire gli scontri, le corse, il rumore dell'acciaio che colpisce altro acciaio, mescolato con le urla, i colpi di cannone e di armi da fuoco. Ancora quella sensazione di bruciore nel cuore. Riaprì gli occhi, cominciando a vedere tutto in bianco e nero. Si rialzò, anche se con molta fatica e cominciò a barcollare, muovendosi verso i due capitani, mentre questi ultimi si stavano ancora confrontando; nel camminare, evitò numerose volte attacchi letali, mentre i suoi compagni di viaggio lottavano come animali selvaggi. E in tutto questo, il bailamme si stava offuscando, lasciando posto a un silenzio quasi totale.

Arrivato al centro della sala, lanciò un urlo disumano, talmente forte da far smettere all'istante la lotta fra gli schieramenti, dando seguito al finimondo. Con lo stesso urlo, si caricò di energia assumendo colorazioni accese, diventando una colonna di fuoco. Persino i due capitani smisero di lottare alla vista di quanto stava accadendo. Jonah, ovvero Crimson, alla vista di questo spettacolo, esclamò: "Maledizione! Sapevo che prima o poi si sarebbe svegliato!"

Diede perciò una gomitata a Cursade e subito corse incontro a Keryan, armandosi di una granata blu.

"Cani debosciati, ritirata immediata!" urlò Jonah Crimson.

Come la ciurma iniziò a scappare da lì, Jonah Crimson lanciò la granata addosso a Keryan. Questa esplose, inglobando il ragazzo in una bolla d'acqua, lasciandolo esanime. Se lo caricò sulla spalla e cominciò a correre, mentre l'intera squadra di Stellari, con in testa Cursade, stavano alle calcagna a Crimson e a quel sacco morto di Keryan. Crimson aprì una delle sue sacche e lanciò ai suoi inseguitori un'altra granata, stavolta di colore giallo.

Appena cadde a terra, una forte ondata di fulmini e saette fece fermare gli inseguitori, dando a Jonah il tempo di risalire a bordo e alla ciurma la possibilità di sganciare gli arpioni di abbordaggio. Appena il capitano fu tornato a bordo, lanciarono nuovamente il modulo dell'ipersalto, stavolta riuscendo a sfuggire alla flotta Stellare.

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