3.

3.6K 74 12
                                    

Passiamo tutto il pomeriggio a fare la ricerca, cioè Jesy a fare la ricerca e io pensando, com'è possibile che io abbia parlato solo un secondo con il prof. ma che quel secondo mi abbia scombussolato totalmente, ah già lo odio! 

-Louise!- mi rimprovera per l'ennesima volta la mia migliore amica -mi vuoi ascoltare?- dice incrociando le braccia al petto e guardandomi male -sisi scusa- mi avrà richiamata almeno cinque volte in questo pomeriggio -mi vuoi dire cosa frulla in quella testolina?- domanda la castana dandomi un colpetto in testa -niente, è solo che... non mi piace il signor. Malik, ecco tutto, ora che abbiamo finito, possiamo mangiare?- 

--

Sono le 7.15 e la mia sveglia sta suonando da bene 10 minuti, oggi non ho proprio voglia di andare a scuola..aspetta, com'è possibile? Io adoro la scuola! Ed è solo il secondo giorno, forza Louise non fare la bambina e alzati, un professore non può certo ostacolarti. Stropicciandomi gli occhi mi alzo dal letto e con la poca voglia che ho in corpo mi preparo per la scuola. 

Ogni passo che faccio verso la scuola le mie forze e la voglia diminuiscono sempre di più, ma che sta succedendo? Louise riprenditi! Schiaffeggio mentalmente me stessa e mi piazzo nel posto in cui aspetto sempre Jesy la mattina, ho un bisogno assurdo di un caffè per poter andare avanti. Così controllo l'orologio e decido di andare al bar della scuola per prenderne uno, tanto Jesy non sarà qui prima di dieci minuti. Scendo dal muretto, mi sistemo i jeans e la camicetta e mi dirigo verso il bar, oggi non c'è molta fila, che bello! Mi metto in coda e prendo il mio cellulare dalla tasca tanto per fare qualcosa mentre aspetto, noto che mi sono arrivati dei messaggi, mentre li apro la fila scorre così senza alzare lo sguardo dal mio cellulare avanzo di qualche passo ma evidentemente avanzo troppo visto che vado a sbattere con qualcuno, imbarazzatissima alzo lo sguardo dal mio cellulare e riconosco subito quello sguardo, il mio carissimo professore di psicologia,  ma che bello. 

-mi scusi- dico con la voce più fredda che posso avere, spero che si rigiri e continui a fare la fila normalmente ma ovviamente non lo fa -Ma guarda chi si vede! Buongiorno signorina Richards- alzo gli occhi al cielo e rispondo un -Buongiorno- forzando un sorriso, non voglio fare troppo la stronza perché dopo influenzerebbe i miei voti. Non voglio più stare qui quindi sotto il suo sguardo giro i tacchi e me ne vado,sento la sua risata in lontananza, il tempo che passo con lui in aula mi basta e avanza. 

Tra un pensiero e un altro suona la campanella ma di Jesy nessuna traccia, così le scrivo un messaggio frettolosamente e mi dirigo in aula di psicologia, perché le prime due ore del mattino devo avere di psicologia? Perché? Mi siedo all'ultimo banco e intanto continuo a controllare ogni secondo il cellulare aspettando una risposta dalla mia migliore amica, ma dove cavolo sarà? Non può mancare il secondo giorno di scuola! Il tempo passa e suona anche la seconda campanella che segna l'inizio delle lezioni, Jesy dovrà avere un ottima scusa per avermi abbandonata! Il signor. Malik entra in aula chiudendo la porta -buongiorno ragazzi- esclama dirigendosi verso la cattedra -allora, avete fatto la ricerca?- domanda ricevendo un 'si' in rimando dalla classe, -ora faccio l'appello e quando chiamerò il vostro nome verrete qui e me la consegnerete- sbuffo prendendo il materiale per la lezione e poggio la testa sul banco, tanto sono una delle ultime, piano piano scorre per tutti i cognomi fino ad arrivare al mio, alzo la testa dal banco e lentamente mi dirigo verso la cattedra, mentre mi avvicino noto un ghigno sul suo viso -mi scusi se l'ho scomodata facendola venire fino a qui eh- dice prendendomi in giro facendo ridere l'intera classe, lo fulmino con lo sguardo e gli porgo i fogli ma mentre li prende le nostre mani si scontrano, noto una scintilla nei suoi occhi e un brivido percorre tutto il mio corpo, frettolosamente levo la mano e torno a posto. Questo sarà un lunghissimo anno. 

-Bene ragazzi, vedo che avete fatto tutti i compiti- dice guardando i fogli sulla cattedra e alzandosi -allora, quest'anno dovremo fare tanti argomenti quindi dobbiamo passare ad un altro argomento. Ma prima, avete qualche domanda sull'ansia? Qualche dubbio?- domanda guardando l'intera classe per poi soffermare il suo sguardo su di me, improvvisamente sento le mi guance andare a fuoco, smettila di guardarmi! -Bene! Allora possiamo andare avanti- afferma girandosi verso la lavagna e iniziando a scrivere qualcosa 

l'odio. -Questo sarà il nuovo argomento, qui ci soffermeremo per qualche lezione- spiega rivolgendo ancora il suo sguardo su di me, perché cazzo mi deve guardare ogni volta? 

-partiamo da questa domanda, cos'è l'odio? li vocabolario fornisce la seguente definizione di odio: provare forte antipatia o avversione per qualcuno o qualcosa.; detestare; disprezzare. Secondo la «teoria della struttura triangolare dell'odio» di Sternberg, vi sono tre tipologie di odio:  1) Odio come il tenere le distanze da un oggetto ritenuto negativo. È l'«odio freddo», che ha disgusto per gli altri e li tiene a distanza in quanto diversi se non anche repellenti. Rientrano qui i pregiudizi razziali, o le espressioni come «tu non sei del mio paese come me e certe cose non le puoi capire» 2) Odio come rabbia e/o paura: È l'«odio caldo» che pieno di rabbia aggredisce, o che pieno di paura fugge dagli altri, percepiti come dannosi. Ad esempio, un improvviso scatto d'ira verso chi mi ha spaventato comparendomi improvvisamente da dietro le spalle, lo stress da auto su un'autostrada intasata, rimettere l'altro al suo posto «con una zampata», «dirgliene quattro», aizzare alla rissa.... - mentre il signor. Malik inizia a spiegare io guardo fuori dalla finestra e mille pensieri iniziano a riempirmi la testa, oggi mi sento strana. Per tutto il passare delle ore non ascolto niente di quello che il professore stia dicendo, oggi non sono in vena, cosa cavolo mi stia succedendo non lo so, eppure ieri ero normale.. 

La campanella della terza ora suona segnando la fine delle ore di psicologia, mi alzo dal mio posto e prendo le mie cose per cambiare aula, mi dirigo alla porta ma la voce del professore mi richiama, mi volto e mi avvicino a lui, in che modo vorrà umiliarmi adesso? Mi avvicino alla sua cattedra mentre tutti gli altri alunni escono dall'aula lasciandoci soli in aula -in che modo vuole umiliarmi adesso?- dico acidamente -ei senti mi dispiace, okay? Siamo partiti col piede sbagliato, a volte la mia arroganza mi precede. Perché non ricominciamo tutto?  Voglio aiutarti, questo pomeriggio a casa mia, che ne dici? Prendere o lasciare - aspetta devo elaborare il tutto, cosa ha appena detto? -Aspetti..a casa sua per fare cosa?- non ho un bel presentimento su questo -risponderò a tutte le tue domande, ti aiuterò e magari ti rispiegherò la lezione di oggi visto che non hai prestato alcuno attenzione- dice con tono un po' severo -mi scusi- dico imbarazzata - allora? Ci stai?- domanda mordendosi il labbro -umh.. o-okay- rispondo un po' titubante, sto per uscire dalla classe quando mi ricordo che io non so dove abita -emh..prof- lo chiamo voltandomi verso di lui -io non so dove lei abita -oh fatti trovare davanti la scuola per le 15.00 ti passo a prendere io, e chiamami pure Zayn- risponde facendomi l'occhiolino -o-okay Zayn- rispondo prima di lasciare definitivamente l'aula.

Aspetta, cosa cavolo è appena successo? Veramente questo pomeriggio andrò a casa di un mio professore? Io e lui da soli? E se ha cattive intenzioni? Oddio cosa ho fatto? Non posso andare, ma devo sennò potrà influenzare i miei voti, che cosa ho fatto?! Mi dirigo frettolosamente in palestra per fare motoria ma non riesco a smettere di pensare a ciò che ho fatto e mille dubbi e pensieri mi invadono la mente.

Arrivano le tre e come prestabilito sono davanti la scuola, continuo a mordermi il labbro nervosamente aspettando il professore, improvvisamente una Bentley si ferma davanti la scuola, i finestrini si abbassano e riesco a vedere che al posto del guidatore c'è il prof sorridente, cioè volevo dire Zayn, titubante entro in macchina e sorrido leggermente al moro vicino a me, speriamo che vada tutto bene penso poggiandomi al sedile -allora sei pronta?- mi chiede Zayn sorridendomi, annuisco e ricambio il sorriso. 

xx

Non uccidetemi ahah

Non sono molto brava a rispettare le promesse, oops. Sono stata molto impegnata con la scuola e ogni giorno ho un impegno quindi ho deciso che aggiornerò il sabato o domenica (o entrambi) e qualche volta anche il martedì. 

Se riesco domani aggiorno, scusate per la lunga assenza e per gli eventuali errori xx


Daddy, I'm a good girl! [Z.M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora