La notizia

394 16 0
                                    

Maria
Mi svegliai quella mattina già agitata: avevamo organizzato una cena a casa nostra con i nostri genitori per dire loro che ci saremmo sposati. Justin ancora dormiva. In effetti erano le cinque e mezza. Rimasi a fissare il muro sopra di me. Ripensai alla mia vita, si, so che sembra esagerato, ma il matrimonio è un passo grande e io ho paura di cadere in volo. Decisi di scendere a prendere qualcosa da bene, ma nel muovermi svegliai Juss che mi trattenne per un braccio.
"Dove stai andando?"chiese con la voce rauca e ancora gli occhi chiusi.
"Vado a prendere qualcosa da bere, non riesco a dormire"
Allora lui aprì gli occhi e si mise seduto guardandomi.
"Stanotte non hai chiuso occhio, perché?"
"Non so come la prenderanno"
"Ti preoccupa come la prenderanno loro o cone la stai prendendo tu?"
E eccolo ancora lì, lui che mi capiva solo guardandomi. Io abbassai lo sguardo e lui sospirò dicendo:"Credevo lo volessi"
"Certo che lo voglio Justin, non potrei desiderare qualcosa di più è solo che... non so"
"Senti io ti amo, tu mi ami e stiamo insieme da tanto tempo... e ora che abitiamo insieme, non capisco perché tu stia così"
"Ho paura ok?"
"Di che cosa, Maria di cosa? Spiegamelo perché non lo capisco"disse iniziando a stancarsi.
Io sentivo salirmi le lacrime agli occhi senza neanche un motivo vero, non lo capivo neanch'io. Restammo in silenzio, io guardando la coperta e lui guardando fuori dalla finestra.
"Senti mi devi dire qualcosa?" Disse lui.
"No"tagliai secco io.
"Parlami Maria, ti ho davanti a me, ma mi sembra che tu sia a chilometri di distanza e ... fa un male cane per quanto mi costi ammetterlo."
"Io non so più niente Justin, è come se in questo periodo la mia testa sia sintonizzata su un'altro mondo"sussurrai.
"Maria mi sto preoccupando, davvero. Devi dirmi qualcosa che non so?"
Lui continuava a guardarmi mentre avevo ancora la testa bassa.
"Non voglio deluderti ok?! È questo il mio problema, non sono mai stata abbastanza per nessuno e sì, sono patetica... ma non sono mai stata sicura di niente."
Lui sospirò e si mise a ridere. Mi alzò la testa e mi disse:" Sai cosa mi ha colpito di te il giorno delle audizioni? Sei entrata da quella porta piena di presunzione, hai ballato con le spalle dritte e la testa alta e non riuscivo a sopportarlo."
Ora stavo sorridendo pensando a quanto tempo fosse passato.
"Non perdere quella presunzione Mary, sei molto più di quello che pensi"disse prima di abbracciarmi.
"Hai ragione, scusa"dissi allora io.
"Non mi deluderai mai, lo sai" disse prima di baciarmi.
"E ora torna a dormire forza"
Mi risvegliai alle 9 e mezza abbracciata a Justin: mi tratteneva stretta come se potessi mai andarmene da lui. Respirai il suo profumo e chiusi gli occhi. Era quello che volevo fare, lo avrei sposato ad occhi chiusi.
"Justin" provai a chiamarlo ma non si svegliava.
"J hey! È tardi" ma lui niente.
"Bieber!"dissi muovendolo.
Lui rise e disse:"Okay mi alzo, mi alzo"
"Mi stavi prendendo in giro!"urlai io.
"Può essere piccola" disse lui ridendo e alzandosi. Gli lanciai un cuscino,ma lui lo prese e me lo rilanciò. Mi alzai ed andai in pigiama in cucina. Poco dopo Justin mi raggiunse e facemmo colazione. Dopo pranzo uscii a fare la spesa per la cena e notai un annuncio.
Presi il foglio: cercavano un insegnante di danza in una scuola lì vicina. Lo portai a casa e quando entrai dissi subito a Justin:" Hey guarda cos'ho trovato"
"È fantastico!"disse lui. Sorrideva, ma non c'era quel luccichio negli occhi.
"Che hai Juss?"
Ed eccoci lì, stamattina era lui a chiederlo a me e ora ero io.
"Mi manca cantare"
"E allora canta adesso"
"Che stai dicendo?"
"Canta qui, adesso. Che c'è, Justin Bieber ha paura ora?"dissi provocandolo.
Lui si alzò e mi fece indietreggiare fino al muro. "Mi stai provocando per caso?"
"Forse" dissi io guardandolo. Era sempre più bello.
Si avvicinò e io chiusi gli occhi aspettando il suo bacio... che non arrivò. Li riaprii e lui stava sorridendo. "Mi hai provocato e ora non avrai il tuo bacio" disse staccandosi da me.
"Ti odio"
"Non è vero, mi ami piccola mia"
Sorrisi e mi misi a cucinare, erano già le cinque.
Otto meno dieci. Saranno qui a momenti. Io avevo indossato un vestito blu, molto semplice. Mi arrivava sopra al ginocchio. Lui aveva messo un paio di jeans e una camicia, stava bene con tutto tanto.
Suonarono alla porta mentre J stava scendendo le scale. Io mi avvicinai, ma lui mi trattenne.
"Mi prometti di stare tranquilla?"
"Si" dissi sospirando.
"Apro io"
Io rimasi dietro di lui quando aprì, erano i miei genitori.
"Salve" disse Justin stringendo la mano a tutti. Mia mamma mi abbracciò e mi disse: "Ma quanto sei bella?"
"Grazie" risposi io arrossendo.
Ci mettemmo a sedere sul divano nel salotto. Poco dieci minuti ribussarono.
Entrarono prima i due piccoli che adesso erano un po' cresciuti. Jazmin aveva 11 anni e Jaxon 9. I nostri genitori si strinsero la mano, naturalmente si erano già conosciuti prima. Jaxon venne subito da me e io lo abbracciai abbassandomi. Mentre Jazmin mi fece un cenno con la mano.
"Bene, andiamo a mangiare?" Dissi io.
Tutti annuirono e ci sedemmo a tavola. Io servii quello che avevo cucinato, mi ero impegnata.
"Hai cucinato tu?" Chiese mio papà.
"Si"
"Vuoi avvelenarci?"disse mia mamma ridendo.
"Hey! Guarda che mi sono impegnata"
"Si, è vero. È migliorata"disse Justin.
Andava tutto bene. Eravamo arrivati al dolce quando Justin mi guardò e disse:" Vi dovremmo dire una cosa, vero Mary?"
"Si" risposi velocemente.
"Abbiamo deciso di sposarci"
Vi furono applausi e sorrisi che non mi aspettavo.
Ad un tratto mia mamma disse:" Anche noi dobbiamo dire qualcosa"
"Si" iniziò mio padre "possiamo dirlo anche a Justin, è uno di famiglia ormai"
"Abbiamo deciso di divorziare"
Mi si gelò il sangue. Non poteva essere.
"Voi che cosa?!" Dissi io.
"Amore le cose non stanno andando bene in questo periodo"
"No! Voi non potete rovinarmi la serata così! Ma che state dicendo eh?" Dissi io arrabbiandomi.
"È per... Justin?"dissi io riferendomi all'altro Juss, mentre le lacrime mi riempivano gli occhi.
"No, assolutamente no Mary. Ne abbiamo già parlato, Jussy non c'entra nulla"disse mia madre.
I genitori di Justin guardavano in silenzio mentre lui mi teneva la mano.
"Piccola tranquillizzati,ok?" Mi disse lui.
"No, non posso tranquillizzarmi. Ma perché?"
"Perché le cose non vanno come devono andare"
"Parlate chiaro, non ho due due anni"
"Ci vediamo con altre persone"disse allora mio padre.
Io guardai Justin e poi di nuovo loro. Mi rilassai e dissi:" Okay andiamo avanti, va tutto bene"
La mamma di J mi fece domande sull'organizzazione del matrimonio. Fino a quando dovettero andare via.

Justin
"Grazie per essere venuti" dissi prima di chiudere alla porta. Si, grazie per aver rovinato tutto. L'avevo visto il suo sorriso mentre parlava con mia mamma, non era semplicemente lei.
Ora era davanti a me e la stavo guardando.
"Mary parlami"
"E cosa devo dirti che mi sento uno schifo?"
"Si, se ti serve per sfogarti." Lei non disse niente allora continuai. "È questo il tuo problema. Non ti sfoghi. Urlami contro, prendimi a pugni, mandami a quel paese,ma sfogati. Non tenere dentro, fa male. Lo so io come lo sai tu"
Lei mi abbracciò iniziando a piangere. Io la strinsi a me.
"Non capisco perché, Justin"mormorò sulla mia spalla.
"Non c'è un perché, lo sanno solo loro, ma non sei tu il problema"
Lei si staccò da me pulendosi le guance dalle lacrime. "Se fossi stata a csa forse..."
"Forse cosa?"la interruppi.
"Non lo so"
In quel momento bussarono.
Aprii e mi trovai davanti mia mamma e Jaxon.
"Che ci fate qui?"dissi mentre la Mary si metteva al mio fianco.
"Voleva chiedervi una cosa"
"Posso dormire qui?" Disse lui.
"Certo, per me va bene"disse lei.
Io annuii e mia mamma disse:" Bene ve lo lascio e domattina torno a prenderlo"
"Si tranquilla"disse la Mary. Chiusi la porta dopo che Jax fu entrato.
"Cosa facciamo adesso?"
"Adesso dobbiamo andare a dormire"dissi io.
Lui fece il broncio quando lo presi in braccio.
"Se fai il bravo dormi con noi"dissi io.
"Okay allora sì"disse lui battendo le mani. Arrivammo alla stanza da letto e ci mettemmo il pigiama, Jaxon aveva una mia maglia addosso.
Andammo sotto le coperte e lui si mise tra me e lei. Si addormentò subito e io accarezzai una guancia alla Mary, lei aprì gli occhi e io sussurrai:" Stai tranquilla,ok?"
Lei annuì e chiuse gli occhi. Io sorrisi e chiusi gli occhi.

Hey gente!
Sono ancora viva, scusate per il ritardo ma mi sono fatta perdonare con questo capitolo molto più lungo. So che nel capitolo precedente lei ha già provato il vestito, ma mi piaceva fare così per questa storia, capitoli non in ordine cronologico. Ci vediamo al prossimo! Bye

Living together (Sequel "We Can Do It...)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora