LOS ANGELES - Di nazionalità canadese, ma figlia di immigrati cinesi che hanno lavorato duramente per darle un avvenire dignitoso, Elisa Lam era stata sempre una ragazza seria, studiosa, che non aveva mai dato problemi.
Impegnata nello studio, serena in famiglia, appagata negli affetti.
Una ragazza così - seria e studiosa - aveva pur diritto ad una vacanza, dopo aver terminato gli studi universitari.
Nel gennaio 2013 la ragazza, poco più che ventenne, è a Los Angeles, una città che ha sempre sognato visitare. Viaggia sola, poiché neppure il fidanzato è potuto venire con lei. Viaggia sola, ma è organizzata: non avendo molti soldi in tasca, Elisa ha prenotato al Cecil Hotel, economico, costruito nel 1924 a Downtown Los Angeles. Proprio gli ottimi prezzi delle 600 (un tempo addirittura 700) stanze hanno finito con l'attirare, nel corso degli anni, una clientela non proprio tranquilla. Tra i più noti clienti dell'hotel, va ricordato il serial killer Richard Ramirez che proprio al Cecil uccise tredici prostitute. Sei anni dopo Jack Unterwelter, altro assassino seriale, uccise altre prostitute mentre soggiornava al Cecil.
Oltre che per questi "illustri" ospiti, il Cecil diventò famoso anche per i suicidi. Nel 1962, il più celebre di questi gesti disperati: una 27enne - Pauline Otten - dopo una discussione col marito si gettò dalla finestra della sua stanza. Finì non solo col morire all'instante, ma anche con l'uccidere un anziano ospite dell'hotel che vi stava facendo rientro.
Due anni dopo una donna, Goldie Osgood, fu rinvenuta brutalmente assassinata nella sua stanza.
Oltre ad eventi di cronaca nera documentati, l'Hotel fu anche - secondo voci insistenti - l'ultimo posto in cui la Dalia Nera (al secolo, la giovane aspirante attrice Elizabeth Short) fu vista viva nel lontano 1947.
Probabilmente, non il passato decisamente noir dell'hotel influì sulla scelta di Elisa di un posto dove stare a Los Angeles ma le sue tariffe convenienti. Tuttavia, proprio quel passato del Cecil ritornò prepotentemente agli onori delle cronaca quando, improvvisamente, Elisa Lam scomparve il 31 gennaio 2013. Il personale dell'hotel, notando che la ragazza non aveva registrato l'uscita ed aveva lasciato in camera i suoi effetti personali, mise da parte le sue cose in reception. Chissà, presto o tardi Elisa si sarebbe fatta viva. E invece no, le cose non furono così. Dopo diciannove giorni dalla scomparsa non si trovano tracce di Elisa. Di lei rimane però un video, di quattro minuti, risalente alla sera del 31 gennaio (https://youtu.be/3TjVBpyTeZM). Si vede dapprima Elisa entrare nell'ascensore, poi piegarsi e pigiare tutti i pulsanti. La ragazza sembra aspettarsi che le porte dell'ascensore si chiudano e invece questo non succede. Allora, la ragazza comincia a comportarsi in modo strano: sembra preoccuparsi dell'arrivo di qualcuno. Ad un tratto, uscita dall'ascensore, Elisa comincia a piegare le ginocchia e a fare movimenti con le mani. Movimenti curiosi, inspiegabili. Sembra interagire con qualcuno ma non c'è nessuno di fronte a lei. Si tratta di un video che ha fatto il giro del mondo.
Il video suscita anche molti interrogativi sulla condizione mentale di Elisa, che qui sembra in preda ad una inspiegabile crisi.Molte sono le domande, pochissime le risposte. Elisa non si trova. Inutili sono gli appelli dei genitori e della sorella, giunti dal Canada nel disperato tentativo di fare luce sulla scomparsa della figlia. I Lam sono certi nell'affermare che, a dispetto di quando suggerito dal video ripreso nell'ascensore del Cecil, la figlia non ha mai manifestato prima d'ora segni di un disturbo psichiatrico.
Nel frattempo, per gli ospiti dell'hotel si presenta qualche altro problema, oltre al trambusto mediatico legato alla scomparsa di Elisa. Da qualche giorno l'acqua in alcune stanze scarseggia. Ha uno strano colore ed uno strano sapore. Le proteste sono tali che, finalmente, il 19 febbraio 2013 un addetto si reca a controllare sul tetto dell'hotel, le enormi cisterne metalliche. La scoperta è agghiacciante: in una di queste enormi cisterne (peraltro chiuse da un coperchio pesantissimo) c'è un cadavere. E' il corpo di Elisa Lam, in avanzato stato di decomposizione.
Per diciannove lunghi giorni, gli ospiti dell'albergo hanno bevuto l'acqua proveniente dalla cisterna in cui era caduta Elisa.
Ma Elisa, lì, chi ce l'aveva portata? Come era riuscita da sola ad entrare in una cisterna d'acqua, accedendo ad un'area protetta anche da allarmi? La morte di Elisa era in qualche modo legata alle ultime sue immagini, a quel rituale- strano, indecifrabile- compiuto nell'ascensore?
Sono state fatte svariate ipotesi. C'è chi ha parlato anche di possessione o di un evento paranormale.
Sinora però, non ci sono state risposte. Il decesso di Elisa, classificato come annegamento, resta un mistero.
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Storie e Fatti inspiegabili e irrisolti
HorrorCommentate queste Storie e fatti nel mondo senza una spiegazione..omicidi,paranormale...un mix di eventi da far gelare il sangue accaduti realmente (misteri tratti da siti web)