Capitolo 1

265 12 2
                                    

Guardo l'orologio e sembra che il tempo si sia fermato. Lo so,resterò per tutto il resto della mia vita seduta su questa sedia,con la testa appoggiata a questo banco verde sbiadito, a fissare il mio dannatissimo orologio che segna sempre la stessa ora. Pensandoci bene,non ci posso credere! Sono passati quattro anni dal primo giorno che ho messo piede in questa scuola,in questa classe. E quando suonerà questa campanella sarà la fine di questo penultimo anno scolastico e l'inizio dell'estate. 

"Diana! Sei ancora sul pianeta Terra o hai cambiato pianeta senza invitarmi?"
mi passa la mano davanti gli occhi la mia amica per farmi smettere di fissare lo stesso punto da troppo tempo ormai.

"Amalia cara, mio raggio di sole, che ore sono? Perché credo di avere il mio nuovo orologio rotto."
Sbuffo rumorosamente.
"Sta per suonare la campanella,cioè spero che sia così,per il bene del bidello che dorme sulla cattedra tutto il giorno."ridacchia.
Ma perché non sono bella come lei? Non ha un filo di trucco ed è perfetta. Amalia sembra proprio un angelo,a parte quando si arrabbia che ricatta tutti con quella voce stridula da bambina capricciosa. I suoi capelli biondi le cadono sulle spalle con delle onde bellissime. Adesso è occupata a borbottare qualcosa di brutto verso il suo ex fidanzato che ha appena messo una foto su Instagram con la sua nuova conquista dai capelli rossi.
"Dai Emi, perché ci stai ancora male? Lui vuole solo questo!"
"Ma vai a quel paese brutto stronzo!" adesso se la prende anche con il suo iPhone "Cioè Diana ma te ne rendi conto? Mi ha pure taggato nel commetto."tira un calcio al sottobanco "Dammi le chiavi di casa tua" mi ordina.
"Hai forse lasciato il cervello sul comodino di casa mia?"ridacchio.
"No,voglio rigare la macchina rosso fiammante di Sam!"
Samuele è stato la sua prima vera cotta. È stato il primo con cui ha fatto l'amore e il primo per cui ha pianto e io da vera amica,oltre che strappargli le palle, l'ho confortata e ospitata a casa mia per qualche settimana,che adesso sono diventati mesi.
"mi viene da piangere Didi" piagnucola come una bambina di appena un anno.

"Dai che adesso andiamo al mare." Cerco di tirarla su di morale oppure sarà la fine.

"Con questa pancia!" continua a dire sempre così,quando invece è magrissima.

Finalmente suona la campanella che segna definitivamente l'inizio dell'estate.

Alcuni miei compagni ballano la samba sui banchi,altri cantano "what time is it? Summertime!" e subito mi sento catapultata su High school musical a fissare quel figo di Zac Efron.

Amalia mi abbraccia "Siamo libere,mettiamoci il costume,andiamo a ballare la bachata con due fighi cubani!" ride di gusto,benedetta ragazza è quasi più lunatica di me,quasi.

"mmh, non eri quella con la pancia?" Faccio l'occhiolino.

"Andiamo immediatamente al mare!" Mi guarda male e mi trascina con se.

Salgo in macchina e mi faccio una coda alta. I miei capelli castano chiaro mi coprono il collo lasciando intravedere la piccola collana regalata da mia mamma il giorno del mio decimo compleanno,ultimo compleanno trascorso con lei,con scritto il mio nome 'Diana' che significa 'celeste,luminosa e divina'. Amo il mio nome. Magari questo. Perché non mi piace il mio corpo e la mia carnagione olivastra. Mia mamma diceva che sono una perfetta ragazza mediterranea. A me non sembra proprio. Questi pensieri mi rendono tristi. Ma si va avanti,come sempre.

"Coraggio bambola, premi su quell'acceleratore e andiamo a prendere le altre donzelle che ci aspettano da qualche ora ,le stronze sono già diplomate"ride di gusto anche se io non ne sono entusiasta di andare a prendere quelle iene. La mia amica esce la testa dal finestrino.
"Amalia,così ho paura! Rimetti dentro quella maledetta testolina che ti rapiscono gli alieni" urlo. "Spero siano carini"ride con gli occhi a cuoricino. Perché mi sono scelta un amica così stupida?

Un ora dopo siamo al mare con altre due amiche,Samantha e Jenkie, che ridacchiano e parlano delle nuove tendenze di quest'estate mentre io fisso il mare dai miei occhiali da sole.
"Diana sembri sulle nuvole, cosa potrai mai pensare di così importante?" dice acida Samanta.
"scusami se non mi interessano le tue notizie scottanti e se non mi interessa se qualcuno sta tradendo la sua ragazza" la guardo male.
"Va bene,calmiamoci raga! Oggi è una meravigliosa giornata e indovinate? Mio padre mi ha regalato un viaggio ad Ibiza con lui. Perché crede che siamo freddi e vuole restaurare il rapporto,bella merda dopo diciotto anni." dice la mia migliore amica.
"Emi,quindi mi lasci da sola? E cosa farò,con chi starò questi tre mesi? Non puoi lasciarmi da sola. Come starò? E se avrò bisogno di te? Ma perché?" parlo senza sosta e la riempio di domande. Non può lasciarmi da sola questa stronza. Dovevamo fare un sacco di pazzie insieme quest'estate e poi perché non mi ha detto niente prima? Mi sento ferita nel profondo.

"Didi,calmati l'ho saputo qualche giorno fa e non ti preoccupare, tornerò a metà agosto. Recupereremo in poco tempo i giorni trascorsi lontani." mi abbraccia "e poi potrai stare con Samanta e Jenkie".
Stringo gli occhi in una fessura piccolissima e spero mentalmente che possa prendere a fuoco la sua testolina con questa bruttissima idea. Non voglio stare con queste antipatiche. E con tutto quello che mi hanno fatto in passato. Non so neanche perché esco ancora con loro ma di sicuro non darò loro ulteriore confidenza. Queste due gemelle sono tremende. La cattiveria in persona.
Decido di non avere una discussione con lei perché le voglio bene e quindi l'abbraccio.

Passa una settimana in modo molto veloce tra risate con la mia migliore amica ed è arrivato il giorno della sua partenza. Mi mancherà,ne sono sicura. Ci conosciamo da così tanto tempo che stare senza lei è diventato impossibile.
Siamo nate lo stesso giorno. Il 23 Maggio nella stessa sala operatoria,lei è nata cinque minuti prima di me e si sente più grande e quindi più matura. È convinta,povera Emi.

"Ciao Didi,ci vediamo presto e ci sentiremo ogni giorno"
"certo, oppure prendo il primo volo per Ibiza e ti uccido nel sonno" mi asciugo con la mano i miei occhi neri ormai bagnati dalle lacrime salate. Questa ragazza è l'unica a far uscire quella piccola quantità di dolcezza che si trova nel mio corpo rigido, freddo e distaccato dalle persone.
"Non mi abbandonerai vero? Non posso perdere anche te."

"Diana,sono passati 8 anni,smettila di pensare sempre a tragedie che non succederanno. Dio non può divederci. Siamo al mondo per finire ciò che le nostre mamme non hanno potuto finire: seguire i nostri sogni. Ti voglio bene" sale in macchina e scompare dietro i finestrini scuri.
Ha ragione. Questa ragazza è la mia forza. È praticamente mia sorella. Spero che suo padre la tratti bene,magari una volta nella sua vita.

Adesso che faccio?
Penso che mi dedicherò a me stessa,al mio aspetto. Penso che andrò dall'estetista.

Ci penserò dopo,adesso ho fame e devo piangermi addosso quindi entro in casa e la mia matrigna Clara mi ha appena cucinato le polpette. Magari una gioia in questa giornata che ho paragonato alle feci che si trovano sul marciapiede la mattina. Maledetti padroni,raccogliete quelle schifezze.

"Clara,adesso che Emi è partita per tutta l'estate,io cosa farò?"
"Tesoro,siamo in Sicilia. Qui il mare non manca e tanto meno ti mancano gli amici. Ti divertirai lo stesso." dice lei con fare disinteressato.
"Clara ascoltami seriamente. Sai che non mi piacciono le altre mie amiche" mimo le virgolette sull'ultima parola "... per come mi hanno trattato nel passato."la guardo seria.
Lei leva i piatti e non mi presta molta attenzione "le cose si possono dimenticare,appartengono al passato."
"Clara!" la rimprovero.
"puoi sempre andare dalla nonna alla casa al mare, sai deve venire Emma da Bologna,siete state sempre amiche e lei starà dalla sua nonna che abita proprio vicino alla tua." finalmente questa donna ha un idea brillante.
"Oh è perfetto! Voglio bene ad Emma mi divertirò di sicuro." Saltello da una parte all'altra.
"Bene,allora domani prepara tutta la tua roba"
E corro felice in camera.

Spero vi piaccia questa nuova storia. Sono piccina,ho ancora 17 anni. Quindi non scriverò benissimo. In questa storia vorrei farvi emozionare.

Cosa sarà successo nel passato di Didi ed Emi?
Cosa aspetta a Diana in questi mesi dalla nonna?

Solo un numero. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora