Sono passati alcuni giorni e io e Raf non ci parliamo più.
Non so cosa gli è successo in realtà. Sono arrivata a pensare che gli faccio schifo,non so.
Dopotutto sono stati giorni tranquilli con la mia nonna e con Emma che mi ha dimostrato svariate volte che mi vuole bene.
È una cara ragazza. E così il mio atteggiamento con lei non è più da stronza acida.Con Amalia ci siamo sentite ogni giorno e anche questa mattina decido di chiamarla.
"Ciao tesoro,tutto ok?" Chiedo alla mia migliore amica quando risponde.
"Oh si,tutto ok" dice lei con un tono poco convinto,immediatamente mi allarmo.
Cosa le è successo? Suo padre?
Uccido quest'uomo se la sta facendo soffrire.
"Amalia dalla tua voce non sembra che sia tutto ok." Rispondo severa."Didi stai tranquilla,questa notte non ho dormito bene perché vicino il nostro hotel c'è una discoteca e hanno staccato la musica molto tardi." Mi spiega lei ma io non le credo.
"Come si sta comportando tuo padre?" Le faccio l'interrogatorio." Bene,non mi aspettavo questo comportamento" si schiarisce la voce "maturo,da lui".
"Giuro che se mi stai raccontando frottole non ti presto più niente di mio. Sarai bandita dal mio armadio." La sento ridacchiare al telefono e subito mi sento sollevata.
Sento mia nonna chiamarmi dal piano di sopra. "Emi devo chiudere mi chiama mia nonna,ci sentiamo. Ti voglio bene" e chiudo la chiamata.
"Diana!" Mi chiama mia nonna con una voce strana,troppo strana.
Salgo di corsa le scale e sento un rumore,come una caduta.
Apro la porta di camera mia e la vedo sdraiata a terra.Il cuore inizia a battermi forte al petto e mi butto al pavimento vicino a lei. "Nonna,mi senti? Che è successo? Nonna,ti prego rispondimi!" Ormai sto piangendo.
Lei non emette suono.
Esco subito fuori e chiamo la famiglia di Emma mentre ormai piango come una fontana."Vi prego aiutatela!" Ho i singhiozzi.
"Chiamate subito il 118" ordina il padre di Emma.
Quando arrivano i soccorsi il padre di Emma mi ordina di andare in ospedale in macchina e che con la nonna ci sarebbe rimasto lui in ambulanza.
"No,no e poi no. Salgo io. È mia nonna." Piango ancora.
Sento una figura maschile dietro le spalle e delle grandi mani appoggiarsi sulle mie spalle.
Raffaele.
"Ascolta mio cognato,vieni con me. Ti accompagno io." E mi prende per mano.
"No!" Lo spingo via.
"Non fare la bambina è per il bene di tua nonna,non capisci?" Mi rimprovera e mi convinco.Tutto il tragitto in auto fino all'ospedale lo passo piangendo e Raf mi tiene stretta la mano.
Arrivati a destinazione chiedo a tutti i dottori che passano una spiegazione di cosa avesse mia nonna. Ma nessuno mi da una risposta.
Sembrerò sicuramente una pazza.Raf mi blocca. "Diana,guardami." Lo guardo. Ha dei occhi bellissimi. Quasi riescono a calmarmi.
"Adesso rilassati e respira. Vedrai che non avrà nulla di grave" cerco di calmarmi.Esce il dottore dalla stanza di mia nonna e io sto morendo di ansia.
"La signora non ha nulla di grave. Ha avuto un mancamento facendo troppo sforzo fisico e con la caduta le si sono rotte due costole. Dovrà stare a riposo per un lungo tempo. Per adesso la teniamo sotto osservazione." E si allontana.
Io inizio di nuovo a piangere e mi sfogo con il petto di Raf che viene preso a pugni."È tutta colpa mia,dovevo stare accanto a lei e dovevo farla riposare. Se non fossi venuta ad abitare da lei non sarebbe successo. È di nuovo colpa mia come con la mia mamma." Singhiozzo e non riesco a calmarmi.
Raf mi ferma le mani "Diana non è colpa tua,fermati!"
Poi vedo arrivare un infermiera e io continuo a gridare.Sono terrorizzata,la mia amata nonna,la mia mamma. È tutta colpa mia.
All'improvviso il buio.
Al mio risveglio mi trovo in una stanza d'ospedale grigia e triste.
Mi sento molto stordita e mi gira la testa.Ripenso a tutto ciò che è successo.
La mia nonna a terra e le mie lacrime. L'ospedale.A rompere i miei brutti pensieri è il rumore della porta che si apre.
Occhi azzurri mi guarda e io mi sento così piccola e debole.
"Finalmente sei sveglia,piccola. Come ti senti? L'infermiera ha dovuto farti una puntura di
Per farti calmare" mi spiegaQuesta stronza la pagherà cara.
Io odio le punture.
Ditemi dove abita che gli incendio casa."Come sta mia nonna? Ho così paura. È solo colpa mia" delle lacrime rigano il mio viso.
Lui si mette seduto sul letto vicino me e mi accarezza i capelli.
"Sta molto meglio,ha chiesto di te. Sei stata il suo primo pensiero" mi bacia la fronte e io mi sento protetta.
"È stato anche il mio" sorrido con tanta tristezza."Sai,ho chiesto a mia sorella il perché sei così strana. Mi ha raccontato di te,di tua madre." Respira a fatica.
"Mi dispiace così tanto di come ti ho trattato al mare. Perdonami ti prego" mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Sono stato un vero stronzo. E tu sei così bella,non volevo ferirti" continua.
Per lui sono bella?Alzo la coperta fredda del letto di quell'ospedale e lo invito a sdraiarsi vicino a me.
Mi ritrovo con il viso contro il suo petto e le sue braccia che mi avvolgono il corpo.
Ha un profumo buonissimo e mi sento come se fossi a casa. Come se avessi trovato la pace."Sono passati otto anni ormai" dico.
Devo raccontargli il mio passato.
In un certo senso mi fido. Nonostante la promessa con Emi."Era lunedì e lei doveva venire a prendermi a scuola.
La mamma di Amalia,la mia migliore amica,non aveva la macchina così mia madre è andata a prenderla come ogni giorno." Altre lacrime rigano il mio viso e lui mi stringe a se con ancora più forza."Sono con te,stai tranquilla. Parla senza alcun timore" mi sussurra.
"Era in ritardo ed io e Amalia avevamo fretta perché c'era il nostro cartone preferito alla TV e non volevamo perderlo.
Ho chiesto alla mia maestra di poter chiamare mia madre e lei rispose al telefono mentre era in macchina e non l'ha visto" singhiozzo contro il corpo di Raf
"Il camion ha travolto la sua auto facendo morire lei e la madre di Amalia. C'era sangue ovunque in quella strada. E io la chiamavo mentre era sdraiata a terra ma lei non rispondeva. Continuo a pensare che se non l'avessi chiamata lei sarebbe viva,con me." Piango e lui mi riempie di piccoli baci in tutta la faccia."Diana,non è per colpa tua che tua madre non è più in vita. Le cose dovevano andare così. La tua mamma ti guarda dal cielo e in questo momento ti sta prendendo per una stupida perché piangi e ti dai la colpa quando invece ha parlato con Dio che gli ha detto che era troppo bella per stare insieme a noi ignoranti umani. Lei si meritava il meglio." mi sorride ed è contagioso,fa sorridere anche me.
"Mio padre ha sempre dato la colpa a me. Ha iniziato a bere e spaccava tutto in casa. Poi ha incontrato Clara,la mia matrigna che mi trattava come uno straccio. Abbiamo litigato così tanto che alla fine volevo uccidermi. Ed è stato in quel giorno che Clara,nel vedermi vomitare senza una fine,mi ha abbracciato e da allora non mi ha mai abbandonato" adesso Raf ha gli occhi lucidi.
"Il padre di Amalia invece non l'ha voluta rivedere dopo i funerali delle nostre madri. E adesso dopo otto anni ha deciso di portarla in vacanza per restaurare un rapporto." Concludo la tragedia."Adesso sei una donna fantastica. Sei bella e brillante. So che sei andata in molti psicologi e so che alla fine ce l'hai fatta da sola ad uscire da tutta quella sofferenza. Sei forte Diana." Mi bacia la fronte e io profondo in un sonno profondo,inondata dal suo profumo.
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Solo un numero.
ChickLitDiana è una ragazza fredda e distaccata dalle persone che la circondano. Ha avuto un passato che l'ha segnata per tutta la vita. Amalia è la sua unica vera amica segnata dallo stesso passato di Diana. Hanno deciso di non fidarsi di nessuno. Ma un g...