Capitolo 10

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Pov's Juan

Sono passati due giorni da quell'incontro al parco, due giorni che non riesco a raggiungere Cris, due giorni in cui non ho sue notizie. Sono due giorni che giro come uno zombie per casa. Ho provato a chiamarla più e più volte, le ho mandato migliaia di messaggi ma niente. Lei non mi risponde, è come se la terra se la fosse ingoiata dentro, e mi manca tantissimo.

Neanche quando litigavamo stavamo per così tanto tempo lontani, al massimo una mezz'ora e poi eravamo di nuovo insieme.

Cosa sta succedendo? Cosa sta capitando alla nostra amicizia, cos'ha lei dentro di se che non riesce a dirmi?

Dio mio è tutto così complicato, non riesco a capire la sua assenza. Devo fare assolutamente qualcosa.

Pov's Cris

"Cris non puoi startene tutto il giorno a letto, cavolo io alla tua età spruzzavo gioia da tutti i pori" non so mia madre quante volte mi ha detto questa frase, ogni volta ottiene sempre la solita risposta. Ovvero, silenzio.

Sono due giorni che non lo vedo, ho ricevuto tante chiamate e messaggi da parte sua ma non ho voglia di risponderlo. Non so neanche io il perchè, alla fine lui non ha fatto niente, quella cosa è sbucata dal nulla. Ma allo stesso tempo non ho voglia di vederlo tanto meno di sentirlo, mi sento talmente confusa che ho una guerra nella mia testa.

Dopo tanti minuti a pensare su cosa fare, svogliatamente mi alzo dal letto e con passo da morta mi dirigo verso il bagno. E il riflesso che ho di me nello specchio è al quanto rivoltante, i capelli che non hanno ne capo e ne fine, vedo un accenno di occhiaie e all'improvviso sento della roba appiccicosa vicino alle gambe, ottimo. Ho il ciclo!

Mi butto immediatamente sotto la doccia e lascio che l'acqua calda invada completamente il mio corpo, e per un secondo sembra che cacci via anche i miei pensieri.

Ma la pacchia finisce quando mi accorgo che l'acqua calda è finita, della serie MAI NA GIOIA! Chiudo l'acqua sbuffando ed esco, mi avvolgo in un'asciugamano e vado in camera mia.

Prendo l'intimo, un leggins e una felpa e mi vesto velocemente. Indosso con tanto orgoglio le mie pantofole a forma di unicorno e scendo in cucina.

Non l'avessi mai fatto, all'improvviso mia mamma batte le mani e a cantare la solita canzone che si canta all'ultimo dell'anno. Facendo una specie di trenino con mia sorella.

È possibile che io sia l'unica persona sana di mente qui? Ce solo una spiegazione...mi avranno adottata sicuramente!

Meglio che prendo un libro e vado in giardino almeno lì potrò strare tranquilla. Opto per "Le emozioni ferite" di Freud, molto adatto per la situazione.

Ah che bella la tranquillità, amo stare in solitudine mi lascia molto tempo per pensare a cosa fare.

"Cris, amore mio" mio padre un pò preoccupato mi raggiunge. Lo guardo mentre si siene vicino a me
"Cosa ti succede tesoro? Sono due giorni che ti vedo strana, e Juan dov'è?"

Ecco quello che non volevo sentire, istintivamente abbasso lo sguardo e inizio a fissarmi le dita. Mio padre teneramente mi alza il mento e inizia a fissarmi "Tesoro guarda che puoi dirmi tutto, non rifugiarti in te stessa, parla con me ti prego.."

Voglio un'abbraccio, il suo. Voglio un'abbraccio di mio padre che ce sempre stato per me, che mi ha difesa a spada tratta con tutti. Ho bisogno di mio padre!

E mentre l'abbraccio con le lacrime agli occhi gli dico
"Papà, io sono innamorata di Juan"

Ma ciao bella gente, come state? spero bene. Visto che avevo la serata libera ho pensato di scrivere un capitolo, non so come sia venuto sinceramente. Spero che vi piaccia, bhe tesori ci vediamo al prossimo capitolo!

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