Capitolo 3

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Era notte.
Come giorni fa mi svegliai di soprassalto, quasi gridando dal dolore.
Era insopportabile, anche se era stato solo un semplice sogno sembrava molto reale.

Continuavo a vedere tutto nero, fluttuava nei miei pensieri, nei miei sogni, l'immagine di una pietra argentea luccicante era lì impressa sulla parete, girava su se stessa allo stesso tempo finché io, non avvicinai la mano per farla incastrare al centro del palmo della mia mano.

Era così doloroso, ma anche un bellissimo spettacolo.
Mi brillava sotto la pelle.

Non so cosa significhi, eppure non è uscita un momento dalla mia mente, è ancora lì che sbrilluccica.

Era già mattino, precisamente le sei del mattino.

Calliope uscì dalla sua stanza e in quel preciso momento una ventata di aria calda le scostò i capelli dal viso.

Nel tragitto verso la scuola si continuava a chiedere cosa stesse a significare quel bigliettino del ragazzo misterioso, e soprattutto se fosse il caso di andare a farci una visitina, nel luogo dell'incontro.

Comunque sia tra un pensiero e l'altro arrivò a scuola, le ore erano così noiose che dovette andare in bagno tre volte in tre lezioni, alla fine per pranzo si ritrovò in mensa in un tavolino sola a fissare ciò che la cuoca "pensava" fosse un burrito e della carne tritata.
Ebbe un brivido di disgusto.

Stava per inforcare il burrito quando una ragazza della sua età circa e alta quanto lei si sì avvicinò e si sedette di fronte a lei con il suo vassoio quasi completamente pieno.

Si mise a fissarla.
Non le toglieva gli occhi di dosso e con un'espressione indecifrabile si mise a parlarle.

-Tu..- disse appoggiando i gomiti sul tavolo.

-Io?- corrucciai la fronte non riuscendo a capire dove volesse arrivare.

-Tu sei familiare, ti ho già vista-
Stava per continuare quando io la bloccai.
-Guarda, mi sembra strano, anche perché qui a scuola non sono conosciuta ne tantomeno ho amici e come vedi sto sola.-
Allunga una mano sorridendo.

-Sono nuova qui e non ho amici anche io, mi sa che ci siamo trovate, oh che bello il fato, non credi? Ho voglia di conoscerti meglio, sei simpatica, che dici?-
Disse tutto d'un fiato.

-Come fai a dirlo? Ci siamo appena incontrate e già sai che sono simpatica? sono sempre stata sola e così resterò-
Dissi nella mia convinzione.
Feci per alzarmi quando lei mi bloccò per il braccio, facendomi risedere per la troppa forza.

-Che forza bruta che hai.-

-Tu ed io siamo fatte per essere amiche credimi, siamo diverse dagli altri, particolari, abbiamo molto in comune e lo scopriremo presto, me lo permetti? di scoprirlo intendo.-

Che strano discorso pensai.

La guardo ancora per un po' prima di annuire e andarmene.

-Okay, va bene, come dici tu.
Posso sapere il tuo nome? O questo privilegio non mi è consentito?-

Alza un sopracciglio e allontana la sedia per andare via.

-Sono Marlene, ho sedici anni e pomeriggio sarò a casa tua.-
Detto questo si alzò e andò via come sparendo tra la folla.

Mi chiesi perché il fato aveva deciso di portarmi questa ragazza alquanto strana?
E poi come faceva a sapere dove abitassi?
Bah magari non si presenterà pomeriggio.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 16, 2016 ⏰

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