30/10/1760
I sorrisi e le voci allegre di uomini brilli animavano quella che per essere una notte di fine ottobre lasciava umida la pelle.
Erano passati pochi mesi dall'arrivo del B.E.F.* sbarcate a Taranto e sopraggiunte qui successivamente, eppure sembravano passati solo pochi giorni.
Non mi era concesso stargli accanto se non lontano da occhi indiscreti, contando poi che fosse sempre impegnato in missioni, strategie e allenamenti i pochi minuti che passavamo insieme erano per me oro colato.
Il futuro governatore usava di tanto in tanto organizzare queste feste in suo onore o quando gli arrivavano dall'estero buone notizie. Erano poi una valvola di sfogo per l'ansia che attanagliava gli animi irrequieti degli uomini, i quali soffrivano per le loro mogli o figli lontani; in queste occasioni si lasciavano andare a un bicchiere in più bevuto in compagnia, per questo non mi curai di essere discreta.
Mi mossi nella folla di donne danzanti alla ricerca del suo sguardo per poi trovarlo già fisso sulla mia figura.
Si trovava in disparte, la sua schiena poggiata contro il tronco di un albero, lontano dal trambusto dei corpi sudati e febbricitanti.
La divisa gli fasciava perfettamente le gambe lunghe e magre, la cintura metteva in risalto i suoi fianchi e la camicia nascondeva i suoi addominali scolpiti. Il berretto che era solito portare oggi era stato abbandonato lasciando intravedere i lati della testa rasati e il suo ciuffo tirato indietro col gel. Una sigaretta gli adornava le labbra rosee e screpolate, i suoi occhi luccicavano mentre saettavano su e giù per mie gambe, lasciate scoperte dal leggero vestito a balze bianco. Mi avvicinai cautamente finché gli fui a un palmo dal naso. Sorrisi sfacciata e gli sfilai la sigaretta per poi aspirarla a pieni polmoni. Seguì ogni mio gesto con una certa lussuria per poi avvolgermi la vita con le sue forti braccia e tirarmi possessivamente a sé.
-"Mi sei mancata" sussurrò dolce al mio orecchio facendomi rabbrividire.
Strofinai il naso contro il suo per dargli ragione, anche lui mi era terribilmente mancato.
-"Ho avuto paura" mormorai contro il suo petto.
-"Lo so piccola, ora sono qui, non ti accadrà nulla" cercò di tranquillizzarmi.
-"Mi avevano quasi presa" chiusi gli occhi cercando di scacciare l'ansia.
Erano mesi ormai che mi seguivano, dovevo sempre guardarmi le spalle.
-"Ti porterò via, te lo prometto" sussurrò fra i miei capelli.
-"Davvero?" domandai alzando il viso per incontrare i suoi occhi color rugiada.
-"Col prossimo sbarco, andremo via insieme, a costo di far scoppiare una guerra tu tornerai con me in Inghilterra" pronunciò deciso, con quel tono perentorio tipico di un generale.
-"Ti piacerà Londra, un po' più frenetica rispetto alla vita che conduci qui ma sono convinto ti piacerà, verrai a vivere da me, conoscerai mia madre, mia sorella, ti mostrerò le vie più belle, ti porterò nei più grandi cinema, all'opera, per i negozi più conosciuti, ti darò quello che ti meriti anche di-".
Lo bloccai pressando le mie labbra sulle sue, e lo sentii sorridere contro di me.
-"Mi andrà bene dormire anche sotto i ponti se questo significherà averti al mio fianco" svelai cercando di non arrossire, ma per la mia carnagione pallida fu un'impresa impossibile.
-"Ti amo" sussurrò incastrando le mie dita nelle sue e baciandomi la fronte.
Se possibile il mio sorriso raggiunse gli occhi.Nessuno degli uomini al comando avrebbe mai conosciuto questa sua faccia, questo suo lato nascosto dalla rigida divisa, al contrario, io stessa all'inizio ero terrorizzata dalla sua imponente figura.
-"Ti amo anch'io" e fui sicura che con quelle parole non potei che renderlo il più felice del mondo.
E finalmente ero pronta, non perché avrei compiuto l'età legale per starci insieme, ma perché ero propriamente convinta della mia scelta, dell'andare contro le regole e donargli tutto.
-"Se non sbaglio fra poche ore compi gli anni, non sei curiosa di scoprire il mio regalo?".
-"Ci vediamo alla mezzanotte, al solito posto".
-"E finalmente sarai mia".
*British Expeditionary Force : gruppo di spedizione delle forze inglesi.
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Golden Mount || h.s.
HorrorE non importa quanti secoli sarebbero passati. Lui l'avrebbe trovata. Golden Mount è un paese reale, le immagini sono soggette a copyright, i miti, i racconti e le vicende (riguardanti Golden Mount) che non sono frutto della mia fantasia saranno c...