Era da ormai sei mesi in Italia, aveva cambiato quattro diverse località, ma era stato assegnato alla dirigenza di quel piccolo comando in un paesino nella pianura. I tre mesi precedenti erano stati piuttosto tranquilli, qualche diverbio con gli abitanti, ma i partigiani, o banditi, così chiamati dai tedeschi, non avevano disturbato più di tanto.
Non era un buon momento per loro, se all'inizio la guerra aveva volto a loro favore le cose erano poi degenerate, complice l'entrata in guerra degli Stati Uniti e il tradimento degli italiani.
Lo sapeva che ora sarebbe stato difficile vincere la guerra ma non demordeva, lui credeva ancora in una vittoria, era l'unica cosa che poteva fare.
Tornando a Rubiano non poteva lamentarsi della quiete dei mesi precedenti, anche se erano riusciti a scovare pochissimi antifascisti, il tutto era degenerato la notte prima però.
Erano circa le due di notte, era a casa del Sindaco, nella camera che gli era stata assegnata. Stava dormendo, non aveva mai avuto un sonno troppo pesante, ma le sue palpebre erano chiuse. Qualcuno aveva bussato alla porta, in un primo momento pensava si trattasse di qualche abitante della casa ma poi erano seguite delle urla.
"Herr Kommandant." Signor comandante, solo i suoi uomini lo chiamavano così e con una pronuncia tedesca che solo un madre lingua può avere. Era letteralmente balzato giù dal letto con solo i calzoncini che usava per dormire, aveva recuperato una camicia e aveva cercato, senza successo, di indossarla.
Alla porta c'era uno dei sottufficiali del comando, Hugo Mayer, era quasi del tutto certo che si chiamasse così, poco più di vent'anni, capelli castani chiari e occhi azzurri.
Quando vide l'ufficiale si mise sull'attenti battendo i tacchi, non mancò neanche di alzare il braccio destro teso ed esibirsi nel classico "Heil Hitler". Lui rispose con un semplice cenno del capo.
"Cosa diamine è successo?" Replicò Schwarzt marziale, se veniva svegliato nel mezzo della notte doveva esserci qualcosa di grande dietro.
"Herr, due dei nostri uomini, non sono rientrati al comando, li hanno trovati appesi ad un albero all'inizio del paese con dei cartelli al collo con scritto Crucco." Disse l'altro serio e marziale composto davanti a lui. A sentire quelle parole il biondo sentì dentro di sé fermentare la rabbia.
Dopo quella comunicazione era stato portato al comando dai suoi uomini, si era assicurato che i corpi fossero stati tolti da tale sistemazione e si era chiuso nel suo ufficio.
"Voglio giustizia" Aveva dichiarato al suo diretto superiore in una telefonata che aveva fatto quando stava per albeggiare e poteva giurare su quanto di più caro aveva che se la sarebbe presa.
Da mezz'ora buona ora invece il suo ufficio ospitava la discussione con Ralf Baumann, anche lui ufficiale, era il secondo in comando lì. Baumann aveva qualche anno più di lui, aveva anche una moglie e due figli in Germania.
Baumann non era Schwartz, era una storia lunga quella di Ralf, aveva combattuto prima ad est e poi era stato in Boemia finché non aveva rischiato di rimanerci secco, imboscata mentre erano a bordo di una camionetta, era esplosa una bomba proprio sotto il mezzo, dei quattro uomini che vi erano sopra tre erano morti, l'altro era lui. Così gli aveva raccontato mentre raggiungevano l'Italia.
Baumann era più pacato, non aveva mai mancato nel suo lavoro, ma era la controparte che bilanciava le scelte quasi sempre drastiche del biondo.
"Non possiamo prendere tutta la popolazione e metterla davanti ad una mitragliatrice." Gli stava dicendo Baumann cercando di farlo ragionare, lui lo aveva guardato con fare serio poi aveva scrollato le spalle. "Perché no?" Aveva chiesto lui sollevando il sopracciglio destro e accennando un sorrisetto, uno di quelli ironici che gli riuscivano così bene.
STAI LEGGENDO
Weg zur Hölle - Una storia di guerra ~ #1 Gli uomini del Reich
Ficção HistóricaQuando lo vide la prima volta, nella sua uniforme, il sangue le si gelò nelle vene. Non era il primo tedesco che vedeva, ma lui era tutta un'altra cosa, quel teschio sul copricapo urlava morte. Ha dato lui l'ordine lui di uccidere la moglie, vive pe...