-Cosa? Perché?- Aggrottò le sopracciglia nel momento esatto in cui fermò la macchina davanti la palazzina in cui vivevo io.
Rimasi per qualche secondo in silenzio non sapendo davvero come rispondergli, potevo inventargli una qualsiasi scusa, ma lo sapevamo entrambi che lui lo avrebbe capito immediatamente guardandomi semplicemente negli occhi. Ho già detto che lo odiavo per questo?
-Io...- Sbuffai. -Ho paura..- Abbassai lo sguardo imbarazzata, mi stavo dimostrando debole davanti ai suoi occhi, un'altra volta.
Ray rimase in silenzio per qualche secondo prima di sospirare e ripartire cogliendomi di sorpresa.
-Lo sapevo che quel tipo dovevo menarlo.-***
Ray parcheggiò nel viale di una casa non molto grande ma graziosa o almeno così sembrava all'esterno, dedussi immediatamente di chi appartenesse e mi meravigliai nel vedere, nonostante il buio, un giardino perfettamente curato poiché da quanto avevo capito da Elisabeth, Ray abitava da solo, ma forse si sbagliava?
-Allora, che fai non vieni?- Mi guardò impaziente e solo allora mi accorsi che Ray aveva appena aperto il piccolo cancello che permetteva l'ingresso all'interno della proprietà.
Annuì velocemente prima di correre verso il cancello e subito entrare seguita da lui che lo richiuse nuovamente.
Quando giunsimo davanti al portone in legno scuro, aspettai che Ray tirasse fuori le chiavi per aprire e quasi risi quando vidi che come portachiavi aveva un piccolo orsacchiotto bianco. Lui lo notò e quasi imbarazzato tirò fuori le chiavi dalla serratura e se le rimise immediatamente in tasca facendomi segno di entrare.
Appena entrai un colore confortante mi accolse e mi beai di quella sensazione per poi guardami un po' intorno.
Davanti a me si trovava una scala in legno che portava probabilmente alle camere da letto, alla mia destra si trovava un piccolo salotto grazioso con un divano in pelle nera e due poltroncine dello stesso materiale messe ai lati del divano, mentre al centro si estendeva un tavolino in legno con sopra qualcosa che non potevo vedere bene, probabilmente vi si trovava un telecomando per accedere la televisione di media dimensione messa al muro.
Alla mia sinistra dedussi che vi si trovava la cucina, questo dal tavolo in legno con diverse sedie abbinate, il resto non lo potevo vedere dato che la porta era aperta per metà a differenza del salotto che non aveva una porta ma bensì un grande arco che permetteva di vedere quasi tutto al suo interno.
-Vieni.-Disse freddo posando il giacca nell'appendiabiti prima di dirigersi verso la cucina, feci lo stesso anche io appendendo sia la giacca che la borsa nera a tracolla per poi seguirlo senza fiatare dato che mi sembrava un po' infastidito, forse non gli andava a genio l'idea che fossi lì? Che poi mi ci aveva portato lui, era possibile che una persona potesse cambiare comportamento da un momento all'altro come Ray? Sinceramente in quel momento mi andava bene tutto, mi bastava solo non vedere la faccia di Jason.-Vuoi qualcosa di caldo? O vuoi andare subito a dormire?- Mi domandò frugando fra cassetti bianchi, probabilmente in cerca di una tazza.
-Qualcosa da bere, per favore..- Lo guardai di spalle pogiandomi allo stipite della porta.
-Che ci fai lì in piedi? Siediti!- Si girò aggrottando le sopracciglia.
-Scusami non ci avevo pensato.- Sorrisi timidamente mentendo, in realtà non volevo essere invadente.
Non era per niente da me essere così timida, ma essere a casa di Ray mi faceva uno strano effetto.
Mi sedetti in una delle sedie guardandomi attorno. La cucina era abbastanza grande e spaziosa, difronte al tavolo in cui ero seduta c'era una normale cucina bianca con cassetti, armadietti, due lavandini ecc, più un bancone in marmo grigio con dei sgabelli alti in cui si poteva mangiare, nonostante ci fosse anche il tavolo in cui ero appunto seduta io, dedussi proprio dal tavolo con numerose sedie che magari la famiglia di Ray, fosse una famiglia abbastanza grande.-Ecco.- Mi mise davanti un tazza colorata e fumante facendomi sorridere al profumo che emanava.
-Fragola, come fai a sapere che adoro il the alla fragola?- Misi le mani sulla tazza e subito mi riscaldai.
Lui scrollò le spalle sorseggiando un po' del suo the subito dopo che si sedette davanti a me. -Intuizione.-
-Sono così prevedibile?- Domandai guardando la tazza, sorrisi quando notai che c'erano dei orsacchiotti disegnati sopra. Ray aveva la passione degli orsacchiotti? Non sembrava il tipo, assolutamente.
-Un po' tanto.- Scrollò nuovamente le spalle, se non fosse per la tazza che gli copriva le labbra avrei giurato di notare un piccolo sorriso che cercava di nascondere, ma fu tradito dalla fossetta che prese forma sulla sua guancia.
Rimasimo in silenzio per un po' di minuti, ma fu una piccola vocina a romperlo.
Avevo avuto l'intuizione che la casa non fosse vuota, ma sinceramente pensavo di sbagliarmi.
-Quella è la mia tazza.- Il mio sguardo scattò velocemente verso una piccola bambina in pigiama, con dei lunghi capelli biondo cenere, appoggiata allo stipite della porta.
Avevo ragione nel pensare che non abitasse solo, anche se non mi aspettavo di certo una bambina.
-Ellie!- Ray sgranò gli occhi. -Che ci fai a quest'ora sveglia?- Chiese. Fece per alzarsi dalla sedia probabilmente per andarle incontro, ma la bambina, da come avevo capito di nome Ellie, lo precedette andandogli incontro e saltandogli in braccio accoccolandosi a lui.
-Ellie..- Disse stavolta con tono dolce sospirando e aggiustandosela fra le sue braccia, e allora capì che il tono duro che usò inizialmente era solo una recita.
Mi addolcì immediatamente alla scena di un Ray seduto con le braccia intorno ad una bambina dagli occhi azzurri spiccanti che cercava in tutti i modi di accoccolarsi il più possibile fra le braccia del riccio.
-Tu chi sei?- Mi domandò gonfiando le guance. -Non me lo puoi rubare!- Incrociò le piccole braccia al petto riferendosi probabilmente a Ray.
-Ellie..- La ammonì Ray, ma la piccola lo ignorò essendo completamente concentrata su di me.
-Io sono Grace e non te lo voglio rubare, tu come ti chiami?- Le sorrisi dolcemente.
-Ellie, non l'hai sentito? Sei la sua nuova ragazza?- Mi guardò seria facendomi solo più tenerezza, ma sgranai gli occhi quando realizzai veramente la domanda, guardai per un secondo Ray che mi guardò di rimando completamente indifferente.
-N-no tesoro, siamo solo..emh..-Guardai Ray balbettando, cosa eravamo? Ci potevamo definire conoscenti? No, ci vedevamo ogni giorno e poi quale tipo di conoscete si portava a casa?
Colleghi di lavoro? No nemmeno, era troppo serio da dire a una bambina di cinque anni e ciò non spiegava il perché io fossi a casa loro a quest'ora della notte.
Sospirai combattuta non sapendo davvero come rispondere.
-Siamo amici Ellie!- Mi precedette Ray e lo ringrazia mentalmente rimanendo anche abbastanza sorpresa della sua affermazione, mi considerava un'amica? Nonostante ciò che mi aveva detto?
-Ma è femmina!- Mi accusò quasi ed io risi.
-E quindi? Tu non hai amichetti maschi alla scuola materna?- Alzò le sopracciglia sorridendo alla bambina che sembrava incantata dal ragazzo che la teneva fra le braccia.
-Si, ma tu non porti spesso ragazze a casa, quindi pensavo che era la tua ragazza.- Cercò di spiegarsi la bambina gesticolando con le mani.
-"Quindi pensavo fosse la tua ragazza" Ellie..- La corresse cercando di guardala severo ma fallendo miseramente.
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/GRACE/
Romance"Molto spesso ci capitava di guardarci negli occhi, poche volte a quella distanza, ma quelle poche volte che succedeva sembrava essere diversa e unica della precedente. Quasi mi ci sarei potuto abituare."