Capitolo 1

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Metto le mie ultime cose nello scatolone, e lo chiudo con una passata veloce di nastro adesivo, lo prendo insieme a altri due e mi avvio verso ľ uscita della mia camera, o meglio di quella che era la mia camera. Dato che ora verrá abitata da un altra famiglia.
Mi guardo intorno e mi scende una lacrima.
"Ari! Coraggio scendi che dobbiamo partire"
Mi grida mio fratello Franckie dal piano di sotto.
Mi asciugo la lacrima e scendo come un razzo  di sotto.
"E questi sono gli ultimi"
Dico passando gli scatoloni a mio padre che li mette nel bagagliaio.
Nel preciso istante in cui stavo per entrare in auto sento qualcuno chiamarmi.
"Ari aspetta"
Mi volto e vedo che è la mia migliore amica Mary.
Le corro subito in contro e la stringo tra le mie braccia.
" Mi mancherai Mary"
Gli sussurro tra i singhiozzi.
"Tu di più"
Dice sciogliendosi dal mio abbraccio.
Da lontano poi vedo avvicinarsi David, il mio ex ragazzo. Non fraintendetemi, non abbiamo litigato, ma nessuno dei due crede nei rapporti a distanza e quindi abbiamo deciso di interromere il nostro rapporto e di restare amici.
"Ciao David"
Lo guardo un po imbarazzata.
"Mi mancherai Piccola"
Mi abbraccia e io ricambio.
"Tesoro dobbiamo andare o trovero traffico, e ci impiegheremo ore"
Dice mia madre interrompendo quel abbraccio.
"Si ok, ciao ragazzi mi mancherete"
Dico salutando tutta la mia classe, che è arrivata da poco.
Salgo nelľ auto e chiudo la portiera.
"Pronta sorellina"
Dice mio fratello stringendomi la mano.
"Si, più o meno"
Dico poco convinta, dopo tutto sará difficile dimenticare tutto questo ma ce la faró.
"Vedrai che li troverai persone ancora più speciali, senza offesa per i tuoi amici"
Dice ridacchiando.
"Speriamo"
Sospiro, si sente il rombo dell motore e poi piano piano la cittá che mi passa davanti, per poi scomparire quando etriamo nelľ autostrada, che mi condurrá a San Francisco, dalla mia amata nonna. Da una parte sono anche felice, perchè sono molto legata alla mia nonnina e da quando ho perso mio nonno due anni fa, lei è una delle poche persone che mi rende veramente felice.
Non vedo ľ ora di riabracciarla.
Prendo il cellulare dal mio zaino e indosso le cuffiette.
Parte "Sugar" dei Maroon 5.
Adoro questa canzone è molto ritmata e allegra;
la ho sempre definita la canzone che discrive la mia vita in pieno. A proposito di vita, chi sa come sará iniziare una nuova vita, trovare nuovi amici, nuovi professori,nuovi luoghi e perchè no, un nuovo ragazzo. Mi sto giá facendo dei film di come sará la mia vita, che so non si avvereranno mai, perchè nessuno ha una vita perfetta, lo ho sempre detto e continueró a dirlo. Perchè nella vita di tutti ci sono problemi, ce ne possono essere di piccoli ma anche di gravi, ma  sulla  terra nulla è perfetto.
Mando via tutti questi pensieri e mi concentro sulle noti di "Rise" di Katy Perry, che mi culla piano piano, fino a farmi addormentare.
Sento qualcuno che mi scuote  insistentemente, ma dolcemente. Apro gli occhi lentamente, e quando ľ immagina si fa più chiara vedo il dolce sorriso di mia nonna.
"Nonnina"
Gli salto a dosso per abbracciarla più forte che posso,mi è mancato tantissimo questo suo abbraccio, che mi fa sentire al sicuro.
Mi sciolgo da quelľ abbraccio e gli rivolgo un sorriso.
"Ari ci vieni a dare una mano"
Mi chiede mio padre, che ha giá iniziato a svuotare ľ auto.
"Si ok"
Scendo dalľ auto e prendo i miei scatoloni.
"Allora sai dove la tua camera vero"
Dice mia nonna sorridendomi e aprendo la porta di ingresso.
"Come scordarlo"
Entro in casa e salgo le scale che avró salito un migliaio di volte, e mi dirigo verso la mia camera, che prima era temporanea, per quando vinivo qui in vacanza. Ma ora sará per sempre, be certo finchè non andró a vivere da sola.
Inizio aprendo lo scatolone più piccolo che trovo e dentro ci trovo cosè che sistemerò facilmente. Come cornici con foto, dei libri e il computer.
Dopo un oretta la camera è giá abbastanza sistemata a modo mio, ho giá attaccato parecchi poster dei miei idoli sulle pareti e messo qualche vestito nelľ armadio, anche se la maggior parte sono sparsi sul letto, ma ora voglio riposarmi un po, e visitare la cittá. Anche se la avró girata non so quante volte, non la ho visitata mai tutta.
Scendo le scale e vedo la mia famiglia intenta a svuotare gli scatoloni.
"Hai giá finito di sistemare le tue cose?"
Mi domanda mia padre sorridendomi e posando un altro scatolone vuoto sul bancone della cucina.
"No ma ho voglia di fare un giro"
Ricambio il sorriso.
"Ok ma non fare tardi che ti ho preparato il tuo piatto preferito"
Dice mia nonna facendomi un sorriso.
"Le lasagne!!allora non tarderò di certo puoi starne certa nonna"
Dico entusiasta.
Prendo il cappotto e esco dalla casa.
Fuori fa abbastanza freddo, ma si sta bene.
Cammino per un parco dove mi portava sempre mio nonno da piccola, con lui ho tanti ricordi felici era una persona fantastica, che riusciva sempre a strapparmi un sorriso, mi manca ancora. Anche se sono passati due anni.
Mi siedo su una panchina e guardo i banbini che si divertono a scivolare dallo scivolo o a dondolarsi sulľ altalena, e qui mi viene in mente di tutti i pomeriggi che ho passato con Mary al parco da piccola e tra tutti questi ricordi mi viene in mente il più bello, o vero quando ho incontrato David, avevo 10 anni quando lo vidi dondolarsi sulľ altalena, diventammo subito amici
e col tempo mi inizia a innamorare di lui e solo due anni fa  mi feci avanti e gli confessai i miei sentimenti, ma ora basta pensare al passato Ari, è cominciata una nuova fase della tua vita, e anche se non sará affatto facile, devi dimenticarti del passato.
Mi alzo dalla panchina, su  cui ero seduta e mi incammino.
Nel tragitto, mi scontro con qualcuno, cadiamo entambi a terra e io mi massaggio la testa dal dolore.
"Scusa sono una sbadatona"
Dice una voce femminile, alzo il capo e vedo una ragazza, della mia etá dai lunghi capelli biondi e occhi castani, la bionda mi porge la mano per aiutare ad alzarmi e io la afferro, rialzandomi da terra.
"Non preoccuparti, comunque io sono Ariana"
Le porgo la mano e lei la stringe.
"Piacere io sono Miriam"
Mi fa un sorriso e io ricambio.
"Va be ci si vede in giro Ariana"
Dice andando via.
"Ok"
Riprendo a incamminarmi verso casa, sento giá nella mia mente, il buon odore delle lasagne di mia nonna, lei le fa propio quelle italiane, be dopo tutto lei è italiana, e quindi anche io sono mezza italiana, e sono fiera di essere originaria di un paese così bello e pieno di cultura.
Sono arrivata davanti casa mia e busso al campanello un paio di volte, viene ad aprirmi mia nonna, con il suo bel sorriso e io giá sento il profumo.
"Giusto in tempo Ari, le lasagne saranno pronte tra dieci minuti"
Mi continua a sorridere.
"Ok allora ne approfitto per finire di sistemare la mia roba"
Salgo le scale e vado verso la mia camera.
Appena apro la porta, è tutto in ordine, e quella massa di vestiti che ho lasciato ammucchiati sul letto è scomparsa.
Vado verso ľ armadio e vedo che tutti i miei vestiti sono li belli in ordine, sará stata sicuramente mia nonna, che farei senza lei .
Prendo il portatile e mi siedo sul letto.
Accendo il computer e attendo che la schermata si illumini.
Mi compare subito la home del computer, ma mi dirigo subito verso
la schermata di We Chat, e controllo che Mary sia online, mi manca giá e voglio parlarle un po.
Si sente un paio di volte lo squillo e poi mi compate il suo volto sulla schermata.
"Ciao Ari"
"Ciao Mary, che fai?"
"A sto studiando per il test di matematica di domani,non sai che palle"
"O dai non esageriamo,non è mica così terribile"
"Certo tu sei sempre stata la più brava della classe,per te è facile parlare"
"Si ok, ma cambiamo discorso non voglio parlare di studio"
"Ok di li come va"
"Bene,ho giá conosciuto una ragazza e sembra simpatica e poi mia nonna mi ha giá accolta con le lasagne"
"Buone"
"Ari vieni la cena è pronta"
Mi grida mia mamma dal piano di sotto.
"Ok mamma... ora devo andare ci sentiamo domani"
"ok a domani ari"
Clicco la x e la faccia si Mary scompate dallo del portatile.
Poggio il computer sul comodino, e scendo le scale per andare in cucina.
sento giá ľ ottimo profumo delle lasagne di mia nonna.
Mi precipito sulla sedia e mia nonna mi mette giá un mega piattone davanti, io non ci penso due volte e afferro la forchetta per iniziare a mangiare.
"Allora pronta per il tuo primo giorno di scuola cioè domani"
Dice mio padre facendomi un sorriso.
"Certo, anche se avrei preferito andarci dopodomani"
"O andiamo non sará male vedrai che i ragazzi della scuola ti accoglieranno a braccia aperte"
Mi rassicura mio fratello.
"Lo spero"
Finisco di mangiare e aiuto mia madre e mia nonna a sparecchiare e poi salgo le scale per andarmene a dormire, ma prima di fare ciò mi faccio una doccia veloce e poi diritta sotto le coperte domani mi aspetterá una lunga giornata

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