Lui pagherà

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Vidi il professore uscire dalla classe con la sua classica valigetta in mano che senza neanche filarmi si diresse verso un'altra aula.
Stefano mi si avvicinò lentamente scrivendo fuori dalla porta e farmi segno di avvicinarmi a lui.
Stefano: Ehi amico volevo scusarmi per prima perché non sapevo che avresti reagito in questo modo così la ho presa a scherzare.
Luca: Anche io devo chiederti scusa per la mia reazione ma n...
Stefano: Non devi dire altro amico, ho già capito.
Mi fece l'occhiolino e corse verso l'uscita con lo zaino sulle spalle come stesse fuggendo da una prigione.
Mi recai velocemente in aula, ormai vuota poiché tutti sono usciti, a riprendere la mia roba e di fretta mi misi in cammino per uscire e dirigermi davanti alla famosa pizzeria. Appena uscii dal cancello principale vidi Federica che mi attendeva proprio lì appoggiata al palo della luce così facendole cenno di essere presente mi avvicinai a lei e la salutai, ero in crisi perché non sapevo cosa dirle finché mi chiede stranamente di consegnarle il mio telefono. Ovviamente glielo diedi e non avendo un codice di blocco, lei passò la schermata di blocco e aprì il tastierino. Era ormai chiaro che mi stesse scrivendo il suo numero ma ero troppo distratto a fissare il suo fantastico viso.
Luca: Non aprire il browser aspett..!
Federica: Perché?

Rimasi fermo qualche secondo ad elaborare una scusa perché se avesse aperto il browser avrebbe visto ciò che era meglio che non vedesse...
Ripresi il mio telefono e simulavo di star guardando Facebook ma in realtà stavo cancellando la cronologia.
Luca: Ecco, stavo semplicemente rispondendo ad un messaggio.

Le diedi di nuovo il mio telefono.
Luca: Che ci devi fare?
Federica: Ehi rilassati devo solo controllare il sito della scuola...
Luca: Si scusa è che con tutta questa gente in giro non saprei di chi fidarmi...
Federica: Stai tranquillo, di me ti puoi fidare.

Me lo disse con tono dolce e subito dopo mi  chiese di accompagnarla a casa.
Luca: Dove abiti?
Federica: Vicino alla palestra, quella in centro.
Luca: Wow
Federica: Cosa c'è di strano?
Luca: Anche io abito lì vicino!
Federica: Hahahaha! Buono a sapersi!
Luca: Ci incamminiamo?
Federica: Sì.
Luca: Aspetta andiamo a destra o a sinistra?
Mi guardò e si mise a ridere...
Federica: Sinistra scemo! Ci passi ogni giorno!
Luca: Si scusa ma pensavo ad altro!

Il suo sorriso mi ipnotizzava e non so con quale strano istinto, avevo una vaga voglia di baciarla.

Tornai finalmente a casa e dopo aver passato il classico pomeriggio a dormire sui libri sono finalmente andato al letto.
È mattina tarda di domenica e presi il telefono per scrivere a Marco cosa avremmo potuto fare il pomeriggio ma non visualizzava il messaggio e non capivo perché considerando che ha sempre il telefono fra le mani. Era più o meno l'una e mi alzai dal letto per andare a pranzare ma il telefono mi squillò e andai a vedere di chi era il messaggio che mi era arrivato: era Giulia che non mi scriveva da tempo
Giulia: Luca vuoi uscire con noi oggi?
Luca: Hey Giulia, si oggi sono libero, ma "noi" chi?
Giulia: Io, Emanuele, Samuel, Giada e gli altri. Devo parlarti di una cosa importantissima. Ah e verrà anche Federica.
Luca: Va benissimo, a che ora e dove?
Giulia: Alle 16 davanti ad H&M.
Luca: Se facessi venire anche Marco?
Giulia: Non so...
Luca: Va bene a dopo allora!

Mi precipitai a tavola a mangiare di fretta poiché avevo molto da studiare, anche se come ogni volta, non avrei mai fatto nulla. Appena scattarono le 15:30 mi incamminai verso H&M, un negozio della famosissima marca H&M. Durante il percorso iniziai a pensare e a pensare su cosa fare con Federica. Mi ero ormai reso conto che dovevo conoscerla un po' meglio ma che a prima impressione è una ragazza d'oro. Pensai a come recuperare il compito di Inglese e tante altre cose finché non sentii una voce che mi chiamava. Era Giulia insieme agli altri così mi aggregai.
Giulia: Ciao Luca!
Emanuele: Dove andiamo?
Greta: Io penso che dovremmo prima parlare con Luca.
Luca: Di cosa?
Stefania: Davvero non saprei ragazzi.
Federica: Lasciate che ci parli io.
Luca: Ma di cosa ragazzi?
Giulia: Federica fai con calma...
Federica: Luca vieni con me un attimo.

Federica mi prese per il braccio e ci allontanammo di qualche metro dal gruppetto.
Federica: Luca...
Luca: Che succede Fede?
Federica: Ti prego ascoltami.
Luca: Certo.
Federica: Ecco... Marco...
Luca: Che diavolo succede?
Federica: Stamattina Marco ha fatto un incidente col motorino...
Luca: Cosa?! Ora sta bene? Che ha? Dov'è?
Federica: Luca... Marco non...
Luca: Cazzo dov'è?!
Federica: Marco non...
Luca: Cazzo parla!

Alzai il tono di voce e tutto il gruppetto si giro verso di me. Avevo il cuore a mille.
Federica alzò la voce: Marco è morto! Ecco!
Luca: Cosa vuol dire che è morto?! È uno scherzo vero? Non fa ridere!

Mi scese una lacrima dal volto e sentii una mano sulla mia spalla, era Stefano.
Stefano: Luca... mi dispiace...

Corsi verso il muro e tirai un pugno fortissimo tanto da far diventare nere le. nocche. Tutti gli sguardi erano rivolti verso di me e io ero ormai caduto nell'ombra. Le lacrime avevano invaso il mio volto è sentii il cuore scoppiare nella tristezza.
Luca: No cazzo non è morto!

Continuai a scazzottare il muro a raffica ignorando la sofferenza che mi stavo provocando. Federica mi stava afferramzo il braccio ma io la scansai. Non ero più in me.
Federica: Cazzo Stefano fai qualcosa!

Senza esitare Stefano mi prese per i fianchi e cerco di staccarmi dal muro ma io continuavo insistentemente a distruggermi le mani.
Federica: Luca calmati!

Non risposi e non potei neanche girarmi a guardarla, avevo il viso riempito di lacrime mentre gridavo
Luca: Vaffanculo tutto e tutti! Non è possibile! Tutto lo schifo a me! Tutta la merda di questo mondo a me!
Stefano: Ti sbagli Luca...
Luca: Cazzo sta zitto!

Mi rivolsi verso di lui e mi alzai la manica del braccio sinistro.
Luca: Lo vedi questo?! Lo vedi?!

Tutti erano concentrati sul mio braccio, pieno di tagli e lividi.
Federica: Luca tu...
Giulia: Luca io non...

Erano talmente tanti tagli che il braccio era seminato di lesioni. Federica mi prese la mano
Federica: Luca calmati, hai le nocche che sanguinano.

Non resistetti, mi accasciai a terra con le mani sul viso e iniziai a piangere ancora più forte gridando pieno di sofferenza. Io non mi capacitavo dell accaduto volevo solo scoprire chi cazzo lo aveva ucciso per fargliela pagare.
Luca: Chi cazzo lo ha ucciso?!
Giulia: È stato un incident...
Luca: HO DETTO, CHI CAZZO LO HA UCCISO?!
Emanuele: Andrea Baioni...
Stefania: Manu dovevi tacere!

Appena sentii quel nome mi ricordai di lui, di quel bastardo che ha reso un inferno la mia vita. Giurai che gliela feci pagare così mi alzai in piedi senza preavviso e il mio obbiettivo era uno solo: andare da quello stronzo.
Federica: Luca dove vai?
Giulia: Luca non fare cazzate!
Greta: Ha un coltellino in tasca!
Stefano: Merda!

Sentivo dei passi che si avvicinavano ma erano talmente veloci che non feci in tempo a girarmi, Stefano mi saltò addosso di forza e mi immobilizzò per terra levandomi il coltellino dalle mani.
Stefano: Luca guardami, non fare cazzate!

Mi lascio molto lentamente ed ero troppo triste per rialzarmi.

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