spaventosa sorella impacchettatrice e rivale sarcastico

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sospirai mentre guardavo Sasha e Connie rubare svariati prodotti dagli scaffali.

"ragazzi, il negozio apre tra poco, non dovreste almeno provare ad insegnarmi cosa fare qui?" staccarono lo sguardo dalla baguette che stavano mangiando.

"ah, già" rispose Connie con la bocca piena di pane.

"bene. allora vieni" disse Sasha ingoiando l'enorme boccone che aveva in bocca e lasciando in mano a Connie il resto di pane.

Connie mise il pane nel cestino della spazzatura "per dopo". non ero sicuro di aver capito bene ma la cosa mi inquietò ugualmente.

Sasha e Connie mi portarono al magazzino. "qui è da dove arrivano tutti i prodotti. sopra c'è scritto cosa c'è nella scatola. quindi -- okay. io prendo queste tre scatole di patatine dato che sono già sul carrello. e -- seguimi. li portiamo dove stanno le patatine e le mettiamo giù." mi portò nella corsia degli snack. "devi solamente mettere le patatine sullo scaffale, semplice. e ricorda di mettere quelle nuove davanti a quelle vecchie."

mi strofinai la testa -- questo lavoro, insieme a queste persone, credo mi ci vorrà un po' per ambientarmi. non sapevo se Sasha mi ha detto cosa c'è davvero da fare quindi mi appuntai mentalmente di chiedere informazioni a qualche altra persona. ma dato che l'orario d'apertura era vicino dissi a Sasha di essere a posto. mi disse anche di occuparmi momentaneamente dello scaffalamento e che mi spiegherà altre cose dopo.

"ah, e attento a Mikasa." mi fece presente Connie.

non capii cosa volesse significare finchè non tornai al magazzino. una ragazza alta e dai capelli neri stava portando tre scatole da sola senza l'aiuto del carrello. come potevo vedere, anche Eren era lì che a fatica portava una scatola.

la ragazza mi mi guardò e aggiunse "suppongo che tu sia il nuovo arrivato. sono Mikasa, mi occupo dei lavori pesanti.*" lanciò uno sguardo ad Eren e assunse una strana espressione. "sono sua sorella."

"che significa lavori pesanti?" le chiesi, confuso*.

"oh, porto le scatole fuori da qui" indicò la porta dall'altra parte della stanza "e li metto sui carrelli. un lavoro molto interessante..."

Eren, ancora impegnato con quella scatola, realizzò che lo stavo fissando quindi mi sorrise debolmente. io staccai subito lo sguardo e fissai il pavimento per poi guardare Mikasa. "suppongo che oggi mi tocchi solamente lo scaffalamento" Mikasa annuì.

"Eren dovrebbe aiutare. qui tanto non aiuta." disse lei, ottenendo come risposta un brontolio. poi mise giù lo scatolone e lo mise su un carrello.

"bene," brontolò. ricordai improvvisamente ciò che Sasha e Connie gli avevano detto riguardo a Eren e il custode.

desolato e intimorito dal tempo che avrei dovuto passare con Eren, posai lo sguardo sul pavimento, rimanendo silenziose e camminando dietro di lui.

"così, sei emozionato di iniziare una nuova carriera?" chiese Eren, cercando di rompere il silenzio.

"abbastanza." borbottai, non ero proprio in vena di parlare. "beh, non sembra molto entusiasmante." Eren rise un po'.

parlammo per un po' riguardo al suo lavoro, dei diversi dipartimenti e cose simili. quando finimmo di inscaffalare gli articoli di un carrello e tornammo al magazzino per prenderne un altro, intanto incontrai un altro amico di Eren... in modo strano.

stavo guardando a terra e non vidi il ragazzo che stava camminando nella posizione opposta. prima di accorgermene ero a terra con degli scatoloni addosso.

"oww..." mi lamentai, tentando di rialzarmi.

"Yaeger, guarda dove metti i piedi!" disse un ragazzo biondo cenere con l'undercut, vicino a me.

Eren ribattè "sei stato tu ad andare verso di noi non badando a nessuno!". mi rialzai, massaggiandomi la testa. Eren e l'altro ragazzo (che assomigliava tipo ad un cavallo) continuarono a litigare, ignorandomi.

bene, mi rialzerò da solo. sarebbe stato carino se uno di voi due bombe sexy mi avesse aiutato ma mi alzerò da solo, va bene. sospirai, sollevandomi da terra.

"hey, sbaglio o quello è il novellino?" chiese il ragazzo con l'undercut, che più che che chiedere me lo urlò nell'orecchio.

"sì, sono io" risposi. sapevo che avrei dovuto abituarmi ad essere chiamato 'novellino' per un po'.

"bello. il mio nome è Kirstein, Jean Kirstein." mi rivolse un sorrisetto imbarazzato e mi diede una pacca sulla spalla. "quindi, piccoletto, ti stai già ambientando?"

"s-sì, diciamo..." replicai timidamente, non sapendo esattamente cosa dire.

"beh, dovresti o finirai nei casini con Mr. Smith--"

"hey, faccia da cavallo, lascia in pace Armin!" gridò Eren.

Jean guardò terrorizzato dietro Eren. seguii il suo sguardo fino a notare... Levi.

sospirai. vi prego, non il fidanzato di Eren...perchè proprio a me tutto questo?

Eren si girò, balzando dallo spavento. "ahh!! ma che cacchio, smettila di saltar fuori dal nulla così!"

"muto, non mi importa cosa ne pensi, marmocchio. ora torna a pulire." disse Levi, prima di girare i tacchi e tornare indietro. cosa!? non mi pare proprio che stiano insieme!

"hey Eren... ehm..." mi avvicinai a lui poco dopo l'allontanamento del custode.

"che c'è?" chiese nervoso. non capivo se lo fosse a causa mia, di Jean o del custode.

"voi... siete fidanzati?" chiesi.

"no! sei matto? perchè mai dovresti--" leggeri sussurri si levarono da dietro alcuni scaffali, forse dagli amici più affamati di sempre. "...pensarlo? non sono gay!"

oh cacchio... non sta con Levi, non è gay e forse anche omofobo. è peggio di quanto pensassi...

"già, è un posto strettamente omofobico." aggiunse Jean.



*è un gioco di parole che non ho saputo tradurre in italiano, qui l'originale

*è un gioco di parole che non ho saputo tradurre in italiano, qui l'originale

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**ANGOLO AUTRICE**

e dopo secoli ho fatto uscire la terza parte owo

inoltre ho dimenticato di farvi gli auguri di Natale e di buon anno nuovo ;;

vabb, ve li faccio ora c:

quindi, auguri per quest'anno e per i millenni a venire nei quali aggiornerò questa ff c:

p.s. ho eliminato tutte le altre ff per motivi privati, non chiedete pls


tutti i crediti a @Freed_Justine_Dreyar


Superstore (Eremin AU) || traduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora