Cambridge

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10 ore e 59 minuti. 10 ore e 59 minuti...sono appena salita su questo aereo e sento già di impazzire. 10 ore e 59 minuti è la mia vita andrà distrutta, cambiara tutto, niente sarà più come prima. Ma io devo resistere, io e Kevin ci amiamo e c'è la faremo, la nostra storia continuerà; l'amicizia che lega me, Lara e Lukas durera è troppo forte il legame che ci lega.
Continuo a guardare fuori dal finestrino, il rumore del motore è troppo forte e mi dà un fastidio assurdo alle orecchie. Sono passate solo due ore, gli occhi mi si chiudono nonostante l'assordante rumore, e finalmente riesco a prendere sonno.
Cammino per le strade di Cambridge, una sradina piccola in stile gotico molto antica, inciampo, e davanti a me c'è una mano tesa, mi aspetto di vedere Kevin, ma no, vedo un ragazzo, però il volto è totalmente offuscato ma riesco a notare un particolare, gli occhi verdi e i dilatatori alle orecchie, gli afferò la mano...
"Amore...Amore, sveglia. Amore, siamo arrivati!" mi sento scuotere dolcemente e piano piano apro gli occhi, mugugnando. Alzandomi dal sedile indolenzita, sono le 15:00 qui mentre a New York dovrebbero essere le 14:00 per via del fuso orario, sono tutti incollati tra loro per uscire, io esco con calma per ultima, senza nessuna fretta.
L'aria fresca mi accarezza la pelle, facendomi finire alcuni capelli davanti al viso, continua a caminare ed entro in aereoporto; dopo mezz'oretta siamo fuori, vedo una macchina bellissima, una mercedes nuova nuova nera davanti a noi e mio padre che si dirige verso essa "Papà stai sbagliando macchina?" "No tesoro è un regalo del mio capo, siccome io ho accettato di trasferimi qui, ci ha regalato questa macchina e comprato una casa"io ancora non ci credo, però salgo lo stesso in quella nuova e bellissima auto.
La macchina sfreccia sulle strade della mia nuova città, c'è un sacco di umidità ed il tempo è un po' nuvoloso, il tempo non cambia tanto dal tempo di New York.
Questa città è molto gotica, ha un fascino di non so che antico, è molto più tranquilla al contrario di New York, ma Cambridge comunque è la città della cultura e di sicuro avrà tamte storie da raccontare, c'è una sorta di magia nell'aria qui, qualcosa che mi fa stare bene. Infondo credo che non sarà così male questa città.
Entriamo in un quartiere con giardini, splendidi e case meravigliose.
Noi entriamo all'interno di una grande porta di ferro, attraversiamo un mega giardino, con grandi alberi e cespugli di rose.
Okei. Fermi tutti! O MIO DIO! Mi butto fuori dalla macchina osservando la mega villa di fronte a me, "Papà ti prego se è un sogno non svegliatemi!", dire che è fantastica è dire poco, tutta in mattoni rossi, la porta bianca, le grandi finestre bianche, un giardino gigantesco, dietro si intravede un piscina; corro dietro la casa e la vedo, è stramegagigante. Ho una piscina, ho una villa gigantesca, è penso alla mia camera. Corro dentro la casa è gigantesca, corro su per le scale senza neanche guardare il resto della casa, controllo tutte le stanze, finalmente l'ho trovo, è molto spaziosa, entra tanta luce, è l'unica colorata con un lilla molto tenue, ha un letto matrimoniale con la testata di ferro bianco e del tulle che scende dall'alto che ricopre tutto il letto che è al centro della stanza, è bellissima, per non parlare del bagno o la cabina armadio, solo una parola per descriverla gigantesca. Mi butto sul letto felicissima senza pensare a nessuno tranne che a me è la mia nuova vita.
Mi alzo ed inizio a sistemare tutto, attaco le foto sopra alla scrivania posta all'angolo vicino alla finestra, sistemo i vestiti nella cabina armadio ed infine prendo in mano il mio pennello e il tubicino con dentro la tempera nera e il pensrello idelebile ed inizio a dipingere Jack mani di forbice, sul muro sopra alla mia testata del letto.

Mi alzo ed inizio a sistemare tutto, attaco le foto sopra alla scrivania posta all'angolo vicino alla finestra, sistemo i vestiti nella cabina armadio ed infine prendo in mano il mio pennello e il tubicino con dentro la tempera nera e il pensrello...

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Appena finito di sistemare tutto, mi metto il piagiama, buttandomi sul letto sotto le coperte, decidendo di dormire per il resto della giornata.

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