Un incontri già successo

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Il sole entra dalla finestra, svegliandomi, oggi sono a casa siccome è domenica e scuola la inizio domani, guardò l'orologio e sono le 9:00, vorrei tanto chiamare Kevin, Lara e Lukas ma da loro sono le tre di mattina, quindi decido di uscire.
Scendo di malavoglia da quel comodissimo letto, vado nel mio nuovo bagno, apro l'acqua della vasca e la riempio di bagno schiuma alla vaniglia.
Mi c'immergo dentro senza voler più uscire, gioco con i miei capelli, sorprendendomi ancora del colore, non mi sarei mai aspettata che questo cambiamento mi sarebbe piaciuto tanto, forse perché questa sono più la vera io, niente capelli perfettamente legati in una coda, niente gonne lunghe fino alle ginocchia, basta camicetta, nessuno che si aspetti cose da me, nessuno che si aspetti che sia la perfetta brava ragazza.
Pensando a queste cose esco dalla vasca totalmente rilassata, e vado verso la mia cabina armadio, che non riempio nemmeno la metà, questo significa altro shopping, prendo i leggins, il maglione grigio che mi arriva fino a metà coscia e le mie vans nere, poi decido di iniziare a truccarmi e metto: corettore, eyeliner, mascara e rosseto viola opaco. Mi osservo non sembro nemmeno io, questi vestiti mi stanno decisamente meglio degli altri, e il trucco mi risalta gli occhi azzuro ghiaccio e la pelle pallida.
Prendo i soldi e li metto all'interno della cover e scendo in cucina.
Mia madre mi guarda sbalordita "Tes... Tesoro stai bene vestita così" io le sorrido dandole un bacio, poi vado da mio padre per salutarlo, "Tesoro potrei sapere a cos'è dovuto questo cambiamento di look?" mi chiede senza nemmeno darmi il buongiorno "Buongiorno papà, si sto bene e tu? Bene mi fa piacere" ironizzo ma lui non parla e continua a fissarmi " Siccome sono in una nuova città, qui nessuno si aspetta niente da me quindi voglio essere me stessa." gli rispondo decisa, voltandomi e andando verso la porta "Ah, io esco a fare un giro", ed esco prima che possano dire qualcosa. Corro verso il gigantesco portone d'entrata, uscendo mi sento finalmente libera.
Continuo a vagare cercando indicazioni per il fiume Cam, passo davanti a pub moderni per poi passare a caffetterie che possono avere 100 anni.
Amo già questo posto e un pieno di storia, ogni angolo di questo luogo ha qualcosa da raccontare.
Si addice di più al mio carattere in confronto a New York, mi rispecchia decisamente meglio, New York e sempre stata troppi frenetica, andava tutto troppo veloce, cambiava tutto troppo in frenta per i miei gusti, qui invece niente cambia, e se succede c'è il ricordo indelebile di cos'è successo, poi lo stile gotico, lo amo.
Entro in una piccola via, la Thimpsons Ln, mi guardo intorno, è davvero stretta, piena di case con mattoni e sassi, con tutti i tetti rigorosamente in rosso o nero, mi perdo a gurdare le case e i piccoli dettagli, ed boom, inciampo su un sasso, mi fa male il ginocchio, sento qualcuno che ride e questo m'innervosisce, si mette davanti a me e mi tende la mano, noto subito gli occhi e poi i dilatatori, l'afferro e mi guardo intorno, fermi tutti questo è il posto che ho sognato ieri sull'aereo, è lui deve essere il ragazzo.
Mi devo riprendere, mi sono persa nei suoi occhi verdi così tanto che non sento nemmeno più il dolore al ginocchio, ha gli zigomi perfetti, le labbra abbastanza carnose, i capelli castani, due dilatatori alle orecchie, il braccio destro pieno di tatuaggio e il suo sorriso è perfetto.
"G..Grazie" riesco a balbettare lui sorride " Dovere", ricambio il sorriso per poi cercare di andare via "Sai che ti ho sognato" urla, mi blocco immediatamente voltandomi di nuovo verso la sua direzione "Come scusa?" "Si, ho già visto questa scena ieri in un sogno, ti ho riconosciuta dai capelli rosa e dal colere dagli occhi, posso sembrare pazzo ma è vero" ride, com'è possibile, "Se devo essere sincera anch'io ti ho sognato ieri, ho riconosciuto gli occhi e i dilatatori." arrossisco di botto, scommetto che sembro un pomodoro, "Buona a sapersi che è il destino e non il fatto che sto impazzendo. Ci vediamo." e scoppia a ridere andandossene.
Io riamngo lì a fissarlo, lui forse no ma io sto impazzendo.
Penso tutto il giorno a lui e ai suoi occhi. E non dovrei farlo ho il ragazzo da più di 11 mesi e lo amo. Infatti per scacciare via il ragazzo dagli occhi verdi decido di chiamare Kevin, "Amore mio, buongiorno" risponde "Buongiorno" rispondo, mi mancava la sua voce "Mi manchi" "Anche tu" sono contenta di sentirlo "Amore devo andare che ho da fare" " Ah okey, ciao. Amore." e chiudo la chiamata, cosa dovrà fare alle undici di domenica mattina.
Passo l'intera giornata in casa a prepararmi per domani. Il mio secondo primo giorno di scuola, è strano. Spero che andrà tutto bene e piacerò ai miei nuovi compagni e soprattutto di stare al passo con il programma siccome siamo già a Novembre.
La giornata passa infretta, con me che continuo a pensare al ragazzo dagli occhi verdi, non capisco come abbiamo fatto a sognarci a vicenda.
Anche da sotto le coperte penso a lui, e quando cado tra le braccia di morfeo lui è nel mio sogno.

All is for youWhere stories live. Discover now