New York. New York, una promessa d'amore, un sogno. New York la mia nuova vita. Avete presente quando nella vita accadono fatti ed avvenimenti che non si riescono a capire se sono positivi o negativi, ma che mutano la vostra vita completamente? Conoscete la statua Apollo e Dafne del Bernini? L'artista ci trasmette un cambiamento del corso degli eventi. Dapprima Dafne scappa da Apollo e ad un tratto la sua corsa affannosa si blocca e viene trasformata in un albero di alloro. La sua vita è cambiata, però, non voluto da lei ma forse è un fatto positivo, oppure no. Certo, una volta trasformata da alloro Apollo è impossibilitato a prenderla, però non può più essere un'umana. Ecco, cosi io non capisco se New York appartenga ad un evento positivo o negativo nella mia vita.
Prima vivevo ad Edimburgo, Scozia. Quella è la mia vera casa e non so se mi riuscirò mai ad abituare completamente a vivere qui. New York è smogh, è frenesia, è grattacieli, è rumore assordante di clacson, è non riuscire a passeggiare sui marciapiedi senza venir spinti dalla gente che passa.
Edimburgo è calma, parchi, è storia, è uscire la sera e stare sulla panchina, è contare le stelle distesi in spiaggia, è amici, è famiglia, è vita, è ordine, è pulizia.
Perché sono qua a New York?
Inizio con il dire chi sono. Mi chiamo Ellen e ho venticinque anni, frequento l'università e studio medicina. Mi sono laureata qualche mese fa e ho scelto come specializzazione chirurgia. Mi trovo a New York perché un'università di qua mi ha offerto la possibilità di proseguire gli studi per la specialistica. In realtà avevo intenzione di rifiutare ma le persone con cui ne ho parlato e persino i miei docenti della mia università mi hanno consigliato di venire, dicendomi che sarebbe stata una bella esperienza.
È agosto e qua a New York fa caldo, si sente l'aria soffocante addirittura salire dai marciapiedi. Sono arrivata l'altro ieri ed ho alloggiato in un bed and breakfast, intanto il giorno andavo in giro per la città e ho trovato l'università, il centro, le vie con più negozi, insomma le cose più importanti.
Da oggi mi andrò a stabilire nel campus.
Riesco ad arrivare all'università dopo mezz'oretta di autobus, è davvero molto grande e nel cortile ci sono diversi studenti che ripetono o chiacchierano con i loro amici.
Ripenso a casa mia, ai miei amici che ho lasciato, alla mia migliore amica come una sorella per me, al mio ragazzo ed al mio ex.
Si chiama Alex, ha i miei stessi anni e ci conosciamo da quando avevamo dodici anni, da una vita si può dire. Lui conosceva tutto di me ed io altrettanto di lui.
Non vive ad Edimburgo, stava a Bath, una cittadina vicino Londra ma ora risiede in Francia a Parigi per proseguire gli studi universitari in ingegneria informatica. L'ho definito ex, perché come a diciotto anni avevo immaginato che ci saremmo lasciati o una volta andati all'università oppure qualche mese prima. Così successe. Una volta trasferitosi in Francia si è trovato un'altra ragazza. Inutile dirvi come ci sono rimasta, sono stata malissimo, sono riuscita a rialzarmi ed andare avanti dopo quattro mesi. Esattamente dopo che feci il mio primo esame in matematica, vidi che ero brava e potevo andare avanti anche senza di lui e cosi cambiai. Nonostante ciò non riuscii mai del tutto a dimenticarlo.
Tre anni dopo mi fidanzai con un ragazzo della mia facoltà ma più grande di me di tre anni. Ora sta facendo il penultimo anno di specializzazione in pediatria. Si chiama Mark, ci conoscemmo per caso, un giorno del mio secondo anno. Stavo in biblioteca dell'università a studiare da sola, era il ventitré dicembre e i miei amici o erano partiti o stavano nelle proprie case in attesa della vigilia; ma io avevo bisogno di un po di solitudine. Di tanto in tanto mi ricapitava di pensare di nuovo ad Alex e mi rattristavo e quello era un giorno cosi.
Mi si sedette lui vicino a studiare e fu lui ad iniziare a parlare per primo. Il pomeriggio stesso andammo a prendere un caffè e un mese dopo ci mettemmo insieme.
È bello, alto moro con occhi verdi ed abita vicino casa mia, volevo dire abitava. Anche lui aveva avuto la proposta di andare a studiare in Germania ma preferì continuare a stare nella sua città natia. Non so se la mia presenza l'abbia un po influenzato o no ma fui felice della decisione presa.
Abbiamo passato degli anni davvero fantastici insieme, le litigate non mancavano ma risolvevamo subito. Le cause dei nostri litigi non erano importanti, non ci siamo mai lasciati, ne prese pause, non ne sentivamo il bisogno. Siamo sempre stati la coppia perfetta che tutti invidiavano. Più stavo con lui e più mi rendevo conto che non ne è valsa la pena stare molto male per Alex, non mi meritava, il nostro era un rapporto solamente destinato a morire prima o poi ma io ho sempre voluto darci un'altra possibilità, ancora e ancora.Spazio autrice
Ed eccomi qua con un'altra storia. Questo capitolo è un po breve ma spero che come inizio vi sia piaciuto. Ho iniziato a scrivere questa storia un mese fa mentre stavo in classe a scrivere delle frasi e una frase dopo l'altra mi ha fatto iniziare una storia. Sul quaderno ho scritto già sulle venti pagine quindi non sarà troppo difficile aggiornare in fretta i primi capitoli.
Volevo continuare a scrivere questo capitolo ma per sbaglio l'ho pubblicato ma forse lo aggiornerò in seguito.
Spero seguiate anche questo racconto come le altre mie storie.
Un bacione e buona lettura :)
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A promise of love
RomanceAvevo la mia vita, la mia famiglia, la mia città, ero felice, realizzata. Ma ovviamente è proprio quando tutto va bene che s'insinua qualcosa che muta completamente la nostra vita. Così è successo a me. Prima vivevo ad Edimburgo e ora a New York. Vo...