prima parte

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la storia un po' la sapete, ma magari vi mancano i dettagli.

ve li racconto io, sono qui per questo, no?

durante le audizioni è saltato fuori il casino dei montaggi.

c'è stato un ragazzo che ha accusato il programma di averlo volutamente messo in ridicolo, facendo passare la sua audizione per un insuccesso, mentre tutto era filato più che bene

(non vi ricorda il caso di louis? non vi sembra che la sua audizione caricata su youtube sia troppo corta rispetto a quelle dei suoi compagni di band?)

dimostrare che nel montaggio avevano falsato la realtà, è stato per lui alquanto semplice, perché arisa (un giudice) aveva due abiti diversi, uno all'inizio e uno alla fine dell'esibizione.

il video in cui d'ambrosio lancia il suo 'j'accuse' ha fatto milioni di visualizzazioni, mettendo un po' nei guai la nostra cara xfactor, che ha risposto in una maniera più oscena di quanto non avessero già fatto i montatori.

invece di dire, “scusa, ci è venuto male il montaggio” si sono lasciati andare a una sorta di supercazzata, col risultato che si sono beccati migliaia di insulti nei social.

in genere si dice 'okay hi sbagliato ma la prossima volta cerco di migliorare, di non sbagliare più'

invece xfactor è riuscito a fare anche peggio.

questa è la storia, raccontata da uno dei ragazzi della boyband italiana, chiamata jarvis.

alle audizioni, se avete seguito il programma ben lo ricorderete, sotto i riflettori è stata messa in evidenza una band di ragazzini milanesi sul brit-pop.

si chiamano i jarvis e durante le audizioni si è sentito alvaro soler parlare per primo.

a lui piace solo il bassista, gli altri li giudica "acerbi", ma piacendo al pubblico, passano il turno.

in rete, se cercate bene, trovate la versione reale di quella audizione, coi commenti di tutti i giudici e quello di alvaro che arriva alla fine, ripreso con uno smartphone dalla platea.

in quel filmato, sono tutti concordi nel riconoscere il talento dei ragazzi.

poi li si è visti ai Bootcamp, finire tra i sei destinati alla successiva tappa, quella degli home visit.

ma facciamo un passo indietro, il loro manager, larsen premoli, dichiara che la loro partecipazione a xfactor non è stata una loro idea.

un redattore del programma li ha avvicinati ad uno storico locale dove si tengono live in zona stazione centrale, fingendo di trovarsi lì per caso e invitandoli a presentarsi alle audizioni.

se ci si pensa, il ragionamento espresso dall'organizzatore è stato semplice.

gli ultimi artisti che hanno funzionato tra quelli usciti dai talent sono state band maschili, dai dear jack ai the kolors.

xfactor italia non ha mai fatto nulla di rilevante, a riguardo, questo sarebbe potuto essere l'anno giusto.

quindi i ragazzi decidono di partecipare.

firmano un faldone di contratti con la produzione, e successivamente, ne firmano uno per i bootcamp, e poi uno per gli home visit.

nel caso di ingresso nei live, il contratto con la fremantle (la casa di produzione cui sky ha affidato il programma) prevede l'impegno a firmare un nuovo contratto, pena l'esclusione dal programma.      

e qui succede il fattaccio...

i ragazzi volano a barcellona, da alvaro soler

qui passano il turno: baci, abbracci, complimenti, ci si vede a milano.

peccato che i nodi vengano al pettine.

i ragazzi vengono convocati in sony per firmare un megacontratto onnicomprensivo, che riguarda ovviamente tutta la parte televisiva, ma anche con una opzione discografica importante.

sono dunque costretti a firmare cinque album più uno da solista, di 12/18 mesi ciascuno.

come dire, la band dovrebbe arrivare a durare quasi dieci anni, pro o contro la volontà dei cantanti.

vincolarsi per così tanto tempo, è una sorta di suicidio, soprattutto per chi ha venti anni e magari non è così convinto che la faccenda abbia preso la piega giusta.

inizia un braccio di ferro.

(che poi secondo me braccio di ferro si fa per dire)

i ragazzi, come tutti gli altri concorrenti, vengono sostanzialmente separati, e forzati a firmare.

a fronte di un papiro di qualche centinaio di pagine, i concorrenti si ritrovano a dover apporre firme sul momento, senza poter nemmrno leggere.

nessuna lettura.

nessuna possibilità di confrontarsi con un parente, un amico, o proprio per l'appunto con un manager.

il contratto prevede una scrittura artistica con fremantle, un contratto di opzione discografica per cinque album più uno con sony (eventuali ep o lavori con meno di nove tracce fuori dal contratto), contratto di edizioni musicali con sony publishing, contratto di management con Sony, e contratto di Booking delegato a sony, in attesa di successivi accordi.

continua...

the truth behind lies ✽ larry stylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora