"Ma non hai visto la gelosia negli occhi di quelli che hanno dovuto rimanere dietro? E pensi di aver fatto la decisione giusta questa volta? "
The Smiths, LondonArrivò quella debole brezza di fine estate ancor prima che se ne potesse rendere conto, arrivò come un caro amico che non vedi da tanto tempo, discreto e attento, ritrovandoti così diversa dall'ultima volta che ti aveva osservata.
Il vento leggero le accarezzava la faccia, la confortava e le teneva compagnia mentre ammirava Londra dall'alto, rannicchiata sotto il mantello e intenta ad assaporare quegli ultimi momenti che le erano rimasti per contemplare il sole che piano sorgeva da oriente.Certo, non si poteva dire che Hermione Granger amasse l'altezza, ma dopo tutto ciò che aveva passato negli ultimi due anni aveva scoperto che la paura non è che un muro fra l'uomo e l'inevitabile, e non c'è mattone che regga alla caduta: ormai le sue autodifese erano state abbattute, non c'erano più molte cose che la turbavano.
Mentre era assorta nei suoi pensieri la campana ruppe il magico silenzio della città che ancora dormiva: erano le sei di mattina, fra qualche ora l'Espresso per Hogwarts sarebbe ripartito e lei non era sicura di sentirsi pronta.
Il suo primo anno scolastico senza i suoi amici, compagni di vita e di guerra. Erano passati dei mesi dalla battaglia finale, dove in realtà tutti avevano perso, perchè fra vincitori e vinti nessuno si è salvato: la morte aveva spazzato via milioni di maghi, babbani, mezzosangue.. conta davvero il colore o lo stato di sangue quando quest'ultimo scorre ardente sul campo di battaglia?
L'uomo ha perso questa guerra, ma pagandone il prezzo ha ottenuto un futuro sereno, in cui tornare a scuola per completare i propri studi non sembra più una prospettiva rischiosa e azzardata, ma piuttosto un occasione preziosa e sicura.
Questi pensieri fluttuavano nella testa di un Hermione che oramai era diventata donna, ma che ancora non aveva realizzato completamente di aver preso parte ad una vera guerra e non solo, ma di aver anche combattuto in prima linea con i suoi migliori amici, quando maghi ben più potenti di lei erano stati annientati.
Vincere senza aver perso tutti i suoi cari ed essere ancora viva per constatarlo le sembrava più una fortuna che un merito, una fortuna che pagava ogni giorno con il dolore che la guerra le aveva inflitto in anima e corpo: ferite così gravi da non poter essere rimarginate senza lasciare un segno indelebile.
Un altro rintocco: sono le sei e mezza, sicuramente i Weasley la stanno aspettando alla Tana per fare colazione e salutare lei e Ginny prima della partenza.
Sarebbe stato strano affrontare quell'ultimo anno a Hogwarts senza Ron ed Harry, ma Hermione era felice, perchè la guerra non l'aveva distrutta, ma l'aveva guarita: portava addosso i segni della morte, ma era libera dalla paura che l'aveva attagliata per un'intera esistenza, la paura che l'aveva portata a proteggersi con la passione della lettura e della conoscenza, la paura che aveva quando non c'erano lotte contro il male da affrontare: non era la paura di morire, si sarebbe sacrificata per coloro che ama, ha sempre rischiato tutto per lottare per i suoi amici e quelli che considerava la sua famiglia; ma ora era libera, libera dalla paura di vivere.
O almeno, così credeva.
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Dare l'anima alla vita
Romance"Malfoy" alzò il capo Hermione in segno di saluto, accennando un sorriso. "Granger" Hermione quasi inciampò sentendo pronunciare per la prima volta quelle parole senza un tono di disprezzo evidente, spesso da lui aggiunto al solo fine di autocompi...