"A volte non c'è affatto differenza tra salvezza e dannazione"
-Stephen King
1 settembre ore 10.43
La famiglia Weasley ed Harry avevano voluto accompagnare Hermione e Ginny alla stazione di King's Cross per salutarle: Hermione varcando il binario 9 e 3/4 non si era mai sentita così libera, così viva.
Vedeva l'Espresso davanti a lei e non poteva pensare ad altro che alla pergamena nuova che aveva nel baule, agli studi e alle ricerche che avrebbe affrontato in quell'ultimo anno ad Hogwarst: poteva sembrare una ragazza che riversava l'insoddisfazione della sua deludente vita sociale nelle pagine polverose dei libri, ma agli occhi di un osservatore più attento sarebbe stato semplice comprendere che lei amava visceralmente e puramente la cultura, i libri e le pagine di pergamena che conservano rune di valore inestimabile.
"Mi raccomando, qualsiasi cosa succeda basta che ci mandiate un gufo! Non trasgredite le regole e vi prego, per Merlino, non infilatevi in situazioni pericolose!" esclamò la signora Weasley guardando intensamente Ginny, che negli ultimi anni si era dimostrata molto più affine al carattere dei gemelli che a quello di suo fratello Percy.
A quelle parole gli occhi di Hermione si inumidirono un poco e cercò rapidamente gli sguardi dei suoi amici, sorridendo all'idea che, a giudicare dalla loro espressione, anche loro avevano appena ripercorso mentalmente i sette anni precedenti in cui non avevano fatto altro che trovarsi nei guai.
"Sta tranquilla Molly, la tengo d'occhio io" la rassicurò Hermione, sotto lo sguardo inceneritore di Ginny, che non comprendeva la necessità di dover specificare che se ne sarebbe presa cura lei quando si toglievano appena un anno.
Ma dallo sguardo tranquillo della madre comprese le intenzioni dell'amica e si rasserenò pensando che le preoccupazioni di Molly riguardo il ritorno ad Hogwarts della figlia si sarebbero placate.. almeno per i dieci minuti seguenti.
Ron si ritrovò a fissare Hermione, ad accorgersi di quanto fosse stata saggia a gestire il loro rapporto dopo la battaglia, aveva trionfato la loro amicizia su quella che poteva essere una dolce storia d'amore, ma dopo qualche mese, entrambi ne erano sollevati. Ron aveva ancora la sua migliore amica, ed insieme a Harry era pronto ad iniziare la sua carriera da Auror, insieme avrebbero protetto il mondo magico, ma ciò che a lui più importava era impedire che alla sua famiglia capitassero dolori e perdite come quella causata dalla morte di Fred, il gemello che aveva lasciato un vuoto immenso nella famiglia che nessuno avrebbe mai colmato.
Hermione spostò lo sguardo da Molly a Ron, incontrando i suoi occhi e abbracciandoli da lontano:
gli occhi parlano come nessuna parola è in grado di fare, possono danzare, combattere, abbracciarsi, uccidere, ma anche fare l'amore.
Mentre tutti parlavano e si scambiavano gli ultimi saluti, Ron da lontano sussurrò con uno sguardo a Hermione che sarebbe andato tutto bene, per poi sciogliere i suoi occhi da quel prezioso abbraccio.
Sussultò quando un braccio le si mise intorno alle spalle
"Harry!" esclamò la ragazza.
Fecero qualche passo verso il binario, staccandosi appena dal gruppo, per poter parlare più liberamente.
"Sei tranquilla? Davvero, sono passati solo pochi mesi, nessuno ti giudicherebbe se non te la sentissi di tornare a Hogwarts, non devi temere alcuna critica.." iniziò Harry.
"Sono tranquilla. Mi sento pronta, avrei aspettato altrimenti. Non è testardaggine, ma sincerità: voglio concludere i miei studi, ricominciare il percorso che avevo lasciato, perchè è una scelta che riguarda il mio futuro. La vittoria più grande non è aver distrutto Voldemort, ma aver riottenuto la possibilità di essere gli unici artefici del nostro destino.. non mi sono mai sentita così libera Harry, sembra così assurdo!" sorrise emozionata Hermione.
L'amico la guardò rivolgendole un grande sorriso, finalmente sembrava che le cose stessero tornando alla normalità e non c'era regalo più grande per lui che essersene assicurato.
Harry guardò Ginevra fissarlo da lontano, Hermione se ne accorse e prima ancora che l'amico potesse prendere parola disse
"Vai Harry e vedi di darle un buon motivo per averti aspettato tutti questi anni"
Harry la ringraziò e corse ad abbracciare Ginny per poi appoggiare le sue labbra su quelle della ragazza. Hermione non potè che sorridere di fronte a quell'amore vero e passionale che i due ragazzi stavano vivendo.
Mentre gioiva per quelle emozioni che la mattinata le aveva riservato, qualcosa catturò la sua attenzione.
Un ragazzo vestito di nero si stava avvicinando ai binari, come un ladro che non vuole essere visto, con gli occhi fissi sull'asfalto ed un baule nella mano destra.
I raggi del sole illuminavano la stazione e quel ragazzo, che pareva già un uomo, si avvolse ancor di più nel mantello scuro, scostando i capelli biondi dal viso. Nel momento in cui il ciuffo scoprì il suo viso pallido, Hermione prese a fissarlo più intensamente: possibile mai che fosse lui? Allora davvero non lo avevano rinchiuso ad Azkaban?
La ragazza si era imposta di non aggiornarsi sulle notizie che riguardavano le sorti dei Mangiamorte in seguito alla battaglia finale, le avrebbe provocato angoscia ed avrebbe impedito alle sue ferite di guarire: già ricominciare a dormire senza Harry e Ron le sembrava una conquista immensa.
Aveva tuttavia sentito che Draco Malfoy non era stato condannato, ma che potesse tornare ad Hogwarts le sembrava impossibile. Eppure il giovane stava salendo sul treno, tentando di nascondersi come Hermione mai lo aveva visto fare prima: non voleva attirare l'attenzione, non voleva confondersi in mezzo alle voci che salutavano, agli abbracci che stringevano e i baci che possedevano.
La ragazza si girò verso la sua famiglia e si accorse che non era l'unica ad aver assistito a quella scena: tutti quanti erano sorpresi di vederlo salire sul treno.
Il signor Weasley strinse la figlia che si trovava vicino a lui e sospirò: "Chi l'avrebbe mai detto che un giorno si sarebbe vergognato a tal punto di quel cognome di cui è sempre stato tanto orgoglioso"
Nota dell'autrice
Salve a tutti! Questo è il primo momento in cui Draco ed Hermione si rincontrano da quando la guerra è finita.. ben presto la ragazza si accorgerà di come le sue convinzioni di star bene siano una mera illusione e di come Malfoy, sebbene si trovasse a combattere dall'altra parte della barricata, non sia poi così differente da lei. Draco oer lei è l'incarnazione del dolore e della sofferenza che ha passato, mentre per lui Hermione è l'incarnazione di ciò che mai avrebbe avuto e ciò che in fondo ha sempre desiderato essere: amato per come è. I pregiudizi di entrambi costituiranno davvero un ostacolo insormontabile?
Se avete piacere a lasciarmi qualche piccola critica o commento, ne sarei felicissima. Un saluto, ci vediamo al prossimo capitolo!
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Dare l'anima alla vita
Romance"Malfoy" alzò il capo Hermione in segno di saluto, accennando un sorriso. "Granger" Hermione quasi inciampò sentendo pronunciare per la prima volta quelle parole senza un tono di disprezzo evidente, spesso da lui aggiunto al solo fine di autocompi...