Non è vero che le stelle ci sono avverse, siamo noi che spesso le guardiamo con occhi velati. Romano Battaglia, La strada di Sin
Cara Hermione, non ho mai desiderato tanto la tua presenza qui, vicino a me. Questa casa è così vuota da quando tu e Ginny ve ne siete andate, sembra che, con la vostra partenza, Fred sia morto una seconda volta"
Hermione rabbrividì leggendo quelle parole sulla lettera che le era arrivata quel pomeriggio, ogni volta che tentava di andare avanti si sorprendeva a sentirsi in colpa per coloro che quella possibilità non ce l'avevano più. Lei sapeva quali demoni attanagliassero il cuore di Ron, quale sofferenza in lui causava la morte del fratello, un dolore che lei non poteva comprendere davvero. Si sentì così impotente.
"So che il tuo posto è a Hogwarts, che il tuo è un atto di coraggio, il quale probabilmente ti richiede molti sacrifici.." -riprese a leggere- " ma sebbene orgoglioso di te, devo ammettere che mi manchi. Harry si è raccomandato di salutarti tanto e di non essere troppo apprensivo nei tuoi confronti. A riguardo, volevo dirti che ho approfittato dell'assenza di mia sorella per dirgli la verità su cosa successe fra noi dopo la guerra, spero tu non me ne voglia per questo, ma sono sicuro che in fondo sei contenta di non dovergli nascondere più nulla."
E Ron aveva ragione: era vero, eccome se lo era! Hermione fu subito sollevata dal fatto che Harry sapeva tutto, le era sembrato di escluderlo negli ultimi mesi non raccontandogli quel pezzo della sua vita, quando lui si era sempre confidato con lei.
Lesse velocemente la fine della lettera, in cui Ron le augurava il meglio e l'abbracciava forte, per poi ripiegare la pergamena e infilarla sotto il mantello che la copriva le gambe: quella sera sulla torre di astronomia faceva più fresco del solito, nemmeno il maglione che le aveva regalato Molly riusciva a tenerla al caldo.
Per un attimo pensò di tornare nel dormitorio, ma la vista delle stelle che si potevano osservare quella sera era troppo ammaliante per potersene andare così presto.
Si trattava della costellazione Ananke, dove le stelle erano legate fra loro di qualcosa di invisibile, che non rispondeva a nessun principio logico o fisico.
Solitamente, erano invisibili sulla Terra, perchè ciascuna stella splende quotidianamente di una luce nera, oscura: ogni tanto però, quando queste si incontrano e si ritrovano l'una vicino all'altra, in un qualsiasi punto del cielo, iniziano a splendere di una luce immensa, bianca e pura, come se quell'unione potesse essere la cosa migliore che a quelle piccole stelle in un cielo così grande fosse mai capitata.
Era la costellazione preferita da Hermione: aveva fatto diverse ricerche a riguardo e trovava estremamente affascinante l'etimologia del termine che era utilizzato per definirla. Ananke è infatti una parola greca, che significa fato,destino. Le piccole stelle non possono sottrarsi al destino, che le travolge e le unisce. Una scia di luce illuminò maggiormente le stelle.
"E' magnifico" sussurò Hermione, con gli occhi ipnotizzati dalla magia più grande di tutte: quella della natura.
"Lo è davvero" aggiunse una voce alle sue spalle.
Hermione si sentì gelare il sangue nel corpo: quella voce l'avrebbe riconosciuta fra milioni, non doveva girarsi per capire chi aveva violato il suo rifugio, ma i suoi riflessi la portarono a voltarsi meccanicamente, presa alla sprovvista e turbata da quella presenza, in un momento così intimo per lei come quello della solitudine.
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Dare l'anima alla vita
Romance"Malfoy" alzò il capo Hermione in segno di saluto, accennando un sorriso. "Granger" Hermione quasi inciampò sentendo pronunciare per la prima volta quelle parole senza un tono di disprezzo evidente, spesso da lui aggiunto al solo fine di autocompi...