Chapter 6...

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Michele pov's

"Perché no? Vuoi restare con me? Secondo me l'hai fatto apposta. Ma sai una cosa, non me ne frega se posso sembrare antipatica o acida con te. E io e te non abbiamo niente da d..."

Non finisce la frase che sviene. Grazie ai miei riflessi la riesco a prendere prima che sbatta la testa a terra.

Avevo una ipotesi, lei era claustrofobica, l'avevo capito.

Lo avevo già notato quando eravamo il 2 media.

Niente di che, la porta del bagno era bloccata, è lei ha iniziato ad urlare me no male che l'ho sentita.

Appena sono riuscito ad aprire la porta lei era pallida totalmente pallida e poi mi ha abbracciato e se ne è andata.

Prendo il suo cellulare, che teneva nella tasca interiore del giubbotto.

L'accendo è starmente non c'è la password strano.

Ma invece di chiamare qualcuno, accedo a WhatsApp, solo per curiosità.

Trovo le chat con Elena e Melissa ma non mi interessano più di molto.

Poi trovo una chat con un certo Gabriele.

Inizio a leggere i messaggi, so che è violazione della privacy ma...che ci posso fare se sono curioso.

Ad un certo punto leggo una cosa che mi fa ribollire il sangue nelle vene.

Da quanto ho letto, loro due sono migliori amici o forse qualcos'altro, perché anche ascoltando i vocali si capisce che c'è qualcosa di più della amicizia.

Mi verrebbe da spaccare il telefono a terra, uff. Non ne faccio mai una giusta.

Scorre fino ai messaggi di ieri/oggi.

Tutti i messaggi del buongiorno ecc...

Poi vedo una foto...sono io? Che c'entro?

Non riesco a leggere gli altri messaggi che il telefono mi avvisa che ho solo il 10% di batteria.

Entro nella rubrica e chiamo Luca.

Iniziò chiamata

"Ciao, perché mi hai chiamato?" Disse un pó confuso.

"Sono Michele, vieni a prendermi a scuola" dico io

"A scuola?" Chiese lui ancora più confuso

"Non ti posso spiegare, la batteria sta per finire, devi venire davanti al laboratorio di arte" dico io

"Ok arrivo"

Fine chiamata

Dopo 30 minuti sento Luca urlare e io inizio a urlare sbattendo le mani sulla porta.

E poi finalmente Luca apre la porta.

"Che ci fate qui? E come mai Rebecca è stesa sul tavolo? E..." Iniziò a bomvardarmi di domande

"Tu prima aiutami, prendi lo zaino e il suo giubbotto, potresti portare anche il mio?" Chiedo gentilmente.

"Si" mi risponde lui sbuffando

Io prendo il mio zaino e poi Rebecca e usciamo dalla scuola.

Gli inizio a spiegare cosa era successo e lui scoppio a ridere quando smisi di parlare.

"Non è pesante?" Disse riferendosi a Rebecca.

"No, è abbastanza leggera" rispondo io

"Ma posso farti una domanda? Anche se è abbastanza evidente?"

"Sì...certo" rispondo titubante

"Ti piace?"

"No"

"Dai sincero"

"No...forse...sì, ok" farfuglio io

"Lo sapevo, si capiva ma volevo la tua conferma" disse lui con un sorriso abbastanza malizioso.

"Lei mi odia, non facciamo altro che litigare" dico io

"È cotta di te" risponde lui

'Ma mi ascolti mentre parlo?"

"Si, ma ne sono sicuro"

"E invece sbagli, a lei piace un altro"

"Che?"

"Sì, ė innamorata di uno che si chiama Gabriele" rispondo io

"E come lo sai?

"Ehm...lo e basta"

"Hai sbirciato sul suo cellulare?"

"Chi? Io?"

"No guarda, quello che passa"

"Sì,bhe forse"

"Ti ucciderà, visto che ti odia"

"Mi aiuti?" Dico dandogli le chiavi

Lui apre la porta appoggia il tutto e poi va via.

Vado ad appoggiare Rebecca sul divano e poi butto a terra il mio zaino.

"Michele?" Sento dire da Rebecca.

"Sì?" Rispondo io.

"Dove sono?" Chiese lei abbastanza confusa.

"Sei a casa mia"

"Sei claustrofobica?" Continuo io.

"Io? No" dice balbettando.

"Mi puoi dire la verità?" Dico sedendomi di fianco a lei.

"Ok, si sono claustrofobica ma solo quando so che non posso uscire in nessun modo dalla porta." Dice lei guardandomi negli occhi.

"Ah, ecco perché appena hai visto che la porta era rotta sei diventata isterica"

"Da che telefono hai chiamato?" Chiese lei

"Dal tuo" dico balbettando

"Cosa?" Rispose lei urlando.

"Hai sentito"

"Te lo hanno mai detto che prendere il telefono di una persona senza il suo consenso e violazione della privacy?" Disse lei é strillando.

"Sai cosa potevo fare? Lasciarti lì"

"Ma non lo fatto. Dovresti smetterla di essere così acida e ringraziarmi" dico io urlando.

"Sì, forse hai ragione. Grazie. Grazie Michele" dice lei abbassando lo sguardo.

Non me lo aspettavo propio se devo dire la verità.

The Days|| Michele Bravi [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora