Capitolo 8: Scorpione

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Pamela entrò nella sfarzosa stanza d'attesa.
La sala era affrescata da delle raffinatissime grottesche che vivacizzavano il bianco candore delle pareti, le tende di velluto rosso erano chiuse in modo che nessuno potesse vederla dall'esterno.
La ragazza tremava lievemente: e se non fosse piaciuta? E se l'avesse rifiutata?
La ragazza di porcellana entrò avvicinandosi poi a Pamela cercò di rasserenarla: quello era il suo destino dopotutto.
Pamela sciolse i muscoli tesi e lasciò che la nuova arrivata le acconciasse i capelli in una morbida treccia laterale, vi aggiunse poi camelie e crisantemi bianchi.
Le posò sul capo una corona dei medesimi fiori e intrecciata con foglie dorate calcandogliela lievemente sulla nuca.
Pamela sorrise guardandosi allo specchio "E' bellissima Alemap"
La mora sorrise in ringraziamento.
"Sei pronta.." aggiunse poi.
Pamela si alzò in piedi, il delicato abito stile impero accompagnava la sua figura per tutta la sua altezza sfumando in una nuvola di tessuto verso la fine. Il seno era impreziosito da perle e gemme purissime che andavano a formare una sobria rete che avvolgeva anche le maniche a sbuffo dell'abito.
"Come mi trovi?" Chiese la ragazza sorridendo coi suoi occhi d'ambra.
"Sei bellissima piccola"
"Grazie" sorrise di nuovo era estasiata, la morte prematura l'aveva privata di quel giorno.
Quel giorno che fin da piccola aveva sognato tanto.
Alemap aprì la porta dopo averle posato il velo addosso.
Pamela uscì e percorse tutto il corridoio fine ad arrivare alla navata nera.
Non appena la videro tutti i presenti si sciolsero nel cuore e amarono la purezza che emanava quell'anima innocente.
Lui tese la mano invitandola ad avanzare.
Pamela prese il bouquet di margherite e attraversò la Navata Nera al suono dell'organo.
Quel giorno era finalmente arrivato.
Solo che non avrebbe mai immaginato che si sarebbe sposata con un Ariete.
Non avrebbe mai pensato che la persona con cui sarebbe vissuta per sempre fosse un re dell'Inferno.

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