Capitolo 4

47 2 0
                                    


Ho scelto questi due passi perché, sotto il profilo cristiano non vedo una proporzione giusta nel castigo o giustizia che il Signore ha applicato.

Nel caso di Caino, il Signore lo ha cacciato dal paradiso terrestre e con una condanna certamente severa: anche se voleva ammazzarsi o mettersi in condizione di farsi ammazzare, nessuno l'avrebbe fatto, Caino aveva un segno particolare e riconoscibile.

Nel secondo caso invece vi è una condanna più severa, la bugia viene punita con la morte e ciò mi pone ad una riflessione interiore profonda: chi mente commette un peccato mortale? Ma desidero soffermarmi su altri personaggi della bibbia, il primo è Giacobbe, genesi cap. 27 vv.6/10: Rebecca disse al figlio Giacobbe: "Ecco, ho sentito tuo padre dire a tuo fratello Esaù: Portami la carne e preparami un piatto, così mangerò e poi ti benedirò davanti al Signore prima della morte. Ora, figlio mio, obbedisci al mio ordine: Va' subito al gregge e prendimi di là due bei capretti; io ne farò un piatto per tuo padre, secondo il suo gusto. Così tu lo porterai a tuo padre che ne mangerà, perché ti benedica prima della sua morte". Conosciamo l'epilogo di questa storia,

Giuseppe figlio di Giacobbe Genesi cap. 37 v.19/20

[19] Si dissero l'un l'altro: «Ecco, il sognatore arriva! [20] Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi diremo: Una bestia feroce l'ha divorato! Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!». Nel cap. 42 troviamo riferimento circa la soluzione di una bugia detta. Giuseppe mette alla prova i suoi fratelli: [16] Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; voi rimarrete prigionieri. Siano così messe alla prova le vostre parole, per sapere se la verità è dalla vostra parte. Se no, per la vita del faraone, voi siete spie!». [17] E li tenne in carcere per tre giorni. [18] Al terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio! [19] Se voi siete sinceri, uno dei vostri fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. [20] Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Allora le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete».

Conosciamo tutti la conclusione di questa storia, per cui passo ad un altro personaggio: Pietro. Dal vangelo di Luca cap. 22. vv.54-62

[54] Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. [55] Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. [56] Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui». [57] Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!». [58] Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!». [59] Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo». [60] Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. [61] Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». [62] E, uscito, pianse amaramente.


LA BUGIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora