-one-

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" La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre. "  - Albert Einstein.

3I.IO.2O29

Autunno, stagione in cui la natura esplode, come se per tutto l'intero anno avesse aspettato solo questo momento.

Non riesco a staccare lo sguardo dai colori delle foglie secche sugli alberi quasi spogli. Mi perdo in questo turbinio di tinte vivaci e cammino lentamente col naso rivolto verso il cielo lattiginoso. 

Chiudo gli occhi e inspiro la brezza carica di tranquillità e di quiete, assaporando ogni singolo istante, ogni singolo aspetto di questo spettacolo. 

Fino a che vengo riportata bruscamente alla realtà. O per meglio dire, scaraventata nella realtà.

Cado pesantemente sull'asfalto e spalanco gli occhi, disorientata. Quando sollevo lo sguardo, davanti a me c'è un uomo alto e nerboruto, che pare molto infastidito dalla mia distrazione.

Mi alzo a fatica e ripulisco la parte posteriore dei miei jeans dalla terra umida, guardandolo incerta.

- Scusi -, balbetto. - E' colpa mia. Non guardavo dove andavo e... - 

- Ma sì, certo, ho notato! Oramai tutti voi giovani siete così, non prestate attenzione a nulla che non siano le vostre frivole preoccupazioni e non vi importa di nessuno che non sia voi. Siete solo una generazione di maledetti egoisti -.

- Come, scusi? - Domando perplessa. 

L'uomo, a sua volta, ricambia il mio sguardo con la stessa perplessità, e inarca un sopracciglio cespuglioso. 

- Ho soltanto detto che non importa, anche a me capita di essere distratto -, dice lentamente. - Talvolta -, sottolinea poi.

Dopodiché annuisce appena e prosegue per il suo cammino. 

Aggrotto le sopracciglia, confusa, e mi giro per guardarlo, ma quello continua a camminare come se nulla fosse e non accenna a voltarsi verso di me per spiegarmi che era tutto uno scherzo e che non mi sono immaginata tutto.

Mi mordo il labbro e proseguo verso casa, non prestando più attenzione alla natura intorno a me, e rimuginando sullo strano comportamento dell'uomo.


I.II.2O29

- Chloe, mi hai sentita?! -

Mi strofino gli occhi e indirizzo il mio sguardo assonnato verso la sveglia digitale, che emana una luce verdina: le 7.3O.

Salto immediatamente a sedere sul materasso, e mi passo una mano sul viso. E' successo di nuovo. Ho sognato ancora una volta quel posto.

Un'isola. Un'isola tropicale silenziosa e spettrale, con le sagome ondeggianti delle palme da cocco e il perpetuo fragore del mare nero e piatto. D'un tratto una signora mi appare davanti, una donna anziana ed emaciata, ed io la guardo confusa. Lei mormora alcune parole al mio orecchio, ed io sposto il mio sguardo verso la luna piena. Il suo colore è rosso sangue, proprio come le gocce di sangue che colano dalla mia fronte sudata. Inquieta, mi guardo intorno in cerca di quella donna, ma lei è sparita così com'è comparsa. E poi buio, un buio a cui non so dare interpretazioni. 



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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 30, 2016 ⏰

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The Mind-Reader // Amanda SeyfriedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora