Prologo

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31 Ottobre 1879

La scienza è il futuro. Il progresso è scritto nelle pagine del destino dell'umanità, garantendo solo un susseguirsi di successi. L'invenzione del battello volante a vapore permetterà al genere umano la conquista delle Roccaforti degli Angle Oncantus e del loro segreto sull'Immortalità. Credeteci, vivremo per sempre con l'aiuto della Gold.

Marcus  Benkerdof

Marcus rilesse quelle parole del suo vecchio diario. Non si ricordava nemmeno il momento in cui le aveva scritte. Era così giovane e pieno di vita, di aspettative e di ottimismo. Un giovane ragazzo con sogni illimitati. Una persona che era riuscita ad ottenere la sua agognata immortalità.

Ma era passato ormai un millennio da allora e le idee di Marcus erano notevolmente cambiate.

Nell'ultimo millennio la popolazione sul pianeta Terra si era moltiplicata. Anno per anno le persone aumentavano distruggendo l'ambiente circostante. Infangavano il nome del progresso, avanzando con teorie pseudo scientifiche, le quali danneggiavano solamente il pianeta. Marcus aveva visto il suo mondo cambiare e nuove fonti di energie nascere, ma sapeva che tutto quello spreco si sarebbe ritorto contro quegli ingenui esseri umani.

E così fu. Il pianeta iniziò a ribellarsi al loro volere, portando distruzione, discordia e miseria e costringendo i sopravvissuti a ritornare ad usare forme primitive di energia. Il vapore.

Ma lui era stufo. Non avrebbe più permesso che tante persone infettassero ancora il suo pianeta. Soprattutto non da loro, esseri umani che non erano minimamente paragonabili a lui.

Lui era immortale, l'essere umano perfetto. Non poteva considerarsi allo stesso livello di quegli insetti, capaci solamente di riprodursi, egoisti senza speranza e idioti privi di intelletto. O forse non era nemmeno un essere umano. Magari era un Dio. E come tale poteva distruggere tutto e ripartire da zero. Sì, un'idea fantastica ed originale! Proprio come i suoi lavori.

Ogni volta che qualche ordigno veniva male, lo distruggeva e lo rifaceva da capo. Perché non fare lo stesso con la razza umana? Per poi ricrearli... A sua immagine e somiglianza. Perché no? Un'idea ambiziosa, doveva ammetterlo, forse la più ambiziosa.

Sì, ma prima doveva ripulire il tavolo da lavoro. Doveva neutralizzare i suoi vecchi compagni della "Gold", gli amici che lo avevano aiutato a sterminare gli Angle Oncantus. E poi avrebbe dato inizio a tutto. Sì, avrebbe organizzato tutto nei minimi dettagli. Ogni cosa sarebbe andata al proprio posto come gli ingranaggi di un orologio.

Guardò fuori dalla finestra, vedendo solo una distesa di fabbriche con i loro camini dalla quale fuoriusciva il grigio fumo. Alti palazzi, stretti e di ferro scuro. Le case a cupola degli abitanti. Tutto si estendeva sotto un cielo perennemente grigio con dense nuvole che si mescolavano con una costante nebbia inquinata. Ma sarebbe tornato ad essere azzurro, era una promessa.

Prese il vecchio diario che teneva ancora e lo buttò tra le fiamme del cammino, poi richiuse la porta alle sue spalle. Il tonfo che provocò risuonò per i corridoi vuoti del palazzo, mentre anche i suoi passi riecheggiavano tra le pareti. I suoni si affievolirono man mano che si allontanava. Restò infine solo il silenzio.

Angolo Autrice

Concorso Twisted Tales WIAItalia

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