Parte 5

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Oltre a due corpi sfocati su una foto non avevo nulla. Poche informazioni e nessun testimone, dovevo assolutamente trovare Frank prima che lo facesse la polizia.

"Prima di andare ti vorrei chiedere una cortesia, potresti mandarmi la foto?", non appena avevo finito di parlare Helena si girò guardandomi un po' sorpresa, non aspettandosi una simile richiesta.

"Non avrei problemi a riguardo, tu però dovrai farmi un favore".

"Dimmi"

"Dovrai portarmi con te, voglio capire di più. In cambio documenterò ciò che vedremo, facendo delle foto che potrai allegare al tuo articolo", fece una pausa , "sia chiaro però che dovrai pagarmele".

Rimasi spiazzato per qualche secondo. Quella che mi era sembrata una ragazza fragile e turbata aveva invece un carattere forte, pronto a sfruttare l'occasione.

"D'accordo, mi sembra un buon compromesso", d'altronde mi potevano fare comodo delle fotografie da inserire nell'articolo.

Mi alzai dalla panchina, il sole era arrivato alto nel cielo: sicuramente era già quasi mezzogiorno. Andare alla polizia per scoprire qualcosa era inutile, non mi avrebbero mai detto nulla.

"Tu non sei stata la prima a trovare il corpo, lo sai? Il mio informatore mi ha detto che era stato Francesco ad avvertire la polizia".

"No, non credo sia possibile. Ho chiamato io la polizia", Helena alzò lo sguardo verso il lago, "Non c'era nessun altro intorno, era troppo presto... Anche il bar doveva ancora aprire!".

Effettivamente quello che diceva aveva un senso, era strano che dopo una serata di alcol Frank fosse riuscito a chiamare la polizia.

I miei pensieri furono interrotti da un sordo click. Helena aveva chiuso il portatile e lo stava riponendo nello zaino, "Sono riuscita a inviare la mail. Ora cosa facciamo?".

"Dobbiamo andare dall'altra parte del lago, Francesco vive in una casetta prefabbricata in mezzo al bosco", avevo iniziato a camminare verso la pompa di benzina, "Vieni, ho la macchina proprio vicino al bar".

La strada correva tutta intorno al lago ed era costellata di locali che solitamente intorno all'ora di pranzo iniziavano ad animarsi di persone. Quel giorno però non c'era quasi nessuno, probabilmente per il terribile evento che si era verificato nella notte. Ricordo chiaramente come in quel momento, mentre camminavo fianco a fianco con Helena, fui sopraffatto da un profondo e inquieto senso di solitudine.

Dopo aver lasciato la parte più viva del lago, avevo percorso la strada che lo costeggiava per almeno un paio di chilometri, fino ad arrivare nella parte più selvaggia e meno abitata.

Il sentiero per arrivare alla casetta di Frank era sterrato e veniva inghiottito dal bosco di abeti, sparendo in lontananza alla vista. L'odore di umido che sentivo intorno mi riportò indietro ad un piovoso settembre di parecchi anni prima. Con mio padre andammo a fare una passeggiata proprio tra quegli alberi, alla ricerca del tempio di Diana. Lì in mezzo al bosco, a due passi dal lago, i romani avevano dedicato un tempio al culto della Dea della caccia. Oggi versava purtroppo in uno stato di abbandono, il comune non aveva mai pensato di valorizzare realmente quel luogo. Era incredibile però come ci fossero ancora persone che portavano doni di ogni tipo per onorare la Dea. Mi ero trovato improvvisamente inondato da quel senso di melanconia che solo i ricordi della fanciullezza riescono a portare con sé.

"Stai bene?", mi chiese Helena sfiorandomi con una mano la spalla.

"Sì, tutto bene. Dobbiamo percorrere il sentiero che taglia il bosco, la casa di Frank è proprio lì in mezzo".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 27, 2016 ⏰

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