L'importanza della tecnologia

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   Dicono che ammettere di avere un problema sia il primo passo per risolverlo.
Ed è vero che una volta non esisteva la tecnologia, internet e nemmeno i social network, ma dobbiamo anche dire che in quell'epoca le persone avevano più possibilità di stare con le persone che desideravano. La tecnologia ci attira con l'illusione di poter accorciare le distanze e di permetterci di sentire sempre vicine le persone. Pensiamo sempre che gli Smartphone ci fanno avere le persone sempre raggiungibili e a nostra disposizione in ogni momento, ma se poi qualcuno non ci risponde entro un nano secondo incominciamo a preoccuparci; mentre una volta non si aveva sempre la preoccupazione o tanto meno sensi di colpa dove fosse e cosa stesse facendo una persona. I cellulari oggi giorno ci illudono dicendo di abbattere barriere, muri e confini, invece te ne fa scoprire altri mille. Nelle pubblicità non dovrebbero lanciare messaggi del tipo "noi annulliamo le distanze", "abbattiamo i confini", "con noi non sarai più solo". Se il punto fosse davvero combattere la solitudine, dovrebbero dire la verità ovvero che siamo esseri viventi, fragili come tutti gli esseri viventi e basta poco per farci sentire soli. Ci offrono uno strumento che siamo noi a comandarlo; se viene usato bene ci farà sentire meno soli, ma se viene usato male ci farà sentire ancora più soli.
Ci avete mai fatto caso?
Più i social ci mettono in contatto con gli altri, più ci distraggono dalla vera ragione della nostra solitudine.
   Vi dirò chi sono, o meglio, vi dirò chi siamo, perché non parlerò solo di me. Parlerò della categoria di cui faccio parte. E non me ne vanto, ma fanculo, nemmeno me ne vergogno. Siamo una categoria di "persone qualunque" che cercano disperatamente qualcuno che le illuda a tempo indeterminato di essere speciali. Abbiamo un sacco di messaggi visualizzati in giro per il mondo a cui nessuno, neanche Dio, ha ancora dato risposta. Ma senza un'età ben precisa siamo studenti dodicenni, maturandi, universitari, lavoratori, mamme, padri, nonni, avvocati, PR di discoteche, operai, calciatori, youtuber, fashion blogger, scrittori, giornalisti, manager o cazzoni. Siamo un diverso tipo di gente che parla poco, ma che scrive tantissimo ogni giorno in post, sms,tweet... Abbiamo un'autostima bassa, che proviamo a tirare su con i filtri su Instagram o ritocchi in Photoshop. Aggiungiamo tante persone agli amici, ma alla fine ci fidiamo solo dei veri pochi amici che abbiamo. Siamo quelli che sognano a occhi aperti, ma i momenti più intensi li viviamo ad occhi chiusi. Siamo tutti il "pezzo di merda" di qualcuno. Sappiamo che quando litighiamo blocchiamo l'utente su Whatsapp pur sapendo quanto possiamo essere infantili. Su Facebook scriviamo molto, forse anche troppo, ma non scriviamo mai tutto.
Possiamo ritenerci la generazione che viene rimproverata di essere troppo dipendenti dal cellulare, ma se le persone a cui teniamo fossero sempre con noi, il cellulare lo butteremmo volentieri nel cesso. Perché le emozioni più forti, quando le viviamo, non le fotografiamo. E la persona giusta non ci fa controllare il telefono. Ce lo fa spegnere! E la vera felicità non la pubblicheremo mai.
Perché quando siamo felici noi non siamo online.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 06, 2016 ⏰

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Titolo: "L'importanza della tecnologia nella nostra vita"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora