Terza costante.

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Mi alzo, mi preparo ed esco, pronto ad uccidere i giganti.

Questa notte non ho dormito molto e le sette docce che ho fatto non hanno lavato via lo sporco e la stanchezza.

Eppure è strano...pensavo di aver superato tutto ormai...

Tonf

I passi di un gigante, il cielo che inizia a diventare grigio.

Sguaino le spade e una goccia di pioggia si infrange sulla lama.

Un gigante, un urlo, un balzo: finisce tutto in pochi secondi.

L'ho ucciso ma ce ne sono altri.

Gli altri soldati tremano di paura, non sanno cosa fare, sono terrorizzati.

Io no. Io sono pieno di rabbia, io non ho voglia neanche più di essere stanco, di sentirmi sporco.

Adesso basta.

Danzo sotto la pioggia, come se le lame fossero una parte del mio corpo, uccidendo tutti gli avversari che mi si parano dinnanzi.

E l'acqua fredda scorre su tutto il mio corpo ma non sento neanche il freddo.

<<Coff!>> sangue?
Quando diavolo ho sputato del sangue? Quando diavolo sono finito contro questo muro?!

<<Ugh>> dolorante mi stacco dalla parete, buttandomi a terra, fissando il cielo grigio e sentendo le gocce di pioggia che si infrangono sul mio viso.
Annaspo in cerca di ossigeno e ascolto le grida di terrore di quegli stupidi ragazzini.

Non voglio alzarmi, voglio rimanere qui, ma non posso, giusto Erwin?
Se lo facessi torneresti dal regno dei morti solo per prendermi a sberle vero?

Prendo dalla tasca quella sottospecie di collana che lo stronzo si portava sempre appresso.

Bacio lo smeraldo e me lo premo sul cuore, ho smesso di combattere per la patria da tempo, anzi, non l'ho mai fatto.

Lo rimetto in tasca e mi alzo:<<Coprimi le spalle stronzo>>

Ormai parlo anche da solo, non vedi come sono ridotto Erwin?

Certo che senza di te...sto proprio una merda.

Non avrei mai pensato di ammetterlo, si vede che forse mi sta tornando la febbre.

Aaah, cazzo. Mi farei accudire di nuovo da te se fosse davvero così.

Questa è la prova ufficiale che sto male.

Corro, mi alzo in volo e combatto; vengo imbrattato dal sangue del gigante e anche da quello della persona che stava mangiando.

Ma la pioggia lava via tutto.

Ehi Erwin...da quando non ci sei non riesco più a dormire, di nuovo.

Colpisco la collottola con forza, staccando la testa all'ennesimo mostro gigante mangia uomini.

Sai Erwin...da quando non ci sei non mi importa neanche di essere sporco.

Ennesimo fendente, ennesimo colpo andato a segno.

Il gas è finito ma non me ne potrebbe importare di meno.

Lancio lontano da me quell'ammasso di ferro e stringo con ancora più vigore la spada da cui scendono gocce d'acqua.

Non ho paura di morire.

Ma allo stesso tempo so che non posso morire, perché non me lo perdonerebbero mai, per questo combatterò.

Corro e salto sul muro umido e scivoloso, mi lancio contro le caviglie del gigante e lo faccio finire faccia a terra, poi taglio la sua collottola con un colpo deciso.

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