0.2 Dolcezza

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Emily era appena tornata a casa dopo cinque strazianti ore di scuola e l'unica cosa che voleva fare era quella di buttarsi sul letto e dormire fino al mese seguente.  Ed invece no, perché indovinate un po'? Non era molto fortunata.

«Hey principessa! Com'è andata oggi?»
Le chiese il fratello, facendo irruzione nella sua camera.
Adorava Leo, lo considerava il suo eroe, dopotutto era il fratello maggiore.
«Bene, a parte il fatto che ho litigato con il tuo bro».
Sbuffò, mimando la parola "bro".
Il biondo scosse la testa sorridendo, sapeva che non sarebbero mai cambiati quei due, in fondo, quello faceva parte della loro normalità.
«Tu?»
Chiese la ragazza, mettendosi seduta a gambe incrociate sul letto per fare spazio al fratello che, stava appoggiato allo stipite della porta bianca, opaca in legno.
«Il solito, alle quattro ho allenamento ,tornerò a casa per le sette».
Disse lui, raggiungendola sulle coperte lilla.
« Io ho fame, Leo».
Si lamentò la più piccola.
Il fratello rise e le propose di ordinare una pizza.
Stupido da parte loro tornare a casa per il pranzo quando avrebbero potuto benissimo mangiare alla mensa scolastica.
Emily, che di certo problemi non se ne faceva, accettò.
Non ci fu da aspettare molto ed una volta arrivato il pranzo, si sedettero a tavola, gustandosi il pasto accompagnato da un paio di bicchieri di Coca-Cola e una coppa gelato come dessert.
Una volta messa in ordine la cucina, il biondo prendendo le chiavi della macchina, avvisó la sorella che sarebbe tornato verso le sette.
Lei, in tutta risposta, urlò "ok" prima di lasciarsi cadere con noncuranza  sul divano ed accendere la tv.
Era venerdì e non aveva niente di meglio da fare.
Dopo non molto il suo cellulare vibrò, segno che le era arrivato un messaggio.
Sbloccò lo schermo e lesse il mittente.

Da:-Chris ⚾ (lo stronzo)-
Stasera c'è il compleanno di Ferrel e siamo stati invitati, devi prendere te il regalo,Stronza.
14:35

Leggendo il messaggio prima sbuffò, toccava sempre a lei fare tutto il lavoro, poi sorrise, sapendo che quello "Stronza" era riferito all'episodio di quella stessa mattina.
Spense la tv e prese il suo giacchetto di pelle bianco.
Chiuse la casa a chiave e si diresse verso il centro commerciale, non molto distante da casa sua.
Samuel Ferrel era un ragazzo che giocava a football con il fratello.

Alto, occhi grigio-verdi e capelli castano -ramati, piaceva a molte ragazze ma per Emily non andava bene, nonostante lo trovasse simpatico.
Troppo montato.
Pensava, non che non fosse vero.
Cosa posso prendergli?
Si domandò in un primo momento.
Facendo mente locale, le riaffiorò il ricordo di una festa fatta il mese precedente.
Erano in una cucina al bancone della bevande, quando sentí Sam dire che gli sarebbe piaciuto avere un cd di una rock band, solo, non ricordava quale.
Non esitò un secondo ad entrare nel primo negozio di musica che le capitò a tiro.
Entrata, pile e pile di cd erano disposti ordinatamente per genere.
Si diresse dalla parte " Rock \Metal" e dopo un quarto d'ora di battaglia interiore tra Iron Maiden ed AC/DC, decise che gli Iron Maiden andavano più che bene. Era persuasa dall'idea che fosse la scelta giusta.
Lo fece impacchettare e lo pagò.
Decise di fare un giro per il centro, tanto non aveva niente di meglio da fare.
Guardò numerose vetrine di negozi, prima di trovarne uno che l'attirò notevolmente.
Senza ulteriori indugi, entrò dentro e si mise a curiosare tra i vestiti.
Curiosando, trovò un vestito rosso acceso che arrivava a metà coscia, smanicato con le spalline in pizzo, stretto in vita e morbido fino in fondo.
Non esitò nel comprarlo dopo averlo provato ed uscita da quel negozio, andò direttamente a casa. Erano le sei e mezza e Leo sarebbe tornato poco tempo dopo.
Arrivata a casa salì al piano di sopra per fare la doccia nel suo bagno privato.
Si asciugò i capelli, mise il vestito e decise di truccarsi in modo leggero con della matita nera, del mascara e un lucidalabbra rosso. Odiava lo doversi struccare ogni volta dopo un'intera giornata, motivo per il quale cercava di truccarsi nel modo più basico possibile senza però sembrare sciatta.
Mise un paio di scarpe col tacco non troppo alto ed andò ad aprire, dato che il campanello aveva suonato.
«Hey Em, siamo-»
«Sì, ho già provveduto».
Rispose, senza farlo continuare.
Leo sorrise, lasciandole un bacio sulla fronte.
« Vado a farmi una doccia, prometto di essere veloce».
Gridò, salendo le scale due gradini alla volta.
La bionda annuì, controllando il suo riflesso nello specchio appeso al muro, vicino alla porta d'ingresso.
Dopo poco tempo, Leo scese giù.
Indossava un jeans nero e stretto, una camicia bianca con i primi due bottoni aperti e delle vans di tela ai piedi.
Prese il giubbotto di pelle nera ed impugnò le chiavi della macchina.
«Andiamo».
Proclamò.
Ed insieme salirono in macchina, verso la casa del festeggiato.

Diin!
-Chris⚾(lo stronzo) -

Guardati le spalle stasera, dolcezza.
19:45
Questo diceva il messaggio.

-Non ne ho bisogno, stronzo-
19:45
Questa la risposta.

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