Capitolo 2

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Alessio propose di scendere a 5 fermate dopo la stazione del treno, non sapevamo il nome io e Matteo, ci fidammo di lui in poche parole.

Appena scesi dal treno ci affrettammo di andare nella "zona commerciale", piena di negozi e bancarelle. Bel posto allegro devo dire.

Già vedevo Matteo che si era stufato e a dire la verità anch'io mi ero um po' rotta le palle, ma dovevamo farlo per forza.

- entriamo qua.- disse Alessio fermandoci e indicando un negozietto di vestiti.

- sembra un posto abbastanza strano per lei!- disse ridecchiando Matteo.

- eh vero fra?!- iniziarono a ridere entrambi.

- dai ragazzi! Non la prendete in giro! Ognuno ha i suoi gusti.- dissi per fermare le loro risate.

Ho sempre odiato le persone che prendono per il culo quelli assenti.

- andiamo amò, scherzavamo!- disse Alessio mettendomi la mano sul fianco.

- vabbe... entriamo che è meglio.- entrai per prima nel negozio.

Guardai attorno, tutte cose realmente strane devo dire, tutte cose "dark" chiamiamole, anche se nemmeno erano dark a dire la verità, ma a lei piacciono queste cose, che ci possiamo fare?

Finalmente dopo 5 minuti, con coraggio vidi entrare Matteo e Alessio, iniziarono anche loro a guardarsi intorno e a darmi una mano.

Trovammo una maglia nera a maniche corte, con dei buchi sulla parte del ventre e c'era disegnato un treschio grigio con un fiocchettino fucsia a pois. Non credevo che esistevano questo tipo di magliette bucate...

Nessuno sei tre aveva il coraggio di andare alla cassa con quella roba.

-eddaje regà, così paremo na massa de ritardati.- disse Matteo levandomi letteralmente la maglia dalle mani.

Si avvicinò in cassa e la pagò.

-perfetto... ora usciamo!- disse Alessio stringendomi la mano.

Uscimmo dal negozio.

Squillò il telefono di Alessio.

Era la madre, gli aveva detto che doveva andare con lei per fare una commissione. Lo salutai con un bacio a stampo, strinse la mano a Matteo e se ne andò via.

- A momenti dovrebbe venire Valeria.- disse Matteo.

- Ah. Quindi mi stai dicendo che me ne devo andare? Che bravo amico che sei!- dissi con aria ironica.

- scema! Mica sto dicendo questo, ma di prepararti psicologicamente a essere la terza in comodo.- disse ridecchiando.

- bhe ora lo hai fatto tu, è giusto che ti vendichi.- dissi anche io ridecchiando.

Andammo di nuovo in stazione per aspettare Valeria.

Passarono 30 minuti, ma di Valeria nemmeno l'ombra. Matteo provava a chiamarla, ma non rispondeva. Iniziammo relamente a preoccuparci del fatto che gli poteva essere capitato qualsiasi cosa.

Dopo altri 20 minuti finalmente arrivò.

-scusase il piccolo ritardo!- disse arrivando in corsa.

- piccolo eh...- dissi ironicamente sorridendogli.

- amò finalmente!- disse Matteo baciandola.- mi hai fatto preoccipare!-
- scusami amore, mi hanno trattenuta al lavoro.- rispose Valeria, mentre mi salutava.

Dopo i saluti, decidemmo di farci un piccolo giro, andammo in un parco. Non c'ero mai andata, ma era un bel parco!

Ci sedemmo su una panchina. E iniziammo a ridere e a prendere per il culo i vecchietti che lanciavano pezzettini di pane ai piccioni.

- ma perchè danno da mangiare a quelle merde?- chiese Matteo ridendo.

- ohh, anche loro sono esseri viventi.- disse Valeria.

- si, di merda!- dissi io per scherzare.- Mattè, non ti aregge a dire a quei vecchietti che sono delle merde!- dissi provocandolo.

-ah no?- chiese guardandomi con aria di sfida.

- amore... non lo fare...- disse a bassa voce Valeria.

-esatto!- risposi continuando a stuzzicarlo.

- perfetto.-

Matteo si alzò in piedi, mise le mani vicino alla bocca e prese tutta l'aria possibile.

- A MERDEEEEEE.- disse nel suo solito modo di fare.

Io scoppiai a ridere e Valeria si nascose dalla vergogna. I vecchietti si girarono e iniziarono a correre verso di noi agitando i loro bastoni.

Così iniziammo a correre, uscimmo dal parco, riuscimmo a scappare dai vecchietti.

Ci appoggiammo su una colonna per riprendere fiato.

- Martina! È sempre colpa tua se finisce sempre...- non continuai ad ascoltare Valeria.

La mia attenzione cadde su due ragazzi che si baciavano. Una ragazza bionda e un ragazzo molto simile ad Alessio.

- ma quello è alessio?- indicai i due.

Li guardarono. Valeria mi riguardò subito con aria triste. Matteo continuava a guardarli con aria stupita.

Io ero rimasta immobile, congelata da quella scena. Alessio che si baciava con un altra, non sapevo nemmeno chi era quella.

Non sapevo che fare. Se sarei andata da lui avrei fatto solo che danni. Quindi decisi di aspettare la sera, per affrontarlo senza nessuno attorno a crear fastidio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 13, 2016 ⏰

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