Scommessa D'amore 2 ~Il sequel~ REVISIONATO

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Narratore pov.

Era passato ormai un mese da quel sogno che fece Stefy, lei e Jimin avevano passato molto tempo insieme, sia a casa da soli che con il gruppo. Ormai la casa di Stefy e Lily era diventata anche casa dei BTS, Taehyung si era molto affezionato a Taeyeon, la piccola principessa della casa. Ogni tanto, anzi, quasi sempre i ragazzi portavano qualcosa per la piccola e lei ne era felicissima. Stefy non capiva ancora molto bene quel sogno che fece e quindi decise di iniziare a prendere la pillola.

Tre mesi dopo.

Erano passati ormai tre mesi e Stefy si dimenticò di quel sogno, smise anche di prendere la pillola e tutto tornò com'era prima.

Stefy pov.

Oggi ero sola a casa, per di più con la febbre. Lily voleva rimanere a casa con me e curarmi, ma lo costretta ad andare al lavoro, sapevo che se non ci fosse andati anche i ragazzi sarebbero venuti anche loro e quindi la tranquillità svaniva. Mi preparo una tazza di latte caldo e vado in camera sotto le coperte, mi accendo la tv e guardo per poi addormentarmi.

Mattina dopo.

Mi sveglio con un mal di testa assurdo, mi misuro la febbre e vedo che è ancora alta. Chiamo il medico e chiedo se potessi prendermi qualcosa, mi disse di si è mi fece una ricetta per prendere dei farmaci. Mi alzai dal letto con molta difficoltà e andai in bagno, avevo la sensazione di vomitare ma non ci riuscivo. Ero stanca volevo solo dormire, quindi decisi di andare a mangiare qualcosa e ritornare nel letto, appena mi misi sotto le coperte mi addormentai subito.

Sera.

I miei occhi si aprono da soli e mi vedo un Jimin preoccupato.

<Ehi Jimin, perché hai questa faccia?> Gli domandai.

<Ma che razza di domande fai?! Ero preoccupato, era da stamattina che non ti facevi viva.> Disse lui.

<Ho soltanto la febbre Jimin tranquillo, non volevo farti venire qui perché dopo Lily si arrabbiava con me.> Dissi mentre mi misi seduta appoggiata allo schienale del letto.

<Beh, comunque mi potevi chiamare, così mi hai solo fatto spaventare.> Mi disse guardandomi e accarezzandomi la guancia.

Sorrisi a quel gesto, amavo il Jimin preoccupato.

Jimin grazie di tutto, ti amo tanto.