Suicidal Thoughts

Capitolo 2

Apro gli occhi e guardo la sveglia sul comodino accanto al mio letto. Sono le 08:27 del mattino. Oggi è domenica. Guardo fuori dalla finestra. Il cielo è grigio e sulla città si abbatte una fitta pioggia. Mi alzo e faccio il letto. Mi piace sentire il gelo sotto i piedi: mi fa sentire viva. Attraverso il corridoio buio e mi dirigo verso il bagno.  Faccio una doccia veloce e dopo essermi asciugata metto la biancheria intima, un paio di pantaloncini di jeans e una felpa rossa. Il rosso mi ricorda il sangue, quel liquido che, nel giorno dell'assassinio di mio padre, si trovava ovunque. Eppure questo colore mi fa sentire protetta: mi sento protetta da tutto ciò che è mostruoso perché da ciò so già cosa aspettarmi; dalle cose belle invece non so cosa aspettarmi. Le cose belle non esistono, sono solo un'illusione. Mi guardo allo specchio; lo distruggerei, quest'arnese. Sono patetica. Si dice che gli occhi sono lo specchio dell'anima. Dovrei essere morta da anni, a giudicare dal mio sguardo spento. Spengo la luce e avanzo verso la cucina. Mia madre è sicuramente a lavoro e a casa ci siamo solamente io ed il mio patrigno. Will - questo è il suo nome - si sta rilassando sul divano ma prima che possa mettere piede in questa stanza comincia ad urlarmi contro: "GREIT! Preparami subito la colazione!"-. -"Prima di tutto, mi chiamo Grace. E mettiamo le cose in chiaro una volta per tutte: non sono la tua fottuta schiava!"- rispondo. Sono davvero stanca di lui. Mi sono fatta mettere i piedi in testa fin troppe volte: lui ha abusato di me, ha fatti di me ciò che voleva, davanti mia madre ha fatto finta di amarmi per poi mostrarmi tutto il suo odio quando ci siamo ritrovati soli, ma adesso basta. Devo imparare a mostrarmi forte e riuscire ad affrontarlo definitivamente prima che la situazione peggiori maggiormente. Will Brown è il compagno di mia madre ed io non posso credere che lui possa aver preso il posto di mio padre.