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I giorni passano, siamo già alla terza settimana di scuola e tra verifiche, interrogazioni e altri impegni Micol riesce a dedicare un po' del suo tempo al volontariato e a dare lezioni a due ragazzini di quarta e quinta elementare.
Oggi a casa sua c'è Giacomo, uno dei due bambini a cui fa ripetizioni.

●•Micol•●
M: "colorala e poi colloca le date sulla linea del tempo"
G: "non capisco quale delle date viene prima, potresti spiegarmi meglio?"
M: "certo jack"
La mamma entra in casa sbattendo furiosamente la porta, mi giro di scatto, chiedendole chiarimenti per il suo compertamento con lo sguardo.
M: "mà cha succede?"
MAM: "succede che ultimamente la sfortuna ci perseguita Mic, ho contattato la ditta per la riparazione del tetto e mi hanno riferito che durante i lavori dobbiamo essere fuori casa"
M: "nessun problema, usciremo e faremo un giro in città"
MAM: "non hai calcolato che la ditta impiegherà circa 25 giorni per sistemare tutto, noi andremo dalla zia Elise nel frattempo, lei è d'accordo anche mi scoccia "
M: "okay mamma, dopo ne parliamo meglio"
           

M: "ragazzi, per via delle riparazioni mi traferisco momentaneamente a casa di mia zia, dureranno un mesetto, ma ci vedreno comunque, la casa è vicina al nostro oratorio"
D: "non pensavo che il terremoto avesse fatto tanti danni a Miolo, l'epicentro era molto lontano"
C: "già, il terremoto è una catastrofe"
D: "dov'è Richard? Stamane non l'ho visto salire sul pullman"
C: "oh si, mi ha mandato un messaggio, è con quei ragazzi del primo giorno, vuole portarli da noi e presentarceli, dice che sono simpatici"
D: "intendi Adam, Simona e Federico?"
C: "non ne ho idea"
10 minuti dopo notiamo la figura di Richard nel giardino della scuola che probabilmente ci sta cercando, è seguito da due ragazzi e una ragazzina e sta parlando con loro.
R: "ah eccovi, finalmente, non vi trovavo!
Loro sono Adam, Federico e Simona, li ho conosciuti il primo giorno"
Li salutiamo e ci presentiamo, sembrano ragazzi molto svegli e carini, anche se Simona non mi convince molto.
S: "dai ragazzi, muoviamoci, non dobbiamo passare la mattinata quì imbambolati"
F: "okay Simo, andiamo" Federico alza gli occhi al cielo e ci comunica con lo sguardo qualcosa simile a un 'non fateci caso'
I ragazzi ci salutano e si dirigono verso le loro rispettive classi.
C: "quella non mi piace, mi ha squadrato dalla testa ai piedi"
M: "nemmeno a me, ma gli altri due sono apposto, Federico sembra molto carino"
D: "ahah, non sarai mica frocio" scoppia a ridere e mi da una pacca sulla spalla
Clarissa si gira di scatto verso di me, ha sempre saputo della mia debolezza verso il mio stesso sesso, ma non ha mai voluto affrontare l'argomento.

I giorni seguenti ci prepariamo per il  trasloco e al terzo consegniamo le chiavi della serratura agli operai, saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il quartiere di zia Elise, a 20 minuti dal nostro.

 A Ray of sunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora