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TIC_TAC
TIC_TAC
TIC_TAC

L'unica cosa che si sentiva in quel salotto era lo snervante ticchettare dell'orologio e lo sfogliare le pagine di libri e quaderni.
Levi era completamente assorto nello studiare mentre Eren aveva finito da mezz'ora e lanciava occhiate all'uomo seduto davanti a lui, convinto che quest'ultimo non l'avesse notato "Secchione da quanto hai finito di studiare e hai cominciato a fissarmi?"
"Non-"
"Senti, sono abituato alla gente che mi guarda ok? Ho imparato a beccare le persone senza distogliere lo sguardo da quello che sto facendo, quindi non tirare fuori stupide scuse da moccioso e rispondi alla mia domanda"
"Ho finito di studiare 30 minuti fa e... ti guardo da 25 minuti e 7 secondi" Levi sospirò e poi vide il ragazzo alzarsi "Dove vai?" chiese "Beh non ho nulla da fare e ho pensato che magari potrei preparare del tè per entrambi"
"Faccio io"
"No tranquillo, non è un disturbo tu stud-"
"Moccioso dal cervello troppo grande siediti, sei mio ospite quindi sta fermo, zitto e buono mentre io preparo il tè"
"D'accordo Heichou"
"Eh?"
"Significa tenente" Eren cercò di non ridere vedendo lo sguardo perplesso del maggiore, il quale se ne andò in cucina.
Il minore si guardò intorno e subito notò che, sulla poltrona dove era seduto Levi, c'era un orologio da taschino dorato, lo prese e, incuriosito, lo aprì. Vide la foto di una donna giovane e bella con un bambino tra le braccia. La foto era vecchia tuttavia era tenuta in maniera impeccabile e anche l'orologio, si capiva che era vecchio, ma era lucidissimo e sembrava nuovo di zecca. Sul retro dell'oggetto c'era incisa una frase in francese e, scritto molto piccolo, vi era un nome: Rivaille.
I pensieri do Eren vennero interrotti dal rumore di qualcosa che veniva posato sul tavolino da caffé e da un peso in più sul divano dov'era seduto ‘Sarà un nanetto, ma 65 kg li pesa tutti’ pensò sopprimendo un sorriso.
Levi, vedendo il più piccolo con l'orologio in mano, glielo tolse e se lo mise in tasca "Moccioso ficcanaso bevi il tuo té e stai lontano dalla mia roba" ordinò il corvino freddo come il ghiaccio, il castano eseguì e gustò la bevanda trovandola incredibilmente squisita ‘Ci sono approssivativamente le stesse quantità di zucchero e di limone... la casa è incredibilmente pulita... ogni oggetto è messo al suo posto secondo uno schema... si direbbe che il nanetto non è solo scontroso è anche ordinato e maniacalmente preciso’ pensò studiando poi l'uomo vicino a lui: capelli pettinati perfettamente, non una sola piega sui vestiti, seduto composto mentre porta la tazza alla bocca tenendola per i bordi con la mano destra, occhi color cenere penetranti che fissavano il vuoto, gambe accavallate, braccio sinistro appoggiato sulla spalliera del divano, labbra rosee e invitanti... "Moccioso intendi restare a fissarmi ancora per molto?" chiese il più basso risvegliando l'altro dal suo trance, il quale spostò lo sguardo e sorseggiò il liquido nella propria tazza cercando di non prestare attenzione all'altra persona nella stanza.
"Chi è Rivaille? Tuo padre?" chiese il diciassettenne dopo un lungo periodo di silenzio "Sono io Rivaille"
"No, degli idioti non riuscivano a pronunciare bene il nome, così mi hanno dato il soprannome Levi per comodità e ora tutta la scuola mi conosce come Levi Ackerman, lo studente più stronzo e bastardo della scuola" ad Eren scappò una risata ricevendo uno sguardo leggermente confuso dall'altro "Ammetto che a volte sei buffo nanetto" esordì il minore con tono scherzoso "Non sono buffo e non chiamarmi nanetto, io non sono basso sei tu che sei troppo alto"
"Quindi in confronto a te, siamo tutti dei giganti"
"... Sta zitto!" lanciò uno dei cuscini del divano contro la faccia del minore, sapendo che egli aveva ragione. Eren intanto se la rideva sotto i baffi, intenerendosi alla vista del suo compagno di classe che arrossiva "Che carino sembri un pomodoro"
"Fa silenzio moccioso" Eren stava per continuare a prendere in giro il suo interlocutore, ma venne interrotto dallo squillo del proprio cellulare, costringendolo ad uscire momentaneamente dalla stanza.
Levi rimase incantato a fissare a fissare la sua tazza, le guance ancora rosso fuoco e la mente che vagava e gli riportava sempre quegli occhi verde smeraldo, quella risata angelica e quel sorriso innocente in grado di sciogliere il cuore a chiunque. Gli piacevano in particolare gli occhi di quel moccioso, due pozze verdi brillanti che rispecchiavano ogni emozione che quel cervellone provava, si dice che gli occhi sono lo specchio dell'anima e per quel ragazzino era vero, i suoi occhi mostravano tutta la gioia e la vivacità che egli aveva dentro "Levi sei su questo pianeta?"
"Sì, cosa vuoi?"
"I miei genitori torneranno a casa tra poco, puoi darmi un passaggio?"
"Sì, prendi la tua roba"
Eren riprese lo zaino e, insieme a Levi, si diresse verso l'auto. Passarono il viaggio in un silenzio tombale, intervallato da Eren che, ogni tanto, indicava al corvino quale strada prendere. Arrivarono sul posto in meno di 10 minuti, grazie alle scorciatoie trovate da Eren, e Levi parcheggiò davanti alla casa del ragazzo "Grazie del passaggio, sai mi è piaciuto stare con te, spero che potremmo rifarlo un giorno" Levi fece un cenno di comprensione "Beh... a domani nanetto" il castano uscì prima che Levi potesse urlagli contro ed entrò in casa.
Sorrise tra sé e sé e si buttò sul letto ‘A scuola è scontroso e violento, ma è molto devoto alla famiglia e vuole bene a sua madre. È preciso e ordinato, sopratutto in casa. Si arrabbia se lo si chiama nanetto, quindi meglio non fare battute sulla sua altezza. É molto raro che arrossisca, però quando lo fa ha l'aspetto di un cucciolo.
Rivaille "Levi" Ackerman, congratulazioni, hai catturato la mia attenzione

Nella mia testa un Levi che arrossisce è la cosa più tenera del mondoooooooo!!!!!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ho una domanda per voi: chi è il seme tra Eren e Levi?
BACI&ABBRACCI minna-san <3 ve amo 'na cifra, sciauuuu Shinigami chiude *chiude il contatto**torna sulla sua astronave*

Mon Amour (Ereri Fanfic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora