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Erano le 21:30 e l'appartamento del venticinquenne era completamente buio, fatta eccezione per un'abajoure sul comodino vicino al letto. Lo studente aveva i capelli ancora bagnati dalla doccia fatta in precedenza e di tanto in tanto accennava dei sorrisi, mentre parlava in videochiamata con qualcuno a cui era molto legato "Come vanno le cose laggiù?"
"Bene mamma"
"Sei riuscito a trovare una fidanzata?"
"Hai voglia di scherzare?"
"Capisco, quello era un no eh?... un fidanzato?"
"Mamma" le rispose seccato Levi "Rivaille Ackerman non usare quel tono con tua madre" lo rimproverò lei con uno sguardo che, anche se trasmesso da una webcam al suo portatile, fece rabbrividire l'uomo che immediatamente si scusò pregando che così facendo la madre si desse una calmata. Evidentemente qualcuno lassù doveva amarlo alla follia, perché il piano funzionò e la signora Ackerman tornò a sorridere amorevolmente al figlio, il cui cuore nel frattempo aveva ripreso a battere, e ripresero la conversazione "Davvero mon bijou, non riesci a farti neanche un amico?"
"Mamma mi conosci, sai come sono fatto"
"Sei timido come non ne ho mai conosciuti"
"Non sono timido! Semplicemente non mi piace-"
"Socializzare con persone stupide" rispose lei "Sono vent'anni che dici sempre le stesse cose"
"Esagerata... 18 al massimo"
"Rivaille"
"Senti non è colpa mia se non riesco a trovare nessuno che mi ispiri abbastanza fiducia da farmelo amico"
"Dici così, eppure leggo nei tuoi occhi che mi stai dicendo solo parte della verità" ed eccolo qui, il dono di Madame Ackerman, l'unico essere umano sulla faccia del pianeta che sapeva leggere i pensieri di Levi come un libro aperto.
Il corvino si ritrovò con le spalle al muro e due alternative: la prima, cercare di convincere la madre che si sbagliasse, la seconda, raccontarle di Eren e pregare che non insinui che potrebbe essere il fidanzato, o addirittura marito, perfetto per lui, cosa già successa con Erwin e con Hanji. Tuttavia la prima era già da scartare a priori, la donna avrà anche una certa età, ma non era così stupida, quindi si arrese "Ho un nuovo compagno di classe" Kuchel lo guardò curiosa "È un ragazzino, dal cervello speciale e-"
"Com'è fatto?"
"17 anni, alto, capelli castani, occhi di un verde smeraldo tra i più luminosi che abbia mai visto, un sorriso splendente e-" si bloccò subito quando vide la faccia della madre "No, no, no, e ancora no. Toglitelo dalla testa" il sorriso della donna si allargò "Mamma ti riattacco in faccia, giuro che lo faccio" un palese bluff, riattaccare alla madre sarebbe stato esattamente come scavarsi la fossa da solo e questo lo sapevano entrambi "IL MIO BAMBINO HA TROVATO IL VERO AMOUR!"
"Mamma è un ragaz-"
"Silenzio Rivaille, devi presentarmi il tuo nuovo fidanzato e poi dobbiamo organizzare la festa di fidanzamento, il matrimonio, mon bijou oggi è un giorno meraviglioso!"
"Mamma piantala, non ci sarà nessun fidanzamento, io non mi metterò mai con un moccioso come lui!"
"Sei sulla difensiva Rivaille"
"Buonanotte mamma" e riattaccò, il giorno dopo sarebbe stato un inferno con tutti i rimproveri che avrebbe ricevuto, ma in quel momento era troppo nervoso per preoccuparsene "Io innamorato di un moccioso? Mia madre deve essersi bevuta il cervello per anche solo immaginarsi una cosa simile"

Ecchime, mi scuso se il capitolo è più corto del solito, ma purtroppo confesso che non ho molta ispirazione ultimamente, credo che comincerò ad invocare le muse come faceva Omero, però vi lascio questa meraviglia nella speranza di farmi un minimo perdonare

C'è qualche buon'anima che sa il giapponese e sa tradurmi quello che dice Eren? No vero? Vabbeh, polpettine prima di salutarvi vi lascio quest'altra chicca:

Questa convinzione credo ce l'abbiamo un po' tutti

BACI&ABBRACCI minna-san, ve amo 'na cifra, sciauuuuuu

Mon Amour (Ereri Fanfic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora