Capitolo Tre

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-Jane's pov-

Dovevo trovare Jeff.
Con o senza Danielle dovevo trovarlo.
Non doveva osare nemmeno a pensare che io fossi un'ingenua.
Lo ammetto, lo sono stata: non avrei mai dovuto permettere a Jeff di farmi quello che mi ha fatto.

Ma le cose sono cambiate.
Ora è lui che deve avere paura.

Questi pensieri mi tormentarono fino a quando non lo trovai.
Era seduto perterra, all'inizio di un vicolo cieco.
Appena mi vide si alzò e mi puntò contro il suo coltello come per difendersi.
Probabilmente riportava ferite tanto gravi da non voler neanche rischiare di perdere un ipotetico attacco.

Ma non mi importava.

Lo volevo morto.

Gli andai contro pugnalandolo più volte, ma non cercò nemmeno di opporsi, di reagire.

Mi fermai.

"Che ti prende Jeff? Eh? Per caso hai paura? Assassino dei miei stivali... Reagisci!" gli urlai.

Era accasciato per terra ricoperto di sangue, incapace di reagire a tutto quello che gli stavo facendo.

L'unica cosa che riuscì a dire fu:

"Finalmente sei diventata bella quanto me"

Poi chiuse gli occhi, probabilmente svenuto.

Ci restai di sasso.

Cosa voleva dire?

Perché si era arreso così facilmente?

Una cosa era certa: non potevo ucciderlo in queste condizioni.

"Beh... Sarà per la prossima volta allora, non c'è gusto ad ucciderti così"

Lo dissi ad alta voce più che altro per cercare di autoconvincermi che fosse quella la ragione per cui non lo avessi fatto fuori.

Ma forse non era quella.

Me ne stavo andando quando mi resi conto che se avessi lasciato Jeff con quelle ferite sarebbe morto ugualmente, quindi tornai indietro e cercai di medicarlo come meglio potevo.

Non doveva ancora morire.

-Danielle's pov-

Arrivai finalmente a casa e decisi di farmi una doccia per poi andare a letto e ricominciare con la solita vita di tutti i giorni.

Niente Jane.
Niente Jeff.
Niente problemi.

Ma l'immagine di quello che era successo continuava a tormentarmi, lasciandomi sempre con la stessa domanda: avrò fatto bene?

In fondo si parla di una delle mie più grandi amiche, quella con cui ho riso,scherzato e sì, anche pianto.

Ma no, qui non si parlava più di Jane, quella non era più Jane.

Era un mostro.

E io non potevo aiutarla.
Non volevo aiutarla.

Mi misi a letto e cercai in tutti i modi di addormentarmi, senza però riuscirci.
Scoppiai  persino a piangere.
Sentivo come se tutto dipendesse da me, anche se, ovviamente, non era così.

Dani The Killer [Ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora