CAPITOLO 9

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Non disse niente a nessuno. Non si scrisse più con Jessica da quel giorno, strano a credersi ma Alex pose un muro. Aveva deciso così, scappare, soffrire più tosto che rovinarsi. Ovviamente Jessica le scriveva a volte, raramente, e Alex le rispondeva sempre fredda, fin troppo, anche per Jessica. Finchè un giorno non le scrisse più, Alex decise questo, la voleva allontanare da lei. Voleva continuare con la sua vita come ha fatto prima di conoscere questa ragazza.

Passarono mesi. Tanti, mesi. Ogni giorno Alex pensava alla persona orribile che era. Non si fa così. Non si scappa dai problemi in questo modo. Piangeva quasi ogni giorno, un pò per Jessica, un pò per il passato, un pò per il futuro. Finse, giorno dopo giorno, di stare bene agli occhi degli altri. Sara capì che c'era qualcosa, capì che si trattava di Jessica, ma dopo che seppe cosa era successo, poichè Alex dopo tanto si confidò, Sara tentava in ogni modo di non farle pensare a lei. E' proprio una migliore amica eccezionale, pensava Alex. Marcus la vedeva strana, ma lei si difendeva usando sempre la scusa della scuola e degli esami, pur di non dire niente a lui, che poverino, non avrebbe capito.

Di solito si dice che se prima non si prova a spiegare, la gente non ti potrà mai capire. Ma Alex ha questa capacità di sapere in partenza se uno la capisce o meno. Sa che nessuno, nemmeno lei si capisce. Ha provato ad aprirsi con gli altri ma non c'e verso che gli altri la capiscano. Solo Sara si avvicina un pò a quello che vuol dire capire a pieno una persona. Sara credeva infatti, di conoscere Alex in tutto e per tutto. Ma non era così, certe cose non si dicono. Certe cose rimangono solo tue ed è quando cerchi affinità e riflessioni, che sei sola.

Passò un anno.

Alex ha dato gli esami al liceo. Voto finale: 83. Un'altra sconfitta. Lei che puntava dal 90 in su. Ma lei stessa sa che ha dei limiti e non può spingersi oltre. Considera tutta la sua vita un fallimento, in realtà. Lei ha tutte le sue teorie. Non crede alle frasi fatte che tutti morbosamente seguono, fin quando non le prova in prima persona. Si ritiene diversa, sfortunata, incasinata, ma "piacevolmente" diversa, da tutti.

Ora aveva i suoi piani per il futuro. Spostarsi in un conservatorio di un'altra città e studiare, diventare grande nel suo piccolo. Maturare l'unica vera passione che abbia mai avuto e sperare di portarla a termine. Lei infatti, ha sempre iniziato tutto ma non ha mai finito niente. Questa volta era diverso. Voleva lottare. Nella vita infondo, si fa solo questo. Si lotta, per sopravvivenza e quando si può, si vive.

Non smetteva MAI di pensare a Jessica. Alcuni giorni era così impegnata da non pensare nemmeno a se stessa. Ma quasi sempre le capitava di nuovo di pensare a lei. Ricordava il suo viso, i suoi occhi, il suo sorriso. Come ha fatto a cacciare una ragazza così fantastica, perfetta per lei. Stava sempre male. Tanto che iniziò a pensare che fosse questo il suo destino: fallire, stare male, rimanere sola.

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Nell'arco di alcuni mesi successero delle cose abbastanza difficili da accettare. Sara si era trasferita a Milano per frequentare l'universitá, quindi non con Alex non si vedevano più (non che prima si vedessero molto) ma quando si è "realmente" più lontani si sente, e anche tanto. A volte Alex piange pensando a quanto le mancano i suoi abbracci, le sue battute idiote o il suo viso lucente. Non le dice nulla ovviamente, e si mostra sempre felice anche quando parlano semplicemente al cellulare. Difficile mascherare i sentimenti, ma non vuole che Sara pensi che lei sia triste, infondo è giusto che sia andata così. Alex ci sta male ma allo stesso tempo è veramente felice per lei, perchè è la ragazza più intelligente che conosca e davvero si merita tutto il bene di questo mondo. Le capita di ricordare i tempi dell'asilo, delle elementari e delle medie, dato che si conobbero in quell'ambiente, in quegli anni. Si ricordava tutti i litigi fatti, tutti gli sfoghi che reciprocamente e amorevolmente si scambiavano. Tutte le risate e le cazzate fatte insieme. Lei non era solo la sua migliore amica, lei era sua sorella, la sua vita, tutto. Ci pensa spesso a lei. Ma si deve andare avanti, così, spera solo di poterla riabbracciare.

Successivamente si lasciò con Marcus. Le cose non andavano più bene già da molto ormai, lui si era trasferito al Nord, per studiare e lavorare ed era difficile mantenere una relazione a distanza. Dopo che si vive una relazione così a lungo, inizia la monotonia, e le minime cose ti danno fastidio. Non c'era più amore. Alex infondo non è mai stata per le cose durature. A lei piaceva cambiare dopo un pò, fare nuove esperienze, vivere. Ma secondo lei non aveva le possibilità. Ad ogni modo, le cose si complicarono di brutto e decisero insieme di farla finita.

Alex ne uscì distrutta. Credeva che lui fosse quello giusto. Non sopportava un'altra delusione così. Spesso diceva che se mai un giorno si fosse lasciata con lui si sarebbe uccisa. Ci pensò eccome. Ma non era la prima volta. In passato furono più le volte in cui scelse di vivere che di uccidersi. E' debole lei, e non forte, come avrebbe voluto. Riprese a tagliarsi, a fumare, a bere (non solo il sabato sera), dimagrì ancora di più. A volte non si hanno nemmeno più le lacrime per piangersi addosso. Non si ha più niente. Rimani vuota. Perchè infondo questa cosa l'ha cambiata. E' tornata ad essere l'Alex di un tempo, anzi peggio, non triste, non depressa, non cupa. Ma distrutta. Aveva le sembianze di un vaso di terracotta con i pezzi attaccati rozzamente sperando di ricomporre la forma. Ovviamente alcuni pezzi mancavano e da li entrava solo il vento, che attraverso i fori produceva una fantastica, malinconica melodia.

Doveva decidere cosa fare della sua vita, e decise...

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