Essere una delle migliori amiche della ragazza più popolare della scuola, aveva sempre ammaliato la mente e gli occhi delle giovani studentesse della Constance, e questo Madison lo sapeva bene; d'altronde non era passato minuto, ora o giorno, nel quale non le avessero ricordato quanto fosse diversa da Juliette.
Viste da fuori, le due ragazze erano abbastanza simili: capelli lunghi castani, occhi nocciola, stessa altezza, quasi due gocce d'acqua. Ma viste nella loro più libera espressione, nel momento in cui i loro sentimenti, comportamenti, atteggiamenti trapelavano, era difficile non notare la grande differenza.
Juliette era più spiritosa, popolare, divertente, sensuale e ammaliante, quasi come una sirena, mentre Madison era l'esatto opposto: dolce, innocua, intelligente e sempre ad almeno due kilometri di distanza da una festa.
Madison percorreva tranquillamente i corridoi di una delle scuole superiori più importanti di New York, aule giganti, ambienti sfarzosi, con una sfaccettatura rinascimentale. Una canzone ben conosciuta cominciò ad espandersi dalle sue cuffiette, quante volte l'aveva ascoltata, pensando alla sua vita.« Mad...terra chiama Madison; ci sei? »
Madison alzò lo sguardo verso la sua interlocutrice: Elise Donnini, la sua migliore amica dalla tenera età di nove anni, la stava osservando con l'aria di una persona che è nel mezzo di un attacco isterico.
« Dimmi, El. »
I genitori di Elise si erano trasferiti dopo il matrimonio a New York, per consolidare il loro amore, e lasciarsi alle spalle i vari problemi, che si erano presentati nell'arco degli anni.
« Allora mi devi ascoltare, prima che io vada a spaccare il naso a quella poco di buono di Ivy Johnson, giuro Madison, questa è la volta buona che mi faccio internare. »
Madison si scostò i capelli che le erano ricaduti sull'occhio, e cominciò a camminare verso il suo armadietto, seguita a ruota da Elise. Oramai aveva rinunciato ad ascoltare un po' di musica prima della lezione.
« Cosa ha fatto adesso? »
Chiese all'amica, esasperata. Ogni giorno Elise era in preda ad una crisi di nervi, e doveva fermarla dall'uccidere qualcuno. Ieri era stato il turno di Alexander Cavendish, fratello di Juliette.
« Casomai cosa non ha fatto! Il mondo gira al contrario in questa scuola. »
Madison chiuse il suo armadietto, girandosi verso l'amica.
« E te ne sei accorta ora, Elise? Stiamo andando alla deriva qui dentro, e a nessuno importa. Spera di arrivare presto al diploma, così non ucciderai nessuno. »
Lo sbuffo di Elise fu interrotto dalla campanella, che fece separare le due.
❀ ❀ ❀
« Piacere Lucas. »
Il grande giardino di casa Cavendish, non poteva essere meno affollato, tanto da farle trovare la forza di parlare con quel ragazzo.
Prima di allora Madison, si era sempre premurata di tenersi alla larga dai ragazzi, sopratutto quelli più grandi, e che sono anche amici del fratello di Juliette.
Però in quel momento, era troppo impegnata a pensare quanto fossero belli gli occhi di quel “Lucas” per pensare a interrompere la conversazione, ed andare via dalla festa.« Piacere Madison. »
La ragazza gli rivolse un sorriso, che fu prontamente ricambiato. Le guance di Madison, non esitarono a divenire rosse, come se avesse la febbre, quando in realtà la causa era solo un ragazzo carino.
« Sei un'amica di Juliette? »
Quante persone le avevano rivolto quella domanda nell'arco della loro amicizia; per tutti contava che lei fosse l'amica di Juliette non semplicemente Madison Hamilton.
« Ehm si... Ineffetti dovrei rientrare. »
Madison si voltò senza salutare il ragazzo, pronta per rientrare in casa, e chiudersi in bagno, ma una mano afferrò il suo polso, facendola fermare e girare.
« Non entrare, rimani a parlare con me, sei simpatica. »
Un sorriso si espanse sul volto di Madison, che, facendosi coraggio, prese la mano del ragazzo e lo condusse nel suo posto segreto, dove si nascondeva quando Juliette era troppo insopportabile.
❀
« Amicum cum vides, obliviscere miserias, chi dice ciò? »
Madison ancora si chiedeva perché avesse scelto come corso per i crediti extra, latino.
Non aveva alcuna volontà di diventare un'archeologa del mondo antico, né di andare in qualche accademia strana, dove si parla solamente una lingua morta.
La figura di Juliette al suo fianco, distraeva la maggior parte della classe, oramai era abituata al suo costante essere al centro dell'attenzione, e quasi non le recava neanche più urto.« Maddy. »
La ragazza, girò la testa verso la compagna, continuando a mordicchiare la matita che aveva in mano.
« Sei ufficialmente invitata al mio compleanno sabato. »
Ovviamente Madison se l'aspettava; ogni anno a casa Cavendish si svolgevano i festeggiamenti per il compleanno della minore di casa, perlopiù con musica dal vivo, alcool, / tanto / alcool e tutto ciò che piaceva ai ragazzi della loro età.
Juliette era la classica adolescente viziata, sempre abituata ad avere tutti ai suoi piedi, in particolare i ragazzi.« A che ora? »
Juliette le passò un invito ufficiale, che ripose nella tasca del giaccone, tornando a seguire la lezione.
Purtroppo ricordava a menadito la festa dell'anno precedente, ricordava quel ragazzo, che per sei mesi era stato tutto per lei.« Mad... Ci sarà anche Lucas, mi pareva il caso di avvertirti. »
Ed ecco tutte le sue speranze svanire. Non vedeva o sentiva il suo ex ragazzo da quattro mesi, e non era psicologicamente pronta a intavolare una conversazione con lui.
« Okay.
Spero non sia un problema per te se porto anche Elise e Allison. »Madison rivolse un sorriso alla sua “amica”, la quale era stata perfida con lei in passato, e nel presente.
« Ovvio che no. »
Madison spostò gli occhi verso il professore e la lavagna, ricominciando a copiare gli appunti.
Non sarebbe stata più succube del suo ex ragazzo.
STAI LEGGENDO
Promise.
Fanfiction« Sei / davvero /, la cosa più bella che mi potesse capitare, Madison. » « Non dire cose che potresti rinnegare Matthew, ne soffrirei troppo. » « Non rinnegherò mai il nostro amore, e se mai dovessi impazzire, fammi tornare sano di mente. » ---- ...