Resurgent

Capitolo 5

Non la avrei più lasciata.
Mentre guidavo la tenevo rannicchiata addosso a me;dato che la grandezza del furgone lo permetteva.
Avevo paura che da un momento all altro smettesse di respirare e mi lasciasse di nuovo da solo,senza speranze,senza una vita.
La sua mano si era stretta a pugno intorno alla stoffa della mia maglietta mentre dalla mia fronte cadevano goccioline di sudore a causa del caldo dentro il piccolo abitacolo.
Gli occhi di Tris si erano chiusi per la terza volta durante il viaggio,così,proprio come avevo fatto per le altre due,le misi una mano sul petto per assicurarmi che respirasse senza fatica.
Il suo viso d'angelo aveva mantenuto i suoi lineamenti,le sue mani erano forti come prima la sua pelle candita uguale a come era.
Era cambiata solo la nostra storia e di certo ne avrei scoperto il motivo.
Quando arrivammo a destinazione scesi Tris e la portai in braccio fino all'infermeria mentre continuava a blaterare cose senza senso come:
<Mettimi giu ce la faccio>oppure<non preoccuparti ci arrivo da sola>,ma se non aveva ancora capito che non l'avrei messa giù per nulla al mondo allora doveva essere davvero allo stremo delle forze.
Ecco il primo ostacolo.
Caleb è seduto sulla panchina del giardino alle quale devo passare davanti per forza per arrivare nell ala medica.
Da quando Tris era morta (o almeno si pensava lo fosse)Caleb si è chiuso in se stessi lasciando gli altri fiori dalla sua corazza.
L'unica persona che a volte lasciava entrare era Christina ma era raro anche con lei.
Leggeva per ore sotto il sole cocente e lasciava a metà la risposta se gli facevi una domanda più complessa;come se si perdesse nei suoi ragionamenti prima di arrivare al dunque della questione.
Non aveva preso il siero della memoria perché non voleva scordare;sembrava avesse la necessità di sentire la colpa per tutto ciò che fatto e causato.
A me stava più che bene;ma come avrei voluto un quel momento che si fosse iniettato quella roba.
Quando sentì i miei passi alzó gli occhi e poi l'inferno.