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Ogni giorno Emma cercava un momento di pausa per parlarmi. Io invece la ignoravo. Senza neanche avere un motivo ben preciso. Ero strano. E anche molto. Ma la mia testa diceva di non seguirla, il cuore tutt'altro. Ed io davo retta alla testa.

Poi quel giorno, mi svegliai come in un'altra realtà, decisi che avrei dovuto fare qualcosa per farmi perdonare, che alla fine lei non aveva fatto nulla, ero io che avevo sbagliato a farmi scoprire. Maledissi me e la mia testa dura come il marmo.

Arrivai a scuola col fiatone, avevo corso per tutto il tragitto. Entrai nell'edificio a passo svelto, diretto nella classe di Emma. Avevo qualche dubbio sul trovarla al suo banco, ma per una volta mi sbagliai. Era lí, a scrivere. Mi avvicinai al suo banco e ci poggiai una rosa rossa, un cioccolatino e un bigliettino. Alzó la testa e mi vide. Posó gli occhi sul pezzettino di carta.

EMMA'S POV

Rimasi sorpresa da ció che Tom aveva messo sul mio banco, alzai lo sguardo verso di lui e poi lo portai verso il bigliettino. Sorrisi inconsciamente, e lui doveva averlo visto, perché sorrise anche lui. Aprii io bigliettino:

“Ci vediamo alle 16:00 al nostro parco. Puntualità ;)
-Tom.”

Scusate tanto l'attesa, perdonatemi😔.

Writing ✍ Tom Felton Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora