Ho sempre pensato che le persone non si scelgono, semplicemente arrivano. Con Margaret era successo questo. Quando passeggiavamo per le vie del centro la gente ci guardava stranita, probabilmente si soffermava su quella che definisco 'la nostra copertina', ovvero l'aspetto esteriore.
Margaret era magra, bassa e poco sorridente. Portava un ciondolo al collo, ricordo della nonna paterna morta di malattia qualche anno prima e a cui lei era molto legata.
Un delfino, più precisamente. Era il suo unico ricordo della vita passata.
Sua nonna veniva dal mare, dalle coste oceaniche poste a sud del Regno Unito.
Aveva concepito il suo primogenito, ovvero il papà di Margaret, alla giovane età di sedici anni, ma non aveva mai voluto darlo in adozione nonostante le minacce da parte dei suoi genitori.
Margaret, tolto il ciondolo coperto di ruggine rossastra, aveva un aspetto trasandato. Grandi buchi le foravano le orecchie da una parte all'altra, dilatatori, catenine e bracciali in cuoio le fasciavano i polsi.Portava maglioni scuri sempre troppo grandi e sgualciti, mentre le suole delle sue scarpe erano consumate.

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