I suoi occhi volarono fuori, rapiti dallo scorrere impetuoso della pioggia fuori dalla grande finestra.
La luna splendeva piena in alto nel cielo e gli occhi di Allison riflettevano la sua luce bianca.
Un rumore di passi le fece distogliere lo sguardo dall'esterno e riportarlo all'interno del grande loft in cui si trovava.
«Ehi – parlò Scott, che da poco era entrato nella stanza – Sono venuto appena ho saputo che ti eri svegliata»
Allison annuì, riportando lo sguardo fuori.
Per un attimo si toccò la ferita profonda che aveva sull'addome e gemette.
Faceva male, e la sua fasciatura era sporca di sangue.
Sangue nero.
Nero come la pece, nero come la notte piovosa fuori dalla finestra.
«Scott – parlò con voce flebile, voltandosi verso di lui – Quello che mi ha aggredita, non era normale... Vero?»
Lo ricordava bene.
Ricordava bene i suoi occhi rossi, le sue zanne appuntite e gli artigli profondi che avevano squarciato il suo addome.
Quella cosa era tutt'altro che umana, era un mostro.
Un mostro che attanagliava le memorie di Allison, impedendole di chiudere gli occhi.
«Allison... È meglio se vai a dormire ora. Sarai stanca» disse Scott, schivando l'argomento.
Odiava vederla in quello stato e la certezza che stesse per morire lo lacerava.
Lui non voleva che lei morisse, Allison era l'unica cosa che le rimanesse.
Lei tossì e poi gemette mentre cercava di alzarsi.
Scott la soccorse, correndo al suo fianco.
«Scott, dimmi la verità. Sto morendo?» Allison lo guardò con gli occhi lucidi e Scott lasciò che anche i suoi si inumidissero.
Se il cuore che si spezza potesse avere un rumore, quello che sentì Scott dentro di sé doveva assomigliarci molto.
Lo scricchiolio di una porta di ferro risuonò nell'aria.
«Non è detto – disse Derek, entrando nel suo loft seguito da Peter – Non ancora»
*Poche ore prima*
«Quindi come va con Scott?» Lydia sorrise ad Allison, camminando con lei a lato della strada.
«Bene» sorrise lei.
La giornata precedente aveva saltato la scuola con Scott e si era sentita la ragazza più fortunata della terra.
Lui era perfetto, tutto era perfetto.
Erano scappati nel bosco, si erano baciati e rincorsi come dei veri innamorati e poi avevano sopportato le ramanzine dei genitori, che al loro ritorno li avevano minacciati di chiuderli in casa.
Ma nulla poteva smorzare la loro felicità, nemmeno una punizione perenne.
«Solo bene? Dettagli piccanti?» sorrise e Allison ridacchiò, passando la mano tra i capelli.
L'espressione di Lydia mutò e i suoi occhi si riempirono di terrore.
Si voltò, scrutando la strada deserta.
«L'hai sentito?» disse.
Allison scosse la testa, guardando nella stessa direzione di Lydia.
«Cosa?» chiese Allison e poi sentì un rumore di passi.
Passi pesanti, rumorosi, e poi un rumore come di ruggito.
«Questo? L'hai sentito?» chiese Lydia e Allison annuì.
Una figura grande almeno due volte una persona normale comparse in fondo alla strada e prese ad avvicinarsi.
Era diviso a metà da un'immensa cicatrice, che la luna illuminava leggermente con il suo chiarore.
I suoi occhi erano rossi come il sangue, le sue unghie erano lunghe e appuntite come artigli e i suoi denti erano lunghi e luminosi sotto la luna.
Si avvicinava sempre più velocemente e quando fu davanti a Lydia la buttò contro il muro.
Allison gridò, distogliendo lo sguardo dal mostro che si avvicinava sempre più velocemente.
Doveva pensare, o fare qualcosa prima che fosse troppo tardi.
«Allison!» urlò Lydia.
La voce le uscì come un urlo disperato, non sembrava nemmeno la sua voce.
Era tanto acuta da sembrare un urlo sovrannaturale.
Prima che Allison potesse fare qualcosa gli artigli del mostro davanti a lei le squarciarono l'addome, in un attimo tutto successe.
Le mancò il fiato, mentre scivolava contro il muro verso terra.
Il mostro si avvicinò ancora, accosciandosi davanti a lei e guardandola con gli occhi rossi come il sangue.
Allison credette di conoscere quegli occhi, nonostante fossero sovrannaturali.
Era come quando un amico indossa una maschera per Halloween e lo si può riconoscere dagli occhi.
+ + + + +
Lydia aveva chiamato Scott non appena quella creatura se ne era andata, e lui era arrivato il più velocemente possibile.
La aveva presa tra le braccia credendola morta, ma il suo cuore batteva ancora.
Aveva preso il suo dolore, tutto quello che poteva assorbire e poi aveva pianto.
Non voleva perderla, non voleva perdere anche lei.
Eccomi qui con un nuovo primo capitolo! Ci ho messo molto a scriverlo e, allo stesso modo, a convincermi a pubblicarlo. Quindi, niente! Grazie di aver letto, votate e commentate se vi va ❤ a presto ❤
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Because I love you || Scallison
Fanfiction«Perchè l'hai fatto? Perchè mi hai trasformata?» «Perchè ti amo, e non voglio perderti»