Gli occhi di Allison corsero sull'abito steso sul letto davanti a lei, esaminandolo lentamente.
Non si sentiva pronta per dover dire addio a sua madre, in tutta la sua vita non aveva mai pensato di doverlo fare così in fretta.
In realtà, fino a pochi mesi prima Allison era quasi arrivata a desiderare la sua morte.
Ma ora, ora che si trovava ad affrontare la dura e terribile realtà, si rese conto di quanto si sbagliasse.
Fece un lungo sospiro e chiuse gli occhi.
«Puoi farcela, Allison» si sussurrò e aprì la busta di nylon dentro alla quale era racchiuso l'abito.
Era nero a balze, con le maniche in pizzo ed era lungo fin poco prima del ginocchio.
Lo indossò con delle calze nere, un giubbotto in pelle nera e delle ballerine basse.
Poi si guardò allo specchio e si morse il labbro, distogliendo subito lo sguardo per portarlo sulle ballerine opache.
Bussarono alla porta e Allison aprì la porta, restando sorpresa di vedere Scott alla porta.
Era vestito tutto di nero e il suo sguardo era cupo e triste come mai era stato prima.
«Ehi» mormorò Allison.
Scott la guardò e poi la avvolse con le sue braccia confortanti, stringendola a sé in un abbraccio.
«Mi spiace, Allison» mormorò Scott e lei annuì, affogando il naso ancora di più nel suo cappotto nero.
«Perchè sei qui?» chiese Allison.
Scott sospirò, sciogliendo l'abbraccio e lasciando che Allison si allontanasse da lui.
«Voglio esserci al funerale, voglio essere al tuo fianco - disse - Non ti lascio sola»
La voce del padre di Allison si fece sentire dal piano di sotto e lei prese la borsa, scendendo le scale con Scott.
Il viaggio verso il cimitero fu silenzioso, nessuno aveva la voglia e il coraggio di parlare.
Scott tenne la mano di Allison tra le sue per tutto il tempo, lanciandole di tanto in tanto uno sguardo triste.
Si sentiva male per lei, odiava vederla soffrire in quel modo.
Allison, d'altra parte, tenne gli occhi incollati al finestrino e le orecchie concentrate sul silenzio tombale all'interno dell'auto.
Al funerale c'era troppa gente, alcune persone Allison non le aveva mai viste in vita sua.
Un numero enorme di ragazzi venne a fargli le condoglianze e un numero altrettanto grande di ragazze fece lo stesso.
Allison annuiva e si lasciava abbracciare, mentre Scott stava seduto a pochi metri da lei.
La osservava trattenere le lacrime e fare tristi sorrisi di circostanza, lasciarsi abbracciare da persone che non aveva mai visto.
Dopo un quarto d'ora Allison tornò a sedersi accanto a lui e Scott le prese la mano, lasciandole un piccolo bacio sulla fronte.
La cerimonia fu lunga e terribilmente triste, l'unica voce che si sentiva era quella del sacerdote.
Allison non lasciava la mano di Scott, mordendosi il labbro per non lasciare uscire le lacrime.
Alla fine della cerimonia il padre di Allison fece cenno a Scott di raggiungere sua madre alcune file più indietro, mentre prendeva la mano della figlia e la guidava verso la bara nera.
Scott annuì e si voltò, raggiungendo la madre.
Lei lo guardò con gli occhi di una madre preoccupata, che sapevano leggere dentro l'animo del figlio, e lo abbracciò.
«Anche se la odiavi e ti ha fatto parecchio male, nessuno ti vieta di piangere» disse al suo orecchio, stringendolo a sé.
«Io non voglio piangere, ma odio che Allison lo faccia – sospirò Scott – Non voglio che stia male, non voglio che provi dolore»
«Sfortunatamente, tesoro, non si può essere immuni al dolore. Anche se tu la proteggessi così bene, questo non vuol dire che lei non soffrirebbe.»
Scott annuì e la madre lo abbracciò ancora più forte.
Quando sciolsero l'abbraccio Melissa sorrise e sistemò la giacca al figlio.
«Se vuoi un consiglio, stasera passa a prenderla a sorpresa e portala a fare un giro. Ha bisogno di distrarsi, e anche tu»
Scott annuì con un piccolo sorriso e si sedette al fianco della madre, lasciando il suo sguardo correre fino alla bara, dove Allison abbracciava suo padre.
+ + + + +
L'auto di Scott venne spenta da lui con un movimento deciso e i suoi piedi appoggiarono presto sull'asfalto bagnato di fronte alla villa degli Argent.
Fece un respiro profondo e, con l'accortezza che usava ogni giorno, si arrampicò sul tetto e bussò alla finestra.
Allison non aprì subito.
Era sdraiata sul letto con un libro tra le mani e lo sguardo assorto tra quelle pagine sottili.
Scott bussò ancora e Allison spostò lo sguardo sul vetro della finestra, accennando a un piccolo sorriso.
Si alzò, lasciando vedere a Scott le gambe fasciate dai leggings neri e la canottiera grigia scendere morbida fin poco sotto il sedere.
I suoi capelli erano raccolti in una cipolla disordinata ed era totalmente struccata, proprio come Scott amava vederla.
Aprì la finestra e si appoggiò al bordo di essa, sporgendosi verso Scott.
«Cosa fai qui? Sono quasi le dieci, entra» disse spostandosi leggermente per lasciarlo entrare.
«No, esci tu» disse e Allison arrossì.
«Non vestita così, faccio pena» scosse la testa.
«A me piaci – confessò Scott – Sei così bella»
Allison scosse la testa di nuovo, e Scott sorrise.
«E va bene, cambiati. Ma fai in fretta»
Allison esitò, mordendosi il labbro.
«Che c'è?»
Allison sospirò, sedendosi sul letto, e Scott entrò.
La seguì, sedendosi accanto a lei.
«É per mio padre – disse – Non so se voglio lasciarlo da solo, non vorrei...»
«Tuo padre sopravviverà, te lo assicuro. E poi hai bisogno di distrarti, e leggere libri tristi in camera tua non credo si possa definire tale» prese tra le mani il libro che Allison stava leggendo e lo appoggiò sul comodino.
«Va bene, dove andiamo?» Allison si alzò, dirigendosi verso la cabina armadio.
«Dove vuoi tu, caffè in centro?» Scott sorrise e Allison fece lo stesso.
«Assolutamente si» tornò da Scott per lasciargli un bacio umido sulle labbra e mormorare un piccolo 'grazie', poi entrò nella cabina armadio.
Scott sorrise, non potendo fate a meno di pensare che Allison l'aveva appena baciato.
STAI LEGGENDO
Because I love you || Scallison
Fanfiction«Perchè l'hai fatto? Perchè mi hai trasformata?» «Perchè ti amo, e non voglio perderti»