Capitolo 1

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In molti si lamentano che la loro vita fa schifo, che tutte le sfighe capitino a loro, come il brutto voto al compito di matematica, o la litigata con la propria migliore amica, o aver scoperto che il tuo ragazzo ti mette le corna da mesi.
Beh...bisogna dire che queste persone, non hanno proprio idea di che cosa sia la sfortuna e soprattutto di cosa sia la vita.
Si esatto, la vita. Intendo, la vita che viviamo, quella di tutti i giorni e non quella chiusa nel cassetto del nostro cuore. L'uomo è sognatore, desideroso di ciò che non possiede, ma tipi come me, si accontentano.
Come? A dire il vero me lo chiedevo anche io da mesi, ma poi ho capito il mio segreto.
Se avere una vita normale è considerata una sfiga, allora la mia dovrebbe essere la più merdosa di tutte.
Lasciata in affidamento ai miei zii quando ero piccola dopo essermi stato detto che erano morti in un incidente, la mia tediosa e irritante clausura a casa dopo le lezioni, il trasferimento del mio migliore amico da un continente all'altro e poi...l'improvviso trasloco nella terra dei miei genitori. Nessuna conoscenza, nessuna amicizia...solo occhiatacce.
Zero.
Poi si aggiunge la scoperta che mia madre in realtà era viva e che voleva fare di me una macchina da guerra contro i lupi mannari, senza che io ne fossi a conoscenza, la scoperta che il ragazzo che tanto amavo era un mio nemico, la mia migliore amica era un essere sovrannaturale...
Questa è solo parte della mia storia.
Potreste dire :"Cavoli...che vita di merda!"
Eppure io...sono (quasi) felice in un certo punto di vista che sia accaduto tutto questo perché altrimenti non sarei riuscita ad affrontare me stessa, non avrei incontrato la mia migliore amica, non sarei accerchiata da persone fantastiche come i miei amici e non avrei avuto un ragazzo splendido come quello che ho.
Già...forse è vero che ogni male non vien per nuocere.
-Dai Anna smettila di girovagare per la casa e prepara le tue cose!-mi rimprovera Vanesa, la mia migliore amica per l'appunto.
-Eh la Madonna calmati! Mancano solo nove ore alla partenza dell'aereo-dico ridacchiando mentre piego i vestiti che voglio portarmi a New York.
Si, la mia scuola si trova li, e per le vacanze estive io e Vane ci siamo godute la bella mia città di Londra. Sono cresciuta qui ed è il mio posto preferito.
Ridiamo, scherziamo, soprattutto su Isaac, il ragazzo di Vane.
-Potevi invitare anche lui, almeno una settimana. Avremmo trovato una qualche valida scusa per i rumori molesti della notte-dico maliziosa e lei mi rifila un cuscino in testa.
-Zitta vah, racchia-dice ridendo la moretta che continua con i suoi preparativi.
-Sai...non pensavo che l'avrei mai detto, ma mi manca terribilmente il dormitorio. Sono successe molte cose li...-dico sorridendo e mi sdraio a pancia in su ripensando ai momenti più belli dell'anno scorso.
Sono pochi eh, ma sono sempre molto importanti.
-Si certo...hai conosciuto il tuo Romeo!-dice Vanesa facendomi il verso e mi butta i vestiti addosso.
-Alzati culona! E metti a posto la tua roba...non aspettarti la servetta-dice la ragazza seriamente ridendo.
-Pensi che...avrà avuto da fare...visto che non mi scrive da tempo?-chiedo sedendomi e questa volta sono seria. Non so il perché, ma Dylan è da un po' che non mi contatta.
Vanesa si fa seria e si siede vicino a me sorridendo.
-Hey Anna...stai tranquilla. Lui ti ama...tu lo ami e non ci sarà nulla che potrà separarvi-
Lei riesce sempre a tirarmi su il morale.
-Si...forse hai ragione. Dai su, sistemiamo questo casino-dico e mi alzo.
Sono l'insieme di momenti come questi che rendono la vita speciale...normale o bizzarra che sia.

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