Capitolo 7: Risveglio

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Varie immagini confuse, dapprima sfuocate man mano sempre più definite, andavano a configurarsi in maniera sempre più definita. La stanza buia faceva trasparire dei piccoli rivoli di luce dai buchi della serranda, nuovamente filtrati e soffusi nel loro passaggio attraverso la tenda.

Vestiti sparsi per la stanza, ma un capo d'abbigliamento attirò la sua attenzione in particolare: un cappotto nero con il colletto in pelliccia nera. Diamond si mise seduto sul letto ad osservare ancora una volta incredulo la scena, cercando di non lasciarsi prendere dal panico: era appena andato a letto con la ex Campionessa della Lega Pokémon di Sinnoh, nonché sua segretaria, Camilla.

Si alzò, e dopo essersi stiracchiato, si mise le ciabatte e scese di sotto. Scese le scale badando di non fare troppo chiasso, per non far svegliare i pokémon che riposavano tra il giardino e l'interno del salotto. Prese il pacchetto di sigarette lasciato in cucina la sera precedente e, dopo essersene messo una tra le labbra, usci dal finestrone che univa giardino con salotto.

Stavano tutti dormendo, sia i suoi pokémon che quelli di Camilla, niente era fuori posto. Facendo attenzione di non fare troppo rumore, prese una poltroncina da giardino e la spostò verso il cancelletto del giardino che guardava verso l'Area Svago. Si sedette e si accese la sigaretta, per poi aspirare un po'di sana sostanza nociva nei suoi polmoni. Buttò la testa indietro, con i capelli chiusi, facendo cadere delicatamente i capelli blu scuro verso terra. L'aria frizzante del mattino gli accarezzava dolcemente il viso.

 Il rumore del mare faceva di sottofondo a quella cornice che si era creato nell'arco di 20 secondi. Il fumo della sigaretta si librava in aria, componendo una leggiadra e delicata danza che veniva interrotta e distrutta senza alcuna pietà da una foglia volante ad una velocità impressionante: un po come uno shuriken.

Diamond alzò la testa, la sua attenzione era stata attirata da quel sibilo che aveva sferzato l'aria. Buttò fuori il fumo e, messosi composto sulla poltroncina, notò che alla sua destra vi era la testa di Torterra che lo guardava con aria severa.

-"Che c'è Wig?"-

-(Dovresti saperlo Dia)-

-"Inutile che cerchi di rispondere alla mia domanda. Sai perfettamente che non ti capisco."-

Il pokémon girò gli occhi all'aria per quell'ultima affermazione dell'allenatore per poi riportare il suo sguardo e fissarlo in quello del ragazzo. Feceun cenno con la testa verso sinistra, ovvero il lato che dava sullo strapiombo con sotto il mare. Diamond si girò e notò una figura canina dal manto argenteo che guardava verso il mare. L'allenatore riconobbe immediatamente il pokémon e si alzò dal divanetto senza distogliere lo sguardo da quel punto fisso. 

Torterra fece un piccolo ghigno soddisfatto che Diamond non notò.

L'allenatore che si era dimenticato di avere la sigaretta tra le dita, si diresse verso  la figura di quel pokémon fermo ad ammirare il panorama.

-" Che succede Ninetales?"- Chiese l'allenatore arrivato al fianco del pokémon, senza distogliere lo sguardo dal panorama.

La pokémon non rispose. Rimase impassibile a guardare l'orizzonte con il suo sguardo fisso nei riflessi di luce che si specchiavano nel mare. L'allenatore si accovacciò sulle punte dei piedi, in modo da arrivare alla stessa altezza del muso del pokémon. Portò la sigaretta alla bocca, stringendola dolcemente tra le labbra.

-"Licia, dimmi cosa c'è che non va."- Disse in tono dolce, sussurrando in modo che soltanto lei potesse sentirlo. Non appena la Ninetales sentì pronunciato il suo vero nome, una scossa elettrica gli percorse la schiena, facendola balzare in piedi in posizione di difesa. Un ringhio accompagnato da una lingua di fuoco che avvolse interamente la sigaretta, riducendola in cenere in 3 secondi, fuoriuscì dalla bocca del pokémon volpe. 

-"Non hai mai avuto questa reazione Licia."-

- (Indovina perché, signor Playboy.)-

-"Posso capire che sei molto arrabbiata."-

-"Insensibile"- 

-"Cosa hai detto?"- Chiese incredulo Diamond. Aveva appena sentito Ninetales parlare, o era stata una sua impressione?

Il pokémon chiuse immediatamente la bocca ed indietreggiò incredula. Si era appena fatta sfuggire una trasmissione psichica comprensibile a Diamond. Gli aveva appena comunicato la sua prima parola in linguaggio umano, un insulto. Un rimprovero. Ecco quale fu la sua prima parola.

Inaspettatamente Diamond si alzò in piedi e si diresse dentro casa, lasciando dietro di sé Ninetales spiazzata e confusa per quello che era appena successo e la conseguente reazione del suo allenatore. Il ragazzo entrò in casa ad osservare la scena: Luxray coricato sul divano con la testa poggiata sulle gambe del Lucario di Camilla, sbracato e con la testa buttata all'indietro con la bocca aperta. Garchomp, il caposquadra di Camilla dormiva coricato a terra vicino il pianoforte a coda con la pietra di Spiritomb tra le ali che emetteva qualche piccolo sospiro del pokémon al suo interno. Milotic era nella piscina con Swampert, entrambi i pokémon erano invisibilI sotto il pelo dell'acqua. Mancavano all'appello soltanto Roserade e Gastrodoon, non presenti nel giardino, a quanto visto da Diamond. 

Il ragazzo fece uno slalom non indifferente per poter raggiungere le scale del piano superiore ed accedere al le stanze private. Aprì la porta della camera da letto, notando che non era cambiato assolutamente niente, se non che dal bagno si sentiva scorrere dell'acqua: qualcuno si stava facendo una doccia.

Diamond si mise alla finestra, tirò le tende ed alzò la serranda. Aprì le vetrate scoprendo così il balconcino che dava sullo strapiombo. Uscì fuori per poggiare le braccia sulla ringhiera di ferro grigia che circondava la costruzione. Tirò un sospiro alla vista di quella meravigliosa immagine che gli si era prospettata davanti. Il sole che sembrava essersi appena levato, si distanziava dal livello dell'acqua soltanto per 2 dita, lasciando che i suoi raggi si tuffassero dentro l'acqua, donando al mare una colorazione blu scura tipica soltanto delle isole caraibiche della regione di Alola.

Aveva appena preso un'altra sigaretta dal pacchetto precedentemente in tasca e non appena la mise in bocca, senti qualcosa sul collo. Qualcuno lo stava abbracciando da dietro, sentiva una pressione esercitata all'altezza delle scapole, mentre sentiva dei piccoli bacetti poggiarsi dolcemente sul lato destro del collo. Delle labbra carnose lo stavano ammaliando con quelle delicate carezze all'altezza della carotide, mentre con la coda dell'occhio vide un piccolo ciuffetto di lunghi capelli biondi umidi che cadeva davanti il suo petto destro.

-"Buongiorno anche a te Camilla."-

-"Ho fato una meravigliosa doccia. Aspettavo che tu arrivassi, ma alla fine non sei venuto."-

-"Ero leggermente occupato."-

La breve conversazione fu interrotta da uno squillo stridulo che riecheggiava per la stanza. Un piccolo oggetto poggiata sulla scrivania, coperto dal cappello di Diamond, illuminava leggermente il cappellino. Liberatosi dall'abbraccio della ragazza, ignorando di avere una sigaretta accesa in mano, entrò in camera a rispondere all'interpoké che segnava come chiamata in entrata il seguente contatto: Prof. Rowan.

-"Buongiorno professore! Quanto tempo!"-

-"Tralasciamo i convenevoli. Ho bisogno che tu venga al mio laboratorio a Sabbiafine."-

-"Che è successo?"-

-"Il verbo non è quello giusto. Mettilo al presente, anzi, utilizza una perifrastica."-

Al sentire quell'ultima affermazione il viso di Diamond cambiò completamente colore, divenendo di uno strano pallore. Con uno scatto felino prese i pantaloni e cominciò ad infilarseli, per poi prendere saltellando goffamente la maglietta abbandonata sulla poltroncina lì vicino.

-"Che succede Diamond?"-

-"Camilla vestiti e raduna i tuoi pokémon. Dobbiamo andare in fretta a Sabbiafine."-

-"Perché? E' successo qualcosa?"-

-"Il professore ha scoperto qualcosa. Questa volta la cosa è seria, Sinnoh è in pericolo."-

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